“Sapevamo quanto era importante la gara di oggi”, ha dichiarato il centrocampista nel post partita. “Era da tanto tempo che non eravamo dietro al Napoli. Sappiamo di meritare il secondo posto così come forse non abbiamo fatto abbastanza per il primo”.
De Rossi ha segnato su rigore il gol che ha fissato il risultato sul 4-1, per la seconda vittoria in campionato dei giallorossi al Meazza. La quarta su quattro contro le squadre milanesi, che ha permesso alla Roma di mantenere la seconda posizione in classifica.
“Non è facile essere sette punti dietro alla squadra che dimostra di avere la più forte e grande mentalità forse d’Europa. A volte vengono sminuiti il nostro atteggiamento in campo e nel preparare le partite e la nostra mentalità. Per fare così tanti punti e restare a tiro della Juventus ci vuole una squadra che sappia vincere in trasferta, che sappia mostrare un calcio importante, che sappia difendere e preparare bene tante partite. A volte abbiamo giocato partite brutte, altre volte belle senza portare a casa quanto meritavamo.
“Oggi il Milan è entrato in campo prima della partita e nonostante siano sesti ho sentito ovazioni, un grande trasporto che mi ha fatto ripensare al primo Milan che incontravo quando venivo a giocare qui. Sentirli incitare i propri giocatori da sesti in classifica mi fa pensare all’atmosfera che viviamo a Roma, non allo stadio ma in generale, rispetto a questo campionato in particolare. Non è pienamente giusto rispetto a quello sta facendo la squadra”.
Cosa hai provato a vender anche penzolare il 'tuo' manichino al Colosseo?
“Lì per lì l’immagine non è stata piacevole. Si cerca di mantenere la lucidità, mi hanno spiegato come sono nate coreografie e le relative risposte. Non è stata una bella immagine ma devo anche dire che sono tanti anni che gioco e mai una volta mi sono sentito in pericolo nella mia città, nella quale ci sono sia i romanisti sia i laziali. Se avessi sentito il minimo rischio me ne sarei andato”.
Questa sera c’è stato molto affetto attorno a Totti. Come l’hai vissuta?
“Quando si parlava di una stagione alla Kobe Bryant, pensavo che Francesco avrebbe preso solo fischi. In Italia è diverso, c’è più rivalità. Ma questa è la sua grandezza, solo lui può essere capace di riceve questi omaggi in tutti gli stadi. È incredibile, non ha nemmeno bisogno di scendere in campo. Questo fa capire la grandezza del giocatore con cui abbiamo la fortuna di giocare insieme”.
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