L’allenatore di Orzinuovi, alla Roma nella breve parentesi dell’estate del 2004 e vice campione d’Europa con l’Italia nel 2012, ha indicato la squadra giallorossa come una delle favorite alla vittoria del titolo a fine anno: “A livello individuale ha una qualità superiore rispetto a tutte le altre pretendenti allo Scudetto”.
Ecco sette punti cruciali della vittoria degli uomini di Garcia, analizzati da Prandelli in un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport.
“Se scegli di giocare con tre attaccanti e un trequartista, come la Roma, devi avere per forza questo tipo di atteggiamento tattico che è difficile da vedere nel nostro Paese. Una mentalità che fai fatica, da allenatore, a trasmettere in Italia. Siamo scaltri, furbi, aspettiamo, mo’ vediamo. Quando fai quel salto, diventi una squadra internazionale. Gli attaccanti danno l’input. I centrocampisti sono costretti a salire, li porti su, ti seguono nel movimento, come se fossero legati da un fil di ferro”.
“Nell’azione del primo gol della Roma c’è una cosa straordinaria da osservare. Dzeko va all’uno contro uno, ma è da guardare e applaudire il movimento di Gervinho. Attacca l’area, libera lo spazio per il centravanti. L’azione parte con una giocata di prima ed è stata ripetuta per tutta la partita, la Roma così ha evitato il pressing della Lazio: giocando di prima. Chi riceve palla spalle alla porta la tocca di prima, questa era la consegna di Garcia ai suoi giocatori”.
“La differenza è fatta dalla velocità di uscita dei giocatori della Roma. La Roma si apre al contropiede, tutti vogliono occupare gli spazi. Che ci sia Salah o Nainggolan non mi interessa. Anche Torosidis si inserisce e ricostruiscono il triangolo, è difficile vedere un terzino che si sovrappone internamente alla mezz’ala, di solito attacca sul lato largo. La Roma ha giocatori con queste caratteristiche, velocissimi nello spazio senza palla”.
“Con la Roma succede quello che nel calcio italiano si è visto poco negli ultimi anni: attaccare l’area di rigore con più giocatori. A livello individuale la squadra giallorossa è superiore rispetto a tutte le altre concorrenti allo Scudetto”.
“La Roma nel Derby ha giocato tutta la partita su questi concetti: giocare di prima tutte le volte, andare sugli esterni, aggredire se si perde palla: erano questi i movimenti fondamentali”.
“Iago ha sempre giocato di prima la palla e così la Roma ha avuto sempre la possibilità di andare sull’esterno. Se fa un controllo e tiene palla, è morto. Invece ha giocato con estrema intelligenza andando in pressione su Parolo: ha giocato una partita straordinaria tatticamente”.
“Uno con la sua velocità se lo fai girare ti ammazza. Bisogna stare attenti nel non farlo girare”.
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