Gianluca Oddenino, giornalista della Stampa di Torino, ci dà le sue impressioni in vista della sfida che sabato in Piemonte vedrà i granata di mister Ventura sfidare la Roma, svelandoci gli alti e bassi del Toro in questo avvio di stagione, chi può essere sabato l’uomo in più per i granata e quali giocatori giallorossi i tifosi piemontesi stimano e temono di più…
14 gare finora giocate in campionato: come giudichi questo avvio di stagione del Torino?
“Il Torino in questo inizio di campionato è stata una squadra dalle due facce, alla Doctor Jekyll e mister Hyde per capirci. infatti i granata sono partiti molto forte giocando un bel calcio e ottenendo anche delle vittorie importanti, su tutte il 3-1 alla Fiorentina alla seconda di A. Poi hanno avuto un black out nel mese di ottobre, dove in cinque gare ha raccolto solo due pari e tre ko. Il momento no del Torino è iniziato alla settima giornata in trasferta contro il Carpi, dove venne sconfitto per 2-1: pensare che proprio quel giorno, era il 3 ottobre, se avesse vinto quella gara sarebbe stato da solo in testa alla classifica dopo 38 anni! Dopo l’ottobre nero, è arrivato ancora un ko interno contro l’Inter, dove però la squadra di Giampiero Ventura ha giocato bene e poi, dopo l’ultima pausa del campionato per gli impegni delle Nazionali, il Toro è tornato a vincere e a giocare bene. Sono infatti arrivate le vittorie a Bergamo contro l’Atalanta per 0-1 e quella casalinga per 3-0 contro il Bologna nell’ultimo turno del 28 novembre. Sintetizzando, si può quindi dire che finora si è già visto il meglio e il peggio del Torino, che è al momento una squadra con degli alti e bassi e che quindi è ancora da decifrare sul lungo periodo”.
Come si stanno integrando e come stanno giocando i nuovi acquisti di questa estate?
“Il Torino ha cambiato molto nella campagna acquisti, non privandosi però dei suoi giocatori più importanti, a parte Darmian che è passato al Manchester United. Sono infatti rimasti Maksimovic, Maxi Lopez, Quagliarella e Bruno Peres, a cui sono stati aggiunti tanti giovani nuovi, quattro su tutti, Baselli, Zappacosta, Belotti e Benassi, quest’ultimo riscattato definitivamente dall’Inter. Questi giocatori appena citati sono giovani, sono italiani e sono partiti bene. Baselli in particolare ha fatto tre gol nelle prime tre giornate, stupendo un po’ tutti anche come qualità di gioco. La punta Belotti si è sbloccata proprio nell’ultimo turno contro il Bologna, mentre Benassi e Zappacosta erano già andati a segno in precedenza, seppur non essendo attaccanti, sfoderando prove di livello. Diciamo che il loro buon inizio è dovuto sia al grande lavoro dell’esperto allenatore Ventura che è alla quinta stagione in granata e tiene saldamente in mano lo spogliatoio, sia al lavoro da chiocce dei senatori, ossia di Moretti, Quagliarella, Maxi Lopez e soprattutto capitan Glik”.
Chi è stato fino a questo momento il migliore giocatore del Torino?
“Vorrei rispmdere citando tre nomi e motivando la mia triplice scelta. Innanzitutto per quello che ha fatto vedere in queste prime 14 giornate, dico Baselli. Poi per quello che non ha fatto ancora vedere totalmente ma per le potenzialità enormi che ha, dico Belotti. Infine per quello che sta continuando a fare vedere anche quest’anno dopo la splendida scorsa stagione, dico Bruno Peres. Sono tre giocatori che si sono messi in luce in maniera diversa ma che secondo me costituisco tre punti di forza importanti del Toro”.
Quale è stata la migliore prestazione stagionale del Torino e perché?
“A livello di gioco espresso dico l’ultima gara vinta contro il Bologna il 28 novembre per 2-0 in casa. Quella contro i rossoblu è stata una gara che i granata hanno dominato dall’inizio alla fine contro un avversario in salute, creando molte occasioni. Nonostante il primo gol fosse viziato da un tocco di mano di Belotti, il risultato è giusto e molto meritato. Detto questo, vorrei citare un’altra gara del Torino che secondo me è stata importante soprattutto sotto il profilo mentale per la squadra, ossia la vittoria alla seconda giornata sulla Fiorentina. Quella partita, vinta 3-1, ha reso gli uomini di Ventura consapevoli della propria forza. Quel giorno, era il 30 agosto, i granata sono andati sotto ad inizio match e nel primo tempo hanno subito il gioco dei viola che giocavano un grande calcio. I piemontesi hanno saputo aspettare e nella ripresa, quando la Fiorentina ha abbassato un po’ l’intensità, sono riusciti a cambiare marcia e a dominare i toscani andando in gol tre volte in 10 minuti con Moretti, Baselli e Quagliarella. Questa gara, ripeto, è stata una bella dimostrazione di forza e di presa di coscienza nei propri mezzi su cui il Toro ha costruito la sua ottima partenza in campionato”.
Quale è invece stata la peggiore gara e cosa è andato particolarmente male in quella occasione?
“La peggiore partita stagionale secondo me è stata quella persa a Carpi ad inizio ottobre. Non tanto perché arrivata con una squadra di bassa classifica, ma per come è stata giocata dagli uomini di Ventura, che fecero un grande balzo indietro a livello di calcio espresso rispetto alle settimane precedenti. Quella notte, come già accennato prima, il Toro poteva essere solitario in vetta alla Serie A dopo 38 anni e invece i granata sbagliarono completamente approccio al match. Aver sprecato quel jolly contro un avversario non certo imbattibile ha mostrato la debolezza mentale del Torino che ha pagato poi la botta psicologicamente per tutto il mese di ottobre, tornando alla vittoria solo dopo oltre 40 giorni da quella sera”.
Quale reparto del Torino a tuo parere è un po’ sotto le aspettative e quale sta rendendo al meglio?
“Quest’anno credo che la difesa, che è sempre stato un fiore all’occhiello delle squadre di Ventura, abbia finora avuto qualche passaggio a vuoto. Anche se si deve dire che proprio questo reparto è stata martoriato dagli infortuni in questo inizio di stagione: da Maksimovic a Jansson fino a Gaston Silva, Ventura ha dovuto fronteggiare parecchie emergenze in difesa. Da sottolineare però che nelle ultime tre partite le cose sono andate decisamente meglio in questo settore, visto che il Torino, contro Inter, Atalanta e Bologna, ha subito un solo tiro in porta, quello che ha portato al gol dell’Inter, dimostrando una ritrovata compattezza. Ritrovato l’equilibrio dietro, non a caso sono tornati i risultati per i granata.
Il reparto che invece sta facendo meglio probabilmente che è il centrocampo con Baselli, Benassi, Aquah e Vives su tutti. Quest’ultimo poi sta vivendo una seconda giovinezza e finora ha sbagliato pochissime partite, risultando spesso tra i migliori. Delle ottime cose di Baselli e Benassi abbiamo già detto e anche Aquah ha dato il suo contributo. La cosa che contribuisce a fare del centrocampo il migliore reparto è legata al fatto che la gran parte dei ragazzi che lo compongono sono nuovi. In questa riuscita c’è sicuramente la mano di mister Ventura che li ha saputi amalgamare bene insieme sin da subito”.
Quale è la squadra che ti ha maggiormente impressionato dopo queste giornate di campionato?
“Di quelle viste contro il Torino in questi primi 14 turni quella che mi ha impressionato di più è stata l’Inter. I nerazzurri hanno sì vinto qui in Piemonte per 0-1 con un solo tiro in porta e con un Handanovic strepitoso, ma devo dire che mi hanno dato l’impressione di una squadra veramente solida. Portarsi a casa i tre punti dall’Olimpico non è facile per nessuno e il modo, anche cinico, in cui l’ha fatto l’Inter, mi ha impressionato positivamente. Sono sicuro che i nerazzurri saranno tra i protagonisti fino alla fine per la corsa allo Scudetto”.
Come giudichi questo inizio di campionato della Roma?
“I giallorossi in questo avvio, con gli alti e bassi finora mostrati, mi sono sembrati un po’ come il Toro. Infatti anche gli uomini di Garcia hanno avuto un ottimo inizio salvo poi incepparsi sul più bello, così come i granata, che sono partiti alla grande e nella sfida clou col Carpi hanno perso la bussola, seppur momentaneamente. Magari nella Roma questo su e giù fa più rumore, perché ovviamente la rosa e l’ambiente capitolino sono diversi, così come gli obiettivi del club e quindi ogni cosa nella capitale è vista e vissuta in maniera amplificata, come ad esempio l’ultima sconfitta interna con l’Atalanta”.
Quale è il giocatore della Roma che i tifosi del Torino dovranno temere di più?
“Se gioca, secondo me Gervinho, che è uno dei giocatori più temuti qui dall’ambiente e che ai granata ha già fatto male in passato. In alternativa un altro giocatore che i tifosi del Torino temono molto, anche perché stimano tantissimo il suo modo combattivo di interpretare il calcio, è Radja Nainggolan. Io credo che, parlando a livello di fanta-calcio, se il belga giocasse in granata sarebbe di sicuro l’idolo incontrastato della tifoseria appunto per questo suo spirito da guerriero”.
Se tu potessi scegliere un giocatore della Roma da aggiungere alla rosa del Torino, quale sceglieresti e perché?
“Se faccio un ragionamento a livello di storia del calcio, credo che qualunque tifoso di questo sport vorrebbe vedere Francesco Totti giocare nella propria squadra. Questo però non si può e so bene che è soltanto una utopia. Quindi dico che il giocatore che potrebbe far fare il grandissimo salto di qualità al Torino, rendendolo quasi una delle squadre concorrenti per lo Scudetto, è Miralem Pjanic. Il bosniaco è un giocatore che qualunque allenatore vorrebbe allenare e a mio parere farebbe la differenza in ogni squadra”.
Quale è il tuo pronostico per la gara di sabato?
“Non per essere appositamente vago, ma per me Torino-Roma è davvero una gara da tripla, nel senso che è aperta a tutti i risultati. Infatti da un punto di vista i granata hanno davvero una buona opportunità di vincere, visto il buon momento che stanno passando e il concomitante non esaltante periodo che attraversano i giallorossi. In più il Torino non vince in casa contro la Roma da ben 25 anni e per la legge dei grandi numeri ci sta che prima o poi la cosa accada. Ma se consideriamo la partita da un altro punto di vista, cioè se confronto realisticamente le rose in campo, dico che il risultato finale sarà almeno un pari, dato che la Roma come squadra non credo che uscirà sconfitta dall’Olimpico. Inoltre, se gli uomini di Garcia si arrabbiano al punto giusto reagendo in maniera decisa al periodo negativo, allora potrebbero davvero portare a casa l’intera posta. Staremo a vedere, è veramente una gara da tripla per me, difficile da pronosticare”.