Un abbraccio collettivo, una montagna giallorossa: così si chiudeva idealmente la stagione 2015-16 della Roma. Si giocava a San Siro, contro il Milan, il 14 maggio 2016, e travolto da quel gruppo c’era Emerson Palmieri, che aveva appena segnato il gol del definitivo 1-3, il suo primo in Serie A.
“Avevo bisogno di una gioia simile, venivo da un anno di lavoro intenso, duro”, ha dichiarato ad asroma.com l’esterno brasiliano. Non ci speravo, davvero: segnare contro il Milan a San Siro ha reso molto felice me e la mia famiglia, devo solo ringraziare Dio per quello che è successo”.
Nove presenze in giallorosso per il terzino, l’ultima proprio al Meazza, contro i rossoneri, culminata nella rete che ha regalato il sorriso a tutta la squadra.
“Che gioia, non me lo aspettavo proprio di essere festeggiato in questo modo dai miei compagni. Sono rimasto contento e felice per l’affetto che mi hanno dimostrato, significa che siamo un gruppo unito. Mi sono rivisto tante volte le foto e il video di quel momento: davvero emozionante”.
L’arrivo di Spalletti cosa ha significato per te?
“Quando è arrivato a Roma non mi conosceva e io ho continuato a lavorare, come facevo con Garcia. Spalletti mi ha dato fiducia e mi ha fatto fare quello che mi piace: giocare a calcio, puntare gli avversari. Penso di aver fatto bene nelle occasioni che ho avuto e per questo mi ha fatto giocare di più”.
Primo ritiro con la Roma, primo ritiro con Spalletti: come ti senti?
“Siamo un po’ stanchi, certo, ma ogni giorno che passa mi sento meglio. Questo è quello che conta: lavorare al massimo per arrivare al cento per cento alle porte di una stagione importantissima”.
Si nota già dal ritiro l’impronta tattica dell’allenatore?
“Sì, l’anno scorso già sapevamo bene cosa voleva. Anche in questo ritiro si fa molto lavoro sia dal punto di vista difensivo e offensivo. Si nota il suo modo di giocare, ognuno di noi sa già dove trovare un compagno sul campo: si vede, saper cosa fare già dal ritiro è una buona cosa per la squadra. Negli allenamenti della fase difensiva con Baldini mi viene chiesto di saper difendere bene e di trovare il tempo giusto per andare avanti”.
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
“Il mio obiettivo è quello di poter aiutare sempre la squadra. Io lavoro duramente, è quello che devo fare: tutti i giorni. Se gioco o non gioco è una scelta del mister, ma io devo solo concentrarmi e impegnarmi”.
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