È sufficiente guardare la prova della Roma contro il Porto – una delle gare più importanti della stagione, disputata con un reparto arretrato flagellato dagli infortuni – per notare il lavoro fatto dai giocatori e la tenacia messa in campo.
La Roma torna da Porto con un onorevole pareggio, condito da un gol in trasferta che dimostra come pezzo dopo pezzo, giocatore dopo giocatore, i giallorossi abbiano costruito la squadra più profonda e competitiva degli ultimi anni.
Questo aspetto è evidente soprattutto nel reparto avanzato, dove gli innesti di gennaio hanno completato una batteria di attaccanti, ali e giocatori creativi prepotentemente in crescita.
Serve giocare larghi sulle fasce? Il rientro di Juan Manuel Iturbe dal prestito consente alla squadra di avere più opzioni alle spalle di Mohamed Salah e Stephan El Shaarawy – protagonisti lo scorso anno di una stagione più che positiva.
Per scegliere chi verrà schierato tra i due esterni ci sono tre opzioni possibili. C’è bisogno di un punto di riferimento? Ecco un tradizionale numero 9: Edin Dzeko.
C’è bisogno di sregolatezza per eludere le marcature avversarie? Ecco che la tecnica e l’abilità nell’attaccare lo spazio di Diego Perotti possono fare molto comodo.
E se ci fosse bisogno di uno dei migliori specialisti dei calci piazzati e uno dei migliori assist man di tutti i tempi? Francesco Totti ha ancora molto da dare.
Facendo qualche passo indietro, ecco che troviamo un centrocampo che trasuda talento e duttilità. Sceglietene tre tra Radja Nainggolan, Kevin Strootman, Daniele De Rossi e Leandro Paredes per ottenere un centrocampo tradizionale.
Oppure si può leggermente modificare l’assetto della squadra: un centrocampo che ruota attorno a Strootman e Nainggolan, in cui uno dei due tiene la posizione e l’altro è libero di avanzare fino all’area avversaria.
O ancora un tandem Paredes-De Rossi a dettare i tempi quando è necessario controllare il possesso. Luciano Spalletti può disegnare il centrocampo a seconda delle circostanze e degli eventuali infortuni, massimizzando la forma e le caratteristiche di ogni giocatore.
Gran parte è dovuto all’acquisto più recente, quello di Bruno Peres.
Sabatini non ha solo acquistato uno dei migliori terzini del campionato a un prezzo ragionevole, ma ha consentito ad Alessandro Florenzi, di conseguenza, di tornare nel suo ruolo naturale, quello di centrocampista, in cui è sbocciato all’inizio della carriera, posizionato lì da Rudi Garcia a causa degli infortuni.
E non dimentichiamoci di Gerson, giocatore promettente e dal grande potenziale che Spalletti non vede l’ora di sgrezzare.
Incredibilmente, il reparto più profondo, come mai da qualche anno a questa parte, è quello difensivo.
Bisogna decidere chi mettere tra i pali? Spalletti ha fatto arrivare a Roma il titolare della nazionale brasiliana, Alisson, e riportato in giallorosso il titolare della scorsa stagione, Wojciech Szczesny, che dovranno battagliare per poter difendere la porta della Roma.
L’infortunio di Mario Rui non ci voleva, ma al suo rientro il terzino sinistro giallorosso sarà quanto mai protetto. Al momento, Emerson può giocare in quel ruolo e Juan Jesus può agire sia sull’esterno che al centro della difesa.
Qui la Roma può vantare un pacchetto di difensori centrali esperti e di tutto rispetto. Kostas Manolas è l’indiscusso baluardo della difesa giallorossa ed è ora coadiuvato dall’ex capitano del Siviglia, Federico Fazio e da Thomas Vermaelen, protaganista in Premier League e con la maglia della nazionale belga. Quando tornerà Rudiger, poi, la Roma potrà contare su un ampio ventaglio di difensori tra cui scegliere.
Pensate che in una partita la Roma potrebbe schierare questa formazione:
Alisson; Bruno Peres, Manolas, Vermaelen, Juan Jesus; De Rossi; Strootman, Nainggolan; Salah, Perotti; Dzeko.
Mentre in quella successiva l’undici titolare potrebbe essere questo:
Szczesny; Mario Rui, Rudiger, Fazio, Florenzi; Paredes, Gerson, Emerson; Totti, El Shaarawy, Iturbe.
Oppure potrebbero essere scelti alcuni giocatori dell’una e altri dell’altra, a seconda della forma, degli infortuni e delle necessità legate alla singola partita.
La Roma e Spalletti hanno una rosa esperta, profonda e di talento, dove ogni ruolo può essere potenzialmente ricoperto da due giocatori.
E questo non può che rendere i tifosi giallorossi ottimisti in vista della prima gara di campionato.
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