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La Roma annuncia i quattro nuovi membri della Hall of Fame

La Roma annuncia i quattro nuovi membri della Hall of Fame

Il club giallorosso è orgoglioso di annunciare l’elezione di Giorgio Carpi, Arcadio Venturi, Giancarlo De Sisti e Antonio Carlos Cerezo nella Hall of Fame della Società

L’Associazione Sportiva Roma è orgogliosa di annunciare l’elezione di Giorgio Carpi, Arcadio Venturi, Giancarlo De Sisti e Antonio Carlos Cerezo nella Hall of Fame della Società.

I quattro nuovi membri della Hall of Fame sono stati scelti attraverso i voti dei tifosi e dei cinque membri della Commissione, composta quest’anno dai Sigg. Paolo Castellani, Massimo Germani, Gabriele Pescatore, Massimo Ruggeri e Iacopo Savelli. Carpi, Venturi, De Sisti e Cerezo – che rappresentano l’ultima classe composta da quattro ex giallorossi – si aggiungono ai ventitré famers già eletti tra il 2012 e il 2015: i primi tre sono stati scelti tra i dodici candidati della categoria ‘1927-1969’, mentre Cerezo è stato scelto tra gli otto in lizza nella categoria ‘1970-2014’.

“In questo giorno e in quelli che verranno”, ha dichiarato Mauro Baldissoni, direttore generale dell’AS Roma, “la giusta celebrazione di Giorgio Carpi, Arcadio Venturi, Giancarlo De Sisti e Toninho Cerezo significherà il rinnovamento di un legame sempre più solido e attuale. Quello tra la Società e il proprio passato. Ai quattro nuovi membri della nostra Hall of Fame esprimiamo riconoscenza per lo straordinario contributo alla storia di questo Club e per l’eredità umana e sportiva di ciascuno di loro”.

Andrea Carpi, figlio di Giorgio Carpi: “Con mio fratello Piero e i nipoti di papà, tutti invariabilmente romanisti, esprimo riconoscenza all’AS Roma, per la sensibilità dimostrata nel sostenere la memoria storica dei colori giallorossi, e ringrazio di cuore la Commissione e i tifosi che hanno votato online, per le preferenze espresse. Ci piace interpretare il loro voto come un riconoscimento, oltre che per il contributo dato da papà come calciatore, anche per i suoi comportamenti improntati sempre alla correttezza sportiva, per la sua testimonianza degli albori della squadra, fin dalla sua militanza da giovanissimo nel Roman, per la collaborazione in diversi ruoli dirigenziali nel difficile periodo della ricostruzione degli anni ’50, per la fedeltà fino alla fine come tifoso con il batticuore e, non ultimo, per la spesso citata rinuncia agli emolumenti come giocatore, divenuta simbolo dei valori di disinteresse e onestà, oggi di particolare attualità. Dopo la morte di suo padre Cesare, avvenuta proprio nell’anno di fondazione della società, la Roma era divenuta per mio papà una seconda famiglia. Questo riconoscimento è per lui un regalo inestimabile”.

Arcadio Venturi: “Sono onorato di questo riconoscimento, sicuramente non aspettato in quanto sono passati sessant’anni da quando giocavo nella Roma. Ringrazio perciò tutti i tifosi romanisti e la Commissione, che mi hanno permesso di entrare in questa prestigiosa Hall of Fame. Posso affermare, con il rispetto dovuto alle Società che mi hanno fatto lavorare, che alla Roma si rimane calciatori giallorossi per tutta la vita. Il contatto costante che ho con questa Società è unico, ci tengo a dirlo, e il fatto che tutti gli ex calciatori abbiano sempre un posto in tribuna rappresenta un riconoscimento e un segno di rispetto verso tutti quelli che hanno contribuito alla Storia di questa nostra Roma. Sempre forza Roma”.

Giancarlo De Sisti: “Grazie innanzitutto alla Roma. Penso alla prima volta in cui mio padre mi portò allo Stadio Olimpico a vedere la squadra, non potevo certamente immaginare che un giorno sarei entrato nella Hall of Fame giallorossa. Erano gli anni dei miei primi passi nel settore giovanile giallorosso, venivo dalla Forlivesi, dove rimasi appena sei mesi prima della chiamata della Roma. Questa della Hall of Fame è una notizia meravigliosa, sono veramente felice. Per questo desidero rivolgere un pensiero affettuoso agli allenatori e ai calciatori dai quali ho imparato tanto. Così come penso caramente a tutti quei compagni di squadra che mi hanno aiutato a crescere bene, tra vittorie e sconfitte. Voglio dire grazie soprattutto alla mia straordinaria famiglia che mi ha educato nel rispetto dei valori e delle regole. E a mia moglie, autentica stella polare della mia vita. Grazie naturalmente ai magnifici tifosi giallorossi, che mi hanno accompagnato in questo lunghissimo viaggio, fantastico come un sogno. Grazie Roma”.

Toninho Cerezo: “Prima di tutto vorrei dire che mi sento onorato di essere stato eletto nella Hall of Fame. Con immenso piacere ricevo questo riconoscimento. A distanza di più di 30 anni sono orgoglioso di avere fatto e di fare ancora parte di questa grande Società che si chiama Roma. Dopo tutti questi anni, ricevere questo riconoscimento dalla Roma e dai tifosi mi rende molto felice in questa fase della mia vita. Percepisco da voi che tutto il lavoro fatto insieme negli anni ’80 è tuttora presente nei nostri ricordi, ricordi che fanno parte della mia e della vostra storia. Ancora una volta grazie, mitica Roma. Vostro Cerezo... Bello come il Sole!!!”.

LA CLASSE 2016

Giorgio Carpi

Carpi

(Verona, 1 novembre 1909 - Roma, 30 giugno 1998)

Mediano, 45 presenze in competizioni ufficiali

Il sorriso, l'eleganza e la romanità della Roma degli albori. Mediano giallorosso per DNA - con il fratello Luciano giocò nel Roman, di cui il padre Cesare fu un importante dirigente - Giorgio Carpi entra nella neonata Roma nell'estate del 1927 portando con sé i colori della Capitale già difesi nell'Aristocratico Club: scende in campo nel primo derby e nella prima partita a Testaccio, gioca rinunciando allo stipendio e arriva a collezionare le sue ultime due presenze ufficiali nel campionato 1935/1936, che la squadra giallorossa chiude con un impronosticabile secondo posto ad un punto dal Bologna. Nominato socio benemerito nel 1944 dal presidente Pietro Baldassarre, negli anni '50 torna a vivere la quotidianità della Società ricoprendo diversi ruoli dirigenziali che lo portano ad essere una delle anime di una decade per molti versi avvincente. Nel suo curriculum giallorosso anche due partite come allenatore, nell'estate 1955 contro il Vojvodina. Resta profondamente romanista per il resto della sua vita, che continuerà ad essere scandita settimanalmente dalle vicende della sua squadra del cuore.

Arcadio Venturi

Venturi

(Vignola, Modena, 18 maggio 1929)

Centrocampista, 290 presenze in competizioni ufficiali e 18 gol segnati

Tra i calciatori più amati nel panorama giallorosso, Arcadio Venturi ha segnato uno tra i periodi più intensi della storia romanista. In giallorosso dal 1948 al 1957, riceve il testimone dagli ultimi eroi dell’era di Testaccio traghettando verso gli anni ’60 le ambizioni di una Società reduce dalle difficoltà del dopoguerra. Riportata la Roma in Serie A dopo una stagione nella serie cadetta, Venturi eredita la fascia di capitano da Armando Tre Re affermandosi progressivamente tra i mediani più forti nel panorama nazionale. Chiamato in Azzurro anche durante la stagione in Serie B, Venturi si distingue per tecnica, sapienza calcistica e sportività: un esempio in campo e fuori. Le difficoltà economiche del Club, acuite anche da problemi di botteghino, costringono la Roma a cederlo all’Inter. Venturi prende carta e penna e in una lettera aperta ai tifosi li ringrazia in maniera memorabile: “Non mi dimenticheranno, così come io non li dimenticherò”.

Giancarlo De Sisti

De Sisti

(Roma, 13 marzo 1943)

Centrocampista, 279 presenze in competizioni ufficiali e 29 gol segnati

Dagli spalti dell’Olimpico alla Hall of Fame, a chiusura di un cerchio che abbraccia sessant’anni. Giancarlo De Sisti si rivela giovanissimo nella Forlivesi, dove resta pochi mesi prima di convincere la Roma a portarlo nella leva giallorossa. Moto perpetuo del centrocampo e straordinario cucitore del gioco, doti che gli valgono il soprannome ‘Picchio’, vince due scudetti con la Juniores, l’attuale Primavera, entrando in Prima Squadra sotto la guida di Alfredo Foni. Vince una Coppa delle Fiere e soprattutto la prima Coppa Italia del Club. Dopo dieci anni alla Fiorentina torna a casa, nel 1974, imponendo la sua scelta e scartando altre prestigiose destinazioni. Decide uno storico derby che gli vale un elmo da antico romano, dono della Curva Sud: “Lo terrò con me tutta la vita”. Una vita romanista.

Toninho Cerezo

Cerezo

(Belo Horizonte, Brasile, 21 aprile 1955)

Centrocampista, 104 presenze in competizioni ufficiali e 25 gol segnati

Con il giallorosso nel destino – nasce a Belo Horizonte nel giorno del Natale di Roma del 1955 – Toninho Cerezo colora il cuore degli indimenticabili anni ’80. Corteggiato dalla Roma fin dal 1982, arriva alla corte di Nils Liedholm subito dopo lo Scudetto del 1983 per rinforzare una rosa destinata a raggiungere la finale di Coppa dei Campioni. Il suo modo funambolico di trattare il pallone, l’energia inesauribile riversata sul campo, l’autentico genio calcistico dimostrato, si uniscono ad un’umanità forgiata per sposarsi e fondersi con lo spirito dei tifosi romanisti. Struggente e poetico al tempo stesso il suo addio alla maglia giallorossa nella finale di ritorno di Coppa Italia contro la Samp: entra ad una manciata di minuti dalla fine e nella sua ultima partita da romanista segna il gol del 2-0 che ribalta il 2-1 dell’andata. L’apoteosi di un calciatore sempre certo, a dispetto del tempo, di un legame fortissimo. Quello con la Roma e i suoi tifosi.

LA HALL OF FAME

Classe 2012 - Aldair Nascimento Santos, Amedeo Amadei, Fulvio Bernardini, Cafu, Bruno Conti, Agostino Di Bartolomei, Paulo Roberto Falcao, Giacomo Losi, Roberto Pruzzo, Francesco Rocca e Franco Tancredi.

Classe 2013 - Attilio Ferraris, Giuseppe Giannini, Vincenzo Montella e Sebastiano Nela.

Classe 2014 - Carlo Ancelotti, Vincent Candela, Alcides Edgardo Ghiggia e Rudi Voeller.

Classe 2015 - Gabriel Omar Batistuta, Guido Masetti, Sergio Santarini e Damiano Tommasi.

Classe 2016 – Giorgio Carpi, Antonio Carlos Cerezo, Giancarlo De Sisti e Arcadio Venturi.