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Visti dall'avversario: Napoli

Visti dall'avversario: Napoli

Antonio Giordano, giornalista del Corriere dello Sport da Napoli, ci parla di come gli azzurri arrivano alla sfida del San Paolo con la Roma svelandoci quale giocatore giallorosso toglierebbe volentieri alla rosa di Garcia in vista di domenica…



15 gare finora giocate in campionato: come giudichi questo avvio di stagione del Napoli?
“Sorprendente, perché nessuno si aspettava che, dopo il ko alla prima giornata col Sassuolo, il Napoli accumulasse una striscia positiva di 13 giornate e che mostrasse il gioco di qualità che ha fatto vedere finora in campionato. Negli ultimi anni la squadra ha acquisito, anche a livello internazionale, una certa mentalità che adesso si sta fecondo sentire. Non a caso lo scorso anno ad esempio il Napoli ha raggiunto la semifinale di Europa League e conquistato la Supercoppa di Lega, che ha fatto seguito alle due Coppe Italia già vinte negli anni precedenti. Rispetto alla passata stagione gli azzurri hanno poi 6 punti in più dopo 15 giornate. L’allenatore Sarri sta infatti facendo molto bene considerando anche sia il fatto che lavora in una città non facile dal punto di vista ambientale, dove cioè la piazza è molto esigente, sia il fatto che è la prima volta in carriera che è alla guida di una squadra da vertice. Il tecnico è stato bravo a rivedere alcune sue convinzioni storiche con degli accorgimenti tattici e ha impresso il suo timbro ad una squadra già molto forte come organico”.

Come si stanno integrando e come stanno giocando i nuovi acquisti di questa estate?
“Di nuovi acquisti tra i titolari ce ne sono pochi, ma buoni. Pepe Reina è un ritorno: il portiere aveva già giocato qui nel 2013-14 e, dopo la parentesi al Bayern Monaco, è tornato a casa, visto che lui ormai si può considerare un napoletano acquisito visto l’attaccamento ai colori. Oltre a Reina sono arrivati Allan e Hysaj, che si sono subito bene inseriti nei meccanismi di Sarri. Il centrocampista brasiliano è migliorato molto ed ha dimostrato, dopo i tre anni passati all’Udinese, di poter essere protagonista anche in una grande squadra. Anche il difensore albanese, classe 1994, sta sfoderando prestazioni di qualità ed è stato anche tra i protagonisti della sorprendente qualificazione della sua nazionale, allenata magistralmente da Da Biase, agli Europei del 2016”.

Chi è stato fino a questo momento il migliore giocatore del Napoli?
“Higuain, senz’altro. Lo dicono anche le cifre, che sono straordinarie: l’argentino ha infatti finora segnato 14 reti in campionato, rispetto ai 7 dell’anno scorso alla stessa giornata, e 2 in Europa League nei pochi spezzoni di gara a cui ha partecipato nella competizione. Il numero 9 azzurro sta quindi affermando la sua dimensione di grande centravanti, che tra l’altro a Napoli ha sempre confermato in questi due anni, dato che Higuain ha segnato 24 gol nella prima stagione e 29 nella seconda, tra campionato e coppe”.

Visti dall'avversario: Napoli

Quale è stata la migliore prestazione stagionale del Napoli e perché?
“Il successo esterno a Milano con il Milan per 4-0. Perché arrivò in un momento in cui, nonostante avesse già vinto in casa contro Lazio e Juventus, in trasferta il Napoli aveva sostanzialmente deluso, perdendo col Sassuolo e pareggiando con Empoli e Carpi. Quindi la larga vittoria di San Siro per la squadra di Sarri fu la prima vera dimostrazione di autorevolezza lontano dal San Paolo e per di più contro un avversario di tutto rispetto, con una squadra blasonata che ha tutto per fare paura a chi arriva a San Siro. Da lì non a caso è proseguita a gonfie vele la serie positiva del Napoli, proprio da quella serata milanese dove gli azzurri dominarono in lungo e largo i rossoneri andando in gol 4 volte, subendo poco ed esprimendo un gran calcio. Dal punto di vista psicologico la gara di svolta della stagione è stata quella, insieme anche a quella di metà settembre in Europa League contro il Bruges dove Sarri cambiò il modulo passando dal 4-3-1-2 al 4-3-3, dando alla squadra un volto nuovo e migliore”.

Quale invece è stata la peggiore partita e cosa è andato particolarmente male in quella occasione?
“Dico il secondo tempo contro il Sassuolo e il primo tempo di Empoli, rispettivamente alla prima e terza giornata di campionato. Ma devo aggiungere che quello era il Napoli prima del cambio tattico deciso da Sarri contro il Bruges e quindi prima del passaggio al tridente davanti. Se considero il Napoli post cambio di modulo dico il pareggio di Carpi, dove gli azzurri, contrariamente al solito, non hanno espresso il solito calcio e hanno creato poco, rimanendo imbrigliati nelle maglie della difesa degli emiliani. Ad esempio, nell’ultima sconfitta di Bologna, gli azzurri hanno sì perso, e meritatamente, per 3-2, ma hanno comunque creato tanto e segnato due reti”.

Quale reparto del Napoli a tuo parere sta rendendo meglio e quale è un po’ sotto le aspettative?
“Fatico a rispondere a questa domanda perché finora sta rendendo bene tutta la squadra. Se proprio devo fare una classifica dei tre reparti, dove comunque non dò nessuna insufficienza, dico che l’attacco è sopra a tutti, anche perché è il settore tecnicamente più dotato. Pensate che il Napoli ha il capocannoniere del campionato, Higuain, e il terzo migliore attacco della A, non avendo finora segnato solo in due gare, a Carpi e a Genova. Ma anche gli altri due reparti non sono andati male: fino a domenica scorsa la difesa era andata molto bene subendo 3 gol nelle ultime 9 gare e lo stesso centrocampo sta girando bene, mostrandosi molto funzionale e ordinato”.

Quale è la squadra che ti ha maggiormente impressionato dopo queste giornate di campionato?
“Per bellezza del gioco la Fiorentina, che al San Paolo ha giocato un’ora di grande calcio, per consistenza di uomini l’Inter, che ha un grande organico, per capacità di gestione della partita la Juventus, venuta ora fuori da una partenza critica”.

Visti dall'avversario: Napoli

Come giudichi questo inizio di campionato della Roma?
“Roma è come Napoli, una città straordinariamente bella anche dal punto di vista calcistico, visto che ci sono grandi consensi popolari che altrove non si trovano, ma al tempo stesso è anche maledetta, perché le pressioni sulla squadra sono forti e immediate alla prima sconfitta. La Roma, col lavoro di Garcia e Sabatini è ai vertici in Italia e partecipa ormai stabilmente alla Champions League. E si sta confermando anche in questo anno, anche se l’impressione di inizio campionato era quella che la vedeva un passo avanti a tutte, mentre in effetti al momento non è così. Ci si aspettava infatti un maggiore impatto della Roma sulla Serie A, ma bisogna dire che in campionato è ancora in corsa per il titolo e si è comunque qualificata agli ottavi di CL. E’ una squadra insomma che ha un futuro: ha delle difficoltà, ma sono inevitabili per una rosa che gioca ogni tre giorni ad alti livelli e che ha avuto finora infortuni importanti. Solo il tempo ci dirà come andrà la stagione dei giallorossi che hanno comunque grandi potenzialità”.

Quale è il giocatore della Roma che i tifosi del Napoli dovranno temere di più?
“Pjanic sicuramente. Un giocatore straordinario, di una bellezza tecnica accattivante, uno capace di giocare ovunque e non solo di segnare. Un giocatore universale, che può essere trequartista, mezzala o regista. E poi è una di una leggerezza nell’amministrazione del gioco che è incantevole”.

Se tu potessi scegliere un giocatore della Roma da aggiungere alla rosa del Napoli, quale sceglieresti e perché?
“Mi sono già sbilanciato troppo e non possono non dire ancora Pjanic. Lui, come detto, andrebbe bene in ogni squadra, non solo nel Napoli, ma in ogni grande club. Poi se posso aggiungere, insieme a lui, dico Morgan De Sanctis: ricordo con grande piacere i suoi anni qui a Napoli. Il portiere è una grande persona e con lui conservo un rapporto di stima reciproca”.

Quale è il tuo pronostico per la gara di domenica?
“Non ho mai fatto pronostici e non capitolerò nemmeno dinanzi il sito ufficiale della Roma (ride, n.d.r.). Posso dire che le due squadre arrivano alla partita più o meno nello stesso modo, quasi arrabbiate. Nel senso che la Roma verrà al San Paolo con la soddisfazione del passaggio del turno in Champions però mitigata dai fischi dell’Olimpico, mentre il Napoli con il piglio di chi deve riscattare una sconfitta dopo 13 giornate di serie positiva. Insomma, entrambi i club hanno qualcosa da mettere in campo per riscattarsi. Oltre a questo, poi, secondo me Napoli-Roma è una partita che chi ama il calcio non può perdersi, perché è una sfida tra due allenatori che a loro modo cercano di fare giocare bene le loro squadre, tra due rose molto competitive con grandi campioni e tra due club che orami sono nel gotha del calcio italiano. L’unico peccato è che questa partita non si possa vivere nel clima migliore visti i precedenti assurdi e ingiustificabili che ci sono stati a livello di tifosi”.