Una gara tanto complicata quanto decisiva per i giallorossi, a caccia di tre punti fondamentali in ottica qualificazione contro quella che, con tre successi in altrettante sfide, è stata sin qui dominatrice del girone.
A complicare ulteriormente l’impresa per gli uomini di Mourinho è il percorso netto in stagione degli spagnoli tra le mura amiche: i biancoverdi hanno infatti ottenuto sin qui cinque successi in altrettanti match tra campionato e coppa - segnando 10 gol e subendone appena tre - e sono imbattuti nelle ultime 10 partite casalinghe disputate in Europa League (6 vittorie, 4 pareggi).
Difficoltà a cui si aggiunge il trend negativo delle gare giocate in Spagna dalla Roma negli ultimi anni – tre sconfitte nelle ultime ultime tre sfide, tutte contro avversarie diverse, Atletico Madrid (0-2), Barcellona (1-4) e Real Madrid (0-3) – mentre il Betis ha raccolto tre vittorie e un pareggio negli ultimi quattro confronti con squadre italiane.
Al giro di boa della fase a gironi il Real Betis ha dimostrato spiccate qualità nella gestione del possesso palla e dei ritmi di gioco, alle quali si aggiunge un’ottima produttività offensiva.
Gli spagnoli, secondo migliore attacco di questa Europa League con sette gol alle spalle del Feyenoord (10), sono insieme alla Roma tra le squadre che tirano di più nella competizione (i giallorossi guidano questa particolare classifica con 61 conclusioni effettuate, gli andalusi si assestano invece al terzo posto a quota 50).
Quello di Guido Rodriguez nella vittoria per 2-1 di giovedì scorso contro i capitolini è stato inoltre il terzo gol da fuori area messo a segno sin qui nel torneo, dato eguagliato soltanto dal PSV Eindhoven. Numeri in totale controtendenza rispetto al campionato, visto che in otto partite di Liga i biancoverdi non hanno mai trovato la via della rete dalla distanza.
In fase di interdizione gli uomini di Pellegrini prediligono un approccio decisamente aggressivo: soltanto il Nantes (61) ha infatti effettuato un numero maggiore di contrasti del Real Betis (60, di cui 36 riusciti) in questa edizione dell’Europa League. Questa impostazione tattica ha prodotto sin qui anche 39 palloni intercettati, secondo miglior dato alle spalle di Sturm Graz e Midtjylland (43).
Nella rosa ricca di qualità del Betis Siviglia è stato Luiz Henrique a ritagliarsi giovedì scorso proprio contro la Roma un ruolo da assoluto protagonista. Il brasiliano è entrato dalla panchina nel corso del primo tempo e ha trovato nel finale il gol decisivo, diventando uno dei quattro giocatori di età inferiore ai 22 anni a segnare almeno due reti in questa edizione dell’Europa League.
L’attaccante biancoverde fa inoltre parte, assieme a Sergio Canales, del gruppo di otto giocatori nel torneo in grado di centrare lo specchio della porta almeno cinque volte.
Il centrocampista spagnolo si è invece dimostrato vero motore della squadra ed ha sin qui il miglior dato tra gli andalusi per quanto concerne il numero di passaggi effettuati (169) e completati con successo (100, settimo assoluto nel torneo in una graduatoria guidata dal giallorosso Matic a quota 145).
Stupisce in positivo anche l’ottimo livello di prestazioni del difensore Luiz Felipe, vecchia conoscenza del calcio italiano. Il brasiliano è terzo (assieme, tra gli altri, a Chris Smalling) per numero di intercetti effettuati in questa Europa League alle spalle di Kristoffer Olsson (10) e Amadou Dante (9).
Non è più una sorpresa invece l’esperto portiere Claudio Bravo, fondamentale nel match dell’Olimpico con almeno due interventi decisivi a tenere a galla i suoi: a 39 anni e 181 giorni il cileno è nettamente l’estremo difensore più anziano ad aver effettuato almeno una parata nella competizione in corso.
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