Giovan Battista Olivero, giornalista della Gazzetta dello Sport da Milano, ci parla di come i rossoneri arriva alla sfida dell'Olimpico con la Roma e quali giocatori giallorossi toglierebbe volentieri alla rosa di Garcia in vista della gara di sabato sera…
Siamo arrivati all’ultima gara del girone di andata: come giudichi questa prima parte di stagione del Milan?
“La giudico in maniera negativa e non tanto dal punto di vista dei punti, che sono due in più rispetto alla scorsa stagione, ma soprattutto dal punto di vista del rendimento che è venuto meno soprattutto nei momenti decisivi. Ad esempio, dopo un inizio con alti e bassi da dicembre al 6 gennaio il Milan aveva davanti a sé quattro partite contro squadre che sono nella parte bassa della classifica, ossia Carpi, Verona, Frosinone e Bologna, e che i rossoneri avrebbero quindi dovuto a tutti i costi vincere per cercare di rientrare nella parte alta del tabellone in zona Champions League. Invece sono arrivati solo 5 punti sui 12 a disposizione, con la conseguenza che la squadra di Sinisa Mihajlovic che si trova ora costretta a tarare di nuovo gli obiettivi stagionali verso il basso. A questo punto l’annata è praticamente compromessa, visto che la vetta dista ora 11 punti e il terzo posto 10”.
Come si stanno integrando e come stanno giocando i nuovi acquisti di questa estate?
“Io direi che a livello di inserimento le cose sono andate in generale bene, visto che il gruppo è abbastanza unito. Poi i rendimenti dei singoli sono variabili da giocatore a giocatore. Carlos Bacca è il capocannoniere del Milan con 7 reti in campionato e sta rispondendo bene: è uno specialista dell’area di rigore e di solito non sbaglia quando tira entro i 16 metri metri. Alessio Romagnoli è un altro acquisto di indubbio valore che sta dimostrando le sue qualità. Nell’ultima partita persa in casa contro il Bologna se ne è sentita infatti la mancanza, in quanto è l’unico in grado di organizzare al meglio i movimenti, le chiusure del reparto difensivo: è un giocatore importante che ha personalità. Meno bene sta facendo Andrea Bertolacci: il giocatore propositivo, utile e intelligente che si era visto lo scorso anno nel Genoa di Gasperini quest’anno al Milan non si è ancora visto. Sicuramente le qualità le ha ma, forse complice anche l’ambiente non esaltante del momento, non sono sicuramente venute finora fuori in stagione. Luiz Adriano per quello che ha potuto fare vedere in campo, visto che da metà ottobre è una riserva, ha mostrato di essere utile, soprattutto nel gioco aereo, segnando un paio di gol importanti con un rendimento comunque appena sufficiente. La coppia d’attacco con Bacca infatti non si è rivelata essere particolarmente affiatata e per questo Mihajlovic al brasiliano ha spesso preferito Niang che si è palesato come essere più utile tatticamente al modo di giocare del tecnico serbo. Infine c’è Mario Balotelli ma su di lui non si può esprimere un giudizio in quanto praticamente non si è visto mai, a causa dei problemi fisici e ha giocato solo fino a metà-fine settembre. Sappiamo quali sono le sue qualità e quando tornerà in campo potrà essere davvero lui l’acquisto vero di questa sessione invernale di mercato del Milan”.
Chi è stato fino a questo momento il migliore giocatore del Milan?
“Sicuramente Giacomo Bonaventura perché in tutte le partite, anche in quelle negative per la squadra, è sempre riuscito a fare qualcosa di utile e di significativo, creando magari la superiorità numerica sulla fascia o occasioni da gol concrete per lui e i suoi compagni. E’ un giocatore di livello superiore rispetto alla media del Milan attuale, anche perché riesce a fare tante cose e quasi tutte bene”.
Quale è stata la migliore prestazione stagionale del Milan e perché?
“La vittoria all’Olimpico contro la Lazio del 1 novembre, quando il Milan si impose per 1-3. Fu la migliore gara degli uomini di Mihajlovic per diversi motivi. Innanzitutto per come interpretarono la partita, mostrando una voglia di fare gioco sin dal primo minuto, cosa che non si è sempre verificata quest’anno purtroppo per i rossoneri. Poi perché fu una prestazione attenta in fase difensiva e anche abbastanza importante dal punto di vista offensivo visto che arrivarono tre reti e anche diverse altre occasioni da gol. Anche se c’è da sottolineare che quella sera la gara della Lazio fu totalmente negativa…”
Quale è invece stata la peggiore gara e cosa è andato particolarmente male in quella occasione?
“In assoluto dico Milan-Napoli 0-4 del 4 ottobre, perché i rossoneri furono sovrastati dai campani e anche perché quella partita rappresentò un crocevia tattico per la squadra di Mihajlovic che da quel giorno decise di abbandonare il 4-3-1-2 e di passare al 4-4-2. C’è però da sottolineare anche che in campo c’era una delle squadre che ritengo più forti del campionato, il Napoli, e quindi la differenza di valori tra le due compagini quella sera a San Siro era notevole. Aggiungo poi altre tre prestazioni a mio parere molto negative che coincidono con partite contro avversari ‘facili’ sulla carta e quindi da vincere a tutti i costi e che invece si sono rivelate occasioni sprecate: il primo tempo di Carpi-Milan e di Milan-Chievo e l’intera partita in casa contro il Verona sono infatti gare in cui a mio parere i rossoneri hanno giocato in maniera davvero poco brillante, buttando via punti preziosi”.
Quale reparto del Milan a tuo parere sta rendendo sotto le aspettative?
“E’ difficile da dire perché il Milan, come accennato, ha giocato con due moduli diversi in stagione, partendo con il 4-3-1-2 per poi passare al 4-4-2. Fino alla gara col Napoli, crocevia tra i due schemi di gioco, i rossoneri avevano difficoltà ad interpretare quello che voleva Mihajlovic risultando una squadra che difendeva e attaccava male, e per forza di cose si appoggiava molto sulle qualità dei singoli senza mostrare un grande gioco di insieme. Con il 4-4-2 i rossoneri hanno sicuramente trovato un equilibrio maggiore tra i reparti, difendendo meglio e avendo anche migliori soluzioni davanti, ma mantenendo purtroppo sempre un po’ di fatica nella fase di costruzione. Quindi, considerando la stagione nella sua totalità sono per questo portato a dire che il reparto più deludente è stato il centrocampo perché, anche se sono cambiati gli interpreti e i moduli, la squadra fa fatica a creare una manovra convincente. Scelgo cioè il centrocampo ma non per ‘punire’ i centrocampisti ma perché lì in mezzo confluisce inevitabilmente il lavoro di difensori e attaccanti ed è quindi il reparto per certi versi naturalmente più esposto a critiche”.
Quale è la squadra che ti ha maggiormente impressionato dopo questa prima metà di campionato?
“A livello di gioco gli spunti migliori li ha offerti il Napoli, che ha una manovra offensiva e armonica, fatta di tocchi spesso di prima, e che risulta divertente agli occhi. Dal punto di vista della solidità invece l’Inter è impressionante, perché questa sua impenetrabilità non è ormai un fatto episodico: se non prendi gol in 12 gare su 18 vuol dire che hai davvero una forza non solo tattica ma anche mentale non indifferente. Infine devo dire che l’approccio della Juventus in queste ultime 8 gare che ha vinto consecutivamente è straordinaria perchè sin dal primo minuto di gioco si vede sul campo la voglia di vincere dei bianconeri che spesso si tramuta in tre punti al novantesimo. Dopo aver regalato una dozzina di punti agli avversari nelle prime giornate, ora i bianconeri sono tornati prepotentemente in corsa per il titolo e credo che per tutte le rivali sono il pericolo numero uno”.
Come giudichi il campionato finora giocato dalla Roma?
“La Roma era la mia favorita numero uno di inizio stagione e quindi sono un po’ sorpreso dell’andamento della squadra in queste ultime settimane. Del resto però i giallorossi sono ancora in corsa in Serie A così come in Champions League, quindi nulla è perduto. Nelle ultime gare di campionato tra novembre e dicembre gli uomini di Garcia hanno però perso diversi punti negli ultimi minuti, cosa che una squadra che vuole vincere il titolo non deve fare. Ripeto, lavorando un po’ sulla concentrazione nelle fasi cruciali delle partite la Roma ha tutto il tempo per recuperare anche perché la qualità della sua rosa è tra le migliori in Italia”.
Quale è il giocatore della Roma che i tifosi del Milan dovranno temere di più?
“Il Milan soffre abbastanza i giocatori che si inseriscono partendo da dietro, come dimostra il gol subito da Giaccherini nell’ultima gara a San Siro col Bologna o quelli realizzati sempre a Milano da Insigne nella vittoria del Napoli di ottobre. Quindi credo che Florenzi, che sa inserirsi molto bene partendo dalla difesa, e Gervinho, che parte da più avanti ma nello spazio è pericolosissimo, saranno i due giocatori che i tifosi del Milan e soprattutto la difesa rossonera dovrà tenere maggiormente in considerazione sabato sera”.
Se tu potessi scegliere un giocatore della Roma da aggiungere alla rosa del Milan, quale sceglieresti e perché?
“In difesa i rossoneri avrebbero bisogno di una maggiore solidità e qualità: quindi credo che Manolas per la sua affidabilità e Florenzi per la sua capacità di spinta sulla fascia siano i giocatori che farebbero al caso della squadra di Mihajlovic”.
Quale è il tuo pronostico per la gara di sabato?
“Prevedo innanzitutto tanti gol, anche perché le statistiche fin qui dicono che le difese subiscono parecchio. Mi aspetto una Roma molto vogliosa di ripartire con una vittoria subito dopo il pari di Verona per rimanere agganciata al treno delle primissime. Il Milan credo che farà una partita ordinata e magari di grande contenimento e orgoglio, ma se dovessi scommettere lo farei sui giallorossi, anche per la qualità dei giocatori che ha”.