La squadra di Mourinho si è aggiudicata la gara d’andata al Meazza e punta a centrare due successi con i nerazzurri nella stessa stagione di Serie A per la terza volta nell’era dei tre punti a vittoria. Ci è già riuscita nel 2016-17 (con Luciano Spalletti in panchina) e nel 1994-95 (con Carlo Mazzone alla guida).
All’Olimpico però (sabato alle 18.00, subito dopo Milan-Lazio, altro match chiave per aggiudicarsi uno dei quattro pass per la prossima Champions League) arriva un’avversaria che gode di ottima salute e che vanta un record non irrilevante.
La Roma è infatti la squadra contro cui l’Inter ha vinto più partite in Serie A: 75 in 179 sfide – a fronte di 54 pareggi e 50 successi a favore dei giallorossi. Il Biscione inoltre è rimasto imbattuto in 10 delle ultime 11 sfide contro la Roma in campionato (4 vinte, 6 pareggiate), anche se l’unica sconfitta in questa striscia è maturata proprio nella partita più recente del 1° ottobre. Differente invece il rendimento più recente dei lombardi in casa dei capitolini: cinque le trasferte senza sconfitte da cui sono reduci (2 vinte, 3 pareggiate); ma è altrettanto vero che solo una volta sono riusciti a rimanere imbattuti per più trasferte consecutive con la Roma: otto tra il 1933 e il 1940.
Se, da una parte, l’Inter sembra essere uscita da quel cortocircuito delle tante occasioni create e dei pochi gol segnati, dall’altra c’è una Roma che in casa non solo macina tanti punti, ma concede anche poco. Quella lombarda è una formazione che pressa alta, attacca i portatori avversari (302 recuperi offensivi e 54 tiri in seguito a questi, secondo dato del campionato in entrambi i casi dietro al Napoli) e sfrutta le corsie laterali per armare i propri attaccanti: 599 cross su azione, record nel torneo in corso.
I nerazzurri, in particoare, hanno segnato 12 reti nelle ultime tre gare di campionato, dopo che nelle precedenti 11 di questo girone di ritorno ne avevano realizzate appena 10; e, potrebbero segnarne più di due in quattro incontri di Serie A consecutivi per la terza volta negli ultimi 55 anni, dopo il 2017 e il 2020. Ai gol segnati si aggiungono le conclusioni tentate in quest’anno solare dalla squadra di Simone Inzaghi: 333, record nel 2023 non soltanto nel nostro campionato, ma nei cinque principali a livello europeo.
È però nello stesso periodo che la Roma sta performando particolarmente bene davanti al proprio pubblico: dall’inizio dell’anno 22 punti in nove gare interne per la squadra di Mourinho – frutto di sette vittorie, un pareggio e una sconfitta – più di quanti qualsiasi altra formazione di Serie A ne abbia raccolti in partite interne in questo intervallo temporale.
E – in questi nove match – i clean sheet centrati dai capitolini sono stati ben sette, altro primato a livello casalingo nel periodo.
Che sia titolare, che giochi in coppia con Lukaku o con Dzeko, il giocatore più temibile dell’Inter in questo momento è Lautaro Martinez. Cinque gol nelle tre presenze più recenti (doppiette contro Verona e Lazio, firma contro l’Empoli) dimostrano che l’argentino è in uno stato di forma brillante. Il Toro è l’uomo più decisivo dell’Inter in chiave offensiva e la sua crescita esponenziale si nota non soltanto nella cattiveria agonistica che esprime sotto porta, ma anche nelle giocate a servizio dei compagni. Se non bastasse aver dato un’occhiata alle sue prestazioni, c’è un dato che aumenta le aspettative sul numero dieci nerazzurro: i gol realizzati dall’attaccante in questo campionato sono 19 (21 quelli siglati nel torneo 21-22).
Da da quando la Serie A è tornata a 20 squadre (2004/05), solo due giocatori dell’Inter hanno segnato almeno 20 reti in due stagioni di fila nella competizione: Romelu Lukaku (2019-2021) e Mauro Icardi (2016-2018).
Altra pedina fondamentale, a prescindere dai gol, nello sviluppo della manovra offensiva della squadra di Inzaghi, è l’ex del match Edin Dzeko, che nell’ultimo turno contro il Verona è in ogni caso anche tornato a bersaglio in Serie A dopo 119 giorni. Dopo la doppietta in casa degli scaligeri le sue reti nel torneo in corso sono salite a nove, e il classe ’86 di Sarajevo potrebbe diventare il quarto giocatore straniero capace di andare in doppia cifra di gol in una stagione di Serie A dopo aver compiuto 36 anni, dopo Miroslav Klose, Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo. Attenzione infine ai centrocampisti nerazzurri: Brozovic è in crescita, Barella e Calhanoglu ispiratissimi.
Il turco in particolare, vicino alle 200 presenze in Serie A, non solo è reduce da un gol capolavoro nella sfida con l’Hellas, ma è anche prossimo a un traguardo significativo. Con una rete o un passaggio vincente, il 29enne di Mannheim andrebbe in doppia cifra di partecipazioni attive per la quinta stagione sulle sei disputate nel massimo campionato. Dal suo arrivo in Italia (2017-18) solo due centrocampisti hanno raggiunto questa soglia: Sergej Milinkovic-Savic e Luis Alberto (entrambi cinque).
Alice Nidasio
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