Il bilancio sorride ai giallorossi in termini assoluti – 32 vittorie a fronte delle 11 per i gialloblù – e non solo: tra le 19 avversarie affrontate almeno 50 volte in Serie A infatti, solo contro il Bari (15%) la Roma ha una percentuale di sconfitte più bassa che col Verona, 17% (11/63).
C’è poi da considerare il fattore campo, in questo caso particolarmente significativo: la Roma è imbattuta da 25 partite interne con il Verona in Serie A (19 vinte, 6 pareggiate) e tra le squadre attualmente nella competizione, solo contro l’Atalanta ha collezionato una striscia più lunga di gare consecutive in casa senza mai perdere (30 tra dicembre 1950 e settembre 1993).
Il quadro complessivo rende favorita la Roma, che peraltro ha perso solo una delle ultime nove sfide di Serie A (4 vittorie, 4 pari, nel periodo nessuna formazione ne ha perse di meno). Tuttavia, lo stato di forma degli avversari di giornata non è da sottovalutare.
Se infatti nella prima parte di stagione i veneti hanno avuto un rendimento semi disastroso e ben al di sotto delle aspettative, nel 2023 il loro spartito suona tutt’altra musica: 12 i punti conquistati in sette giornate (3 vittorie, 3 pareggi, 1 ko), che equivalgono al settimo miglior dato del campionato, dietro a Napoli, Atalanta, Roma (14), Inter, Monza e Juventus.
Nella sfida di domenica sera all’Olimpico potrebbero assumere un ruolo chiave le palle inattive, seppure in modo opposto tra una squadra e l’altra. Da una parte infatti solo il Napoli (16) ha realizzato più gol da fermo rispetto alla Roma in questa Serie A: 13, inclusi gli ultimi tre (due su sviluppo di calcio d’angolo e uno dal dischetto).
E considerando anche solo le reti in seguito a corner, i giallorossi (sette) sono secondi alle spalle degli azzurri (11). Dall’altra però il Verona vanta numeri molto positivi nella fase difensiva relativa a queste situazioni di gioco: tre reti incassate per i gialloblù (le stesse del Monza), che sono preceduti solo dalla capolista Napoli (due).
Più o meno legato a questo aspetto c’è poi un dato che avvicina le due formazioni in chiave offensiva: Roma (31%) e Verona (30%) sono le due squadre che hanno segnato più gol di testa in percentuale sul totale delle loro reti in questa Serie A.
Attenzione infine all’efficacia dei veneti sulle corsie laterali, aumentata esponenzialmente in questo inizio anno. Sono quattro nel 2023 i gol degli scaligeri in seguito a cross: in questo intervallo temporale, nessuna squadra ha fatto meglio nel campionato in corso: a condividere il primato con loro ci sono il Napoli e proprio la Roma di Mourinho.
“Gol di Ngonge, assist di Lazovic”. Da moltiplicare per due. No, non è una ripetizione, ma l’esatto racconto delle ultime due partite del Verona in termini realizzativi contro Lazio e Salernitana – la prima pareggiata, la seconda vinta – grazie all’intesa magica che si è creata tra il classe 2000 belga e il classe ’90 serbo, che gli ha confezionato due passaggi vincenti valsi 4 punti in 180’.
Il ruolo di protagonista in questo momento non può che essere riservato all’attaccante ventiduenne Cyril Ngonge, che ha trovato il gol in entrambe le sue prime due presenze da titolare con il Verona in Serie A. C’è enorme euforia intorno alla punta ex Groningen, che potrebbe diventare solo il secondo giocatore dell’Hellas nell’era dei tre punti ad andare a bersaglio nelle prime tre partite disputate dal 1’ nel massimo campionato, dopo Emiliano Bonazzoli, che arrivò a cinque su cinque tra novembre e dicembre 2000.
Il giocatore gialloblù ha esordito alla grande nel torneo in corso non solo per le due firme nei due match, ma anche per la sua vivacità offensiva, certificata dalle 11 conclusioni effettuate dal suo esordio (lo scorso 30 gennaio), record condiviso con un certo Lautaro Martinez.
Se è lui il giocatore più in vista del momento, attenzione massima anche sul suo “partner in crime” Darko Lazovic, che ha contribuito a sei marcature nelle ultime sette presenze in questa Serie A (tre reti e tre passaggi vincenti) dopo una serie di nove partite completamente a secco.
È proprio Lazovic infine a primeggiare per cross su azione effettuati tra i compagni di squadra (53, ben 12 più di qualsiasi altro). I pericoli per la retroguardia giallorossa passano da loro e soprattutto da questa nuova, esplosiva, intesa.
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