Alla vigilia del ritorno degli ottavi di Conference League con il Vitesse, Rui Patricio ha incontrato i giornalisti a Trigoria. Queste sono state le sue parole.
Questa è una partita importante per la Roma. La squadra ci arriva con un po’ di delusione per il pari di Udine. Ma a livello personale, ti reputi soddisfatto del tuo rendimento?
“Domani è una partita molto importante, indubbiamente. Giochiamo una competizione europea. Abbiamo l’occasione di continuare a lottare per vincere un titolo, dobbiamo avere questo ben presente nella nostra testa. Vogliamo arrivare il più lontano possibile, ma dobbiamo assolutamente crederci.
Quando si giocano le grandi competizioni, vanno disputate con ambizione, con il desiderio di vincerle. Specie in un grande club come il nostro, dove si gioca per vincere dei titoli. Domani abbiamo l’occasione di fare un passo importante per raggiungere degli obiettivi ancora più grandi. Per questo, cercheremo di fare il nostro meglio.
Per quanto riguarda il mio rendimento stagionale, penso solo a lavorare ogni giorno per migliorare, per crescere, per aiutare la squadra. Sto attraversando un buon momento di forma, ma questo deve rappresentare solo uno stimolo per continuare a crescere e migliore. Detto questo, quello che conta è vincere le partite”.
La squadra si muove meglio a tre o a quattro dietro? E tu ti senti più sicuro con una linea a quattro o con una a tre?
“A me piace giocare sia a tre che a quattro, ma quello che conta di più è l’organizzazione della squadra, generale e di partita in partita. È evidente che giocare a tre o a quattro sia diverso, ma quello che conta di più è che ciascun giocatore svolga al meglio il proprio compito.
Poi sta anche a me adattarmi alla squadra, perché devo fare del mio meglio per poter aiutare il gruppo. Non mi stanco infatti di ripetere che quello che conta di più è vincere le partite”.
Nelle ultime quattro partite hai subito un solo gol: al di là delle tue parate, la fase difensiva si è assestata. Da cosa dipende questa crescita?
“Abbiamo lavorato molto sulla fase difensiva. È vero, nelle ultime quattro partite abbiamo preso un solo gol, ma non è merito soltanto del portiere o della difesa, bensì di tutta la squadra e del lavoro collettivo che svolge seguendo le indicazioni del mister. È per questo che dobbiamo continuare a migliorare, perché il nostro obiettivo è quello di vincere le partite.
Adesso stiamo attraversando un buon momento difensivo: dobbiamo continuare su questa strada, perché l’idea è sempre quella di essere più pericolosi in fase offensiva e di prendere meno gol possibili. Ed è soltanto così che si può crescere di partita in partita”.
Da quando sei arrivato, la Roma ha riacquistato sicurezza in porta. Qual è la miglior parata che hai fatto e dove invece avresti potuto fare di più?
“Non c’è nessuna partita in particolare. Ormai, tutte le parate sono importante, tutto quello che si fa in partita, anche i piccoli dettagli, le grandi parate e quelle che apparentemente sembrano più facili… contano tutte. Viceversa, cerco sempre di tornare su tutti i gol che ho preso, forse perché sono ossessionato dal mio lavoro.
Cerco sempre di vedere se c’è una soluzione, se avrei potuto fare qualcosa di diverso. Cerco sempre di cogliere l’occasione per capire magari come posso allenarmi in maniera diversa. In fin dei conti, quindi, dopo ogni partita cerco sempre di trarre qualcosa di positivo anche da un errore, perché lo considero importante in una fase di crescita e di apprendimento”.
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