Sono le parole di Camillo Chiarino, giornalista del gruppo Lombardia Comunica, brianzolo e profondo conoscitore delle vicende del Monza.
Tre sconfitte nelle prime tre giornate: a Monza vi aspettavate una partenza così difficile?
"No. Se a Napoli una sconfitta ci poteva stare (anche se non in quel modo), contro il Torino e l'Udinese si credeva di fare punti: nel primo caso perché quando è stato affrontato, il Torino aveva problemi di organico e soffriva di dissidi dentro e fuori dallo spogliatoio; nel secondo, perché l'Udinese viene ritenuta una rivale nella lotta per la salvezza ed era reduce da un solo punto in due partite, quindi era ritenuto l'avversario giusto per muovere la classifica".
Quali sono i problemi principali che deve risolvere Stroppa?
"Non sono pochi. La partenza anticipata del campionato ha penalizzato le neopromosse (le uniche tre squadre a zero punti dopo due giornate) perché ormai tra Serie A e Serie B c'è un abisso di valori e dunque queste società hanno avuto meno tempo per rivoluzionare le squadre e per amalgamare i "nuovi" coi "vecchi".
Il Monza che è stata la società che più ha stravolto la rosa ha dunque avuto un brutto approccio al campionato, perché appunto Stroppa non ha avuto tempo di integrare i nuovi innesti nel gruppo della promozione.
Peraltro molti dei nuovi innesti hanno avuto problemi fisici: in diversi sono arrivati in cattive condizioni di forma. Questi problemi hanno causato le difficoltà che si sono riscontrate in partita, evidenti soprattutto in difesa, con sincronismi non ben applicati, e in attacco, dove le punte faticano a ricevere palloni e quando li ricevono non riescono a pungere per mancanza di brillantezza".
Può raccontarci quali sono gli elementi chiave del Monza, quelli dai quali ripartire?
"A inizio stagione erano stati individuati tre elementi: Di Gregorio in porta, Carlos Augusto esterno di sinistra e Mota come seconda punta. Poi però la società ha voluto cogliere delle opportunità di mercato, per cui sono arrivati quattro nazionali come Cragno per la porta (attualmente in panchina), Caprari per l'attacco (finora piuttosto deludente), Pessina e Sensi per il centrocampo (poco utilizzati per problemi fisici).
Quando staranno bene si dovrebbe partire da tutti questi elementi, ma io aggiungerei il giovane Filippo Ranocchia che ha già fatto vedere buone cose e poi quelli che si spera saranno i colpi di mercato del 'rush' finale: di solito Adriano Galliani regala sorprese all'ultimo e difatti lo chiamano il 'condor' perché quando non te lo aspetti si prende le 'prede' più ambite".
Contro la Roma si aspetta delle modifiche nello scacchiere tattico e nell’undici iniziale, rispetto al match con l’Udinese?
"Non credo che Stroppa abbia molte possibilità di turn-over data la qualità non eccelsa della rosa e i diversi infortuni e problemi di condizione in diversi giocatori. Che si sposti dal 3-5-2 succede al massimo una o due volte l'anno e non credo che capiterà contro la Roma.
Riguardo all'undici iniziale, rispetto all'ultimo match in difesa dovrebbe tornare Marlon a scapito di Marrone e potrebbe essere proposto uno tra Carboni e Antov con l'avanzamento di Carlos Augusto come quinto al posto di Molina, mentre in mezzo al campo si attende l'esordio da titolare di Pessina e potrebbe essere ridata una possibilità a Valoti: in tal caso Colpani e Machìn si riaccomoderebbero in panchina".
Anche con il Monza lo Stadio Olimpico sarà sold-out: teme che la spinta dei tifosi possa intimorire il Monza?
"Purtroppo un difetto del Monza è patire eccessivamente l'impatto con un pubblico importante. Nei play-off di Serie B è successo a Brescia e a Pisa, dove sono stati presi gol nei primi minuti e molti altri si è rischiato di subirli, e quest'anno è capitato a Napoli, quando la squadra di Stroppa è stata in balìa degli avversari per parecchi minuti. In questo caso però i quattro gol sono arrivati dopo".
Quali calciatori della Roma teme maggiormente?
"Impossibile fare nomi, anche perché mi immagino che le seconde linee che verranno schierate per turn-over faranno di tutto per mettersi in mostra e cercare di convincere Mourinho a dar loro fiducia. Quindi sarebbe facile dire che temo Dybala e Abraham, ma in realtà non mi fanno meno paura Kumbulla e Zalewski.
Poi non vorrei che El Shaarawy confermasse quanto di buono dissi di lui quando all'età di 19 anni fu acquistato dal Milan: agli amici rossoneri dissi che era stato il loro miglior acquisto e mi guardarono stralunati, ma il campo confermò che ci avevo visto giusto.
Peccato che poi si sia un po' perso rispetto alle aspettative che c'erano a quel punto su di lui. Speriamo che il Faraone non si scateni davanti ai suoi ex dirigenti...".
Qual è il suo pronostico?
"Vincerà la Roma perché è più forte e più in forma. Spero però di vedere un Monza migliore non solo rispetto a Napoli, ma anche rispetto ai due match disputati in casa, perché a differenza di Stroppa a me non sono piaciuti neanche i primi tempi.
Seguendo una distinzione entrata in voga, io sono un 'risultatista', per cui non mi interessa sentire i complimenti degli amici perché la mia squadra ha giocato bene anche se ha perso. Prima che belli bisogna essere efficaci, quindi a volte (e magari spesso) brutti".
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