“La Roma è una grande squadra con una grande tradizione con i calciatori brasiliani”, ha dichiarato il centrocampista 19enne. “Voglio lasciare il segno come hanno fatto molti di loro in passato, per me è un grande onore di indossare questa maglia”.
Gerson, al lavoro da sabato con i compagni di squadra nel ritiro di Pinzolo, ha così descritto il suo stile di gioco:
“Sono un centrocampista, mi muovo su tutto l’arco del centrocampo mi piace offrire assist ai miei compagni, fare passaggi decisivi ma anche arrivare al tiro da fuori area. Sono molto felice di essere qui a indossare la maglia di una grande squadra europea. Cercherò di dare il mio meglio”.
Il tuo ruolo viene interpretato diversamente in Europa rispetto al Brasile: Spalletti te ne ha già parlato?
“Sì, me lo ha già detto. I ruoli sono molto diversi ma sono pronto a dare il massimo per aiutare i compagni, giocando con e senza palla”.
Cosa ti ha convinto a scegliere la Roma?
“La Roma è una grande squadra, quindi non è stato molto difficile. Ritenevo fosse la scelta migliore per me”.
C’è un giocatore del passato al quale ti ispiri? Alla Roma tra gli altri sono passati Cerezo e Falcao.
“So che Falcao è stato un grande giocatore che ha fatto la storia di questa squadra, ma sono molto giovane e non l’ho mai visto giocare”.
Quali difficoltà ti aspetti di trovare nel campionato italiano?
“Sono sicuro che se darò il mio meglio non avrò troppi problemi”.
Sei considerato uno dei migliori talenti mondiali Under 20: ti pesano queste aspettative?
“Ringrazio tutti quelli che mi considerano uno dei migliori talenti della mia età. Questo comporta grandi responsabilità ma sono pronto e darò il mio meglio”.
Quali sono i tuoi obiettivi e come ti stai trovando con i nuovi compagni?
“La Roma è una grande squadra e quando inizia una competizione lo fa per arrivare fino in fondo e spero di dare il mio contributo. Sono molto felice di essere qui, mi sono trovato subito molto bene, ringrazio tutti i compagni per l’accoglienza”.
Che rapporto hai con tuo padre? Perché sei tornato in Brasile invece che fare un’esperienza in Italia?
“La relazione con mio padre non potrebbe essere migliore, ci parliamo molto, lui mi ascolta. Dopo colloqui con la dirigenza della Roma abbiamo ritenuto che tornare in Brasile fosse la scelta migliore di e sono stato contento, ma avevo già in testa la voglia di tornare a Roma per restarci”.
Hai avuto modo di parlare con Totti dell’episodio della tua foto con la maglia numero 10?
“Quella maglia era un regalo, che ho scartato e accettato volentieri. La mia felicità era massima nel riceverla. La maglia con il numero di uno dei migliori giocatori europei e del mondo. A qualunque giocatore farebbe piacere riceverla e mostrarla al mondo postando la foto”.
Sabatini ti ha fortemente voluto: ti ha dato qualche consiglio?
“Vorrei ringraziarlo per aver fatto di tutto per portarmi alla Roma. Farò il massimo per non deluderlo.
Perché hai scelto il numero 30?
“Perché quando ho esordito a 17 anni con il Fluminense quello era il mio numero”.
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