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Garcia: “Dobbiamo dimostrare carattere e personalità”

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Carattere e personalità, per trovare i tre punti in una partita fondamentale come quella di domenica: Rudi Garcia non vede altre strade per la sua Roma alla vigilia del match di domenica contro il Genoa. Servirà dare il massimo, dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dello Spezia

“Ora serve dare tutte le cose che ci rimangono: la benzina e le forze mentali”, ha dichiarato l’allenatore giallorosso. “Domani dobbiamo dimostrare carattere e personalità. Anche i nostri avversari sono come noi in un momento delicato. Sarà una lotta e non dobbiamo fare altro che provare a prendere i tre punti: è l’unico risultato importante per noi in questo momento”.

Per Garcia la sconfitta ai rigori agli ottavi di Tim Cup costituisce un punto nero di una stagione, che non è da considerare negativa sotto tutti gli aspetti.

“Il grande fallimento è solo legato alla Coppa Italia: era la strada più corta per vincere un trofeo. Siamo quinti in campionato, è vero, ma siamo a tre punti dal secondo posto e cioè i punti di una vittoria, che vorrei prendere già domenica. Fino al Derby andava tutto bene. Non è che tutti gli aspetti della nostra stagione ora sono da considerare negativi”.

Che partita sarà dal punto di vista ambientale?

“Non lo so se la domanda è riferita al nostro pubblico o ad altri aspetti: in questa gara dobbiamo fare in modo di dimostrare la nostra voglia e la nostra motivazione. Il nostro obiettivo è quello di vincere. Sappiamo che non ci sono match facili in Serie A”.

Questa potrebbe essere la sua ultima partita da allenatore della Roma?

“Non ci penso: ho altre battaglie da portare avanti e la prossima è quella di domenica, conosco le regole del gioco, ma rimango motivato, sono sereno e combattivo. È vero che abbiamo fallito in Coppa Italia e questo è un punto nero della stagione. Ho preso delle decisioni dopo la partita e faccio in modo di trovare la soluzione: dobbiamo dare tutto domenica, poi a gennaio ci sarà modo di trovare soluzioni intelligenti”.

Che decisioni sta prendendo per migliorare la situazione?

“Bisogna dare tutto e ovviamente ci sarà da ritrovare entusiasmo e voglia di giocare già da domenica. Poi servirà freschezza fisica, ma sarà più facile questo aspetto perché nella seconda parte di campionato giocheremo meno partite attaccate come nella prima fase. Dopo la partita di Coppa Italia abbiamo passato dei giorni insieme qui a Trigoria, perché era necessario dimostrare ai giocatori che in questo momento dobbiamo essere aperti: loro sanno quello che penso dopo l’eliminazione e io devo anche ascoltare quello che i ragazzi hanno da dire per migliorare. Ovviamente non è un ritiro punitivo, si vive insieme, si parla e ne ho approfittato per capire come stanno i singoli. Mi fa capire come stiamo e dove dobbiamo andare. In campionato vogliamo rimanere lì dove dobbiamo stare in questa stagione”.

Cosa si è detto con la Società?

“Ho parlato con il Presidente dopo l’eliminazione, parlo ogni giorno con Walter e con Mauro, spiego le decisioni che ho preso e credo che le soluzioni ce le abbiamo: nulla di particolare, nel calcio serve sempre vincere e nient’altro. Sono il capo branco e quando i risultati non vanno bene devo assumermi la mia parte di responsabilità. In questo momento, poi, non è facile per i giocatori scendere in campo all’Olimpico. Non abbiamo potuto fare nulla sull’assenza del cuore della nostra tifoseria, però ci manca tanto. Non è un alibi, ma giocare senza pubblico e alle 14:30 è una spinta in più che ti manca”.

È lei il problema della Roma?

“Non sta a me rispondere a questa domanda. Se non mi sentirò più utile alla squadra mi farò da parte. Sono motivato, voglio raggiungere gli obiettivi della stagione e non mollo: le soluzioni le troveremo e a gennaio cambieremo se servirà. Ora dobbiamo partire da una cosa logica: domenica dobbiamo mettere tutto sul campo”.

L’anno scorso ha parlato di un gap con la Juventus che sarebbe aumentato. È stato capito dalla Società?

“Posso rispondere sul presente e non sul passato: sono contento della rosa che ho a disposizione, conoscevamo la pressione che ci sarebbe stata quest’anno. Borisov e Leverkusen sono squadre di qualità. Sapevamo di poter passare il girone rispetto all’anno scorso e questo non ci ha mangiato solo energia mentale ma anche energia fisica. Abbiamo perso giocatori importanti, il Capitano non gioca da un po’ e abbiamo ancora il secondo miglior attacco delle Serie A”.

Zeman ha parlato di calciatori senza motivazioni contro lo Spezia.

“Qui lavoriamo tutti insieme: non ho niente da dire su questo. Sono contento dei rapporti con i dirigenti ed è normale difendere i giocatori: la fiducia per loro è una cosa fondamentale, se sono più tranquilli va molto meglio. Il problema di questa squadra è anche questo: a Torino abbiamo dimostrato con uno spirito fantastico, così come a Napoli; contro il Borisov non abbiamo fatto i gol ma è stata la partita giusta per qualificarci e poi accanto a tutte queste prestazioni ci sono quelle contro l’Atalanta e lo Spezia in casa. Questa è una riflessione da fare per capire come possiamo migliorare certi aspetti: i giocatori devono prendersi le loro responsabilità e mettere tutti un po’ di più per aiutare il compagno e noi dobbiamo capire come possa succedere questa cosa. Di energie ne ho tante e una parte di queste mi servono per spingere la squadra e farle capire che possono fare grandi cose come ha già fatto. Per l’eliminazione in Coppa non c’è alibi: il problema è che è arrivata dopo due pareggi contro Torino e Napoli e non potevamo permettercela”.

Che soluzioni sta trovando per il futuro?

“Al momento le decisioni le abbiamo già prese, siamo andati in ritiro. Troveremo delle soluzioni, so che magari dobbiamo fare allenamenti diversi e spingere di più su alcune cose. Questa è una squadra migliorabile e giovane: ci sono giocatori che devono ancora crescere, prendere esperienza. Il mix mi piace e spero che delle cose questi ragazzi le abbiano imparate naturalmente”.

Ha bisogno di essere più coinvolto sul mercato?

“Ho totale fiducia nel mio direttore sportivo, ha dimostrato di poter fare grandi cose. Toglietevi anche l’idea che io non mi confronti con Walter per poter migliorare. Siamo sempre in contatto: vedo più lui che alcuni membri della mia famiglia e va bene così”.

Cosa le hanno detto i calciatori?

“Lo spogliatoio è un luogo sacro e non entrerò nel dettaglio. Sono uno che sa prendere delle decisioni, ma so anche di avere uno staff di qualità e che a più cervelli si riflette meglio: a volte anche i consigli dei giocatori possono essere molto interessanti e se loro si prendono le giuste responsabilità possono anche dire la loro. Abbiamo calciatori intelligenti e leader: penso a Morgan e Daniele e ne dimentico sicuramente altri. La base da cui ripartire è comunque quella di domenica alle 15”.