Il tecnico toscano, pur elogiando la prova ordinata dei suoi, ha sottolineato come ai giallorossi sia mancata propositività sotto il punto di vista dell’atteggiamento offensivo.
“Abbiamo fatto una buona partita sotto l'aspetto dell'ordine concedendo poco, però abbiamo anche osato poco” ha esordito Spalletti. “Dovevamo essere più bravi a proporci e ad essere più aggressivi e coraggiosi. Dovevamo osare di più”.
Cosa è mancato in particolare?
“Dobbiamo imparare ad essere più bravi a rimanere corti sul campo e a ribaltare l'azione. Dobbiamo alzare maggiormente la linea difensiva e andare più in profondità. Detto questo dobbiamo migliorare su tanti aspetti, anche difensivi. Non siamo aiutati dal morale in questo momento e quindi girano un po' di meno anche le gambe”.
Perché la squadra è frenata?
“È chiaro che l'aspetto psicologico diventa fondamentale soprattutto in un ambiente come il nostro. Quando c'è entusiasmo hai il supporto e l'appoggio del tifoso, invece quando c'è il momento negativo sei appiattito su te stesso. Noi, ripeto, dobbiamo imparare ad osare di più, puntare di più l'avversario, vincere più duelli, essere più cattivi, avere più coraggio per creare superiorità numerica nella loro metà campo e allo stesso tempo dobbiamo essere bravi a recuperare subito le posizioni nella fase difensiva, cosa che non è avvenuta nel momento del loro gol, arrivato da una loro ripartenza”.
C’è qualcosa da salvare quindi?
“C’è qualcosa che si può dire che è stata fatta nella maniera corretta, ma è pochino per me. Bisogna aumentare velocemente il ritmo e il carattere”.
Ora l'unico obiettivo non è lo Scudetto ma il terzo posto?
“Dal mio punto di vista l’obiettivo è quello di ritrovare il morale della squadra e una condizione mentale che le consenta di poter vincere le partite, altrimenti è inutile fare altri discorsi”.
Che significato dà a questa gara?
“Questa era una partita importante per noi, più importante di tutte le altre. Ma allo stesso tempo dico che abbiamo iniziato da pochi giorni un lavoro che deve durare 5 mesi e qualsiasi risultato non condizionerà quello che deve essere il sacrificio che faremo noi come squadra in questi 5 mesi”.
Rivedremo lo schema di gioco visto contro la Juventus?
“È una cosa sulla quale stiamo lavorando ed è riproponibile in futuro. Dobbiamo imparare a farlo nostro. Secondo me ci sono degli allenatori bravi quest'anno in Italia, che stanno facendo vedere qualcosa di diverso giocando sull'interpretazione dei moduli che tutti conoscono. Paulo Sosa è uno di questi, ma anche Giampaolo e Sarri sono su questa linea d’onda. Le loro squadre sanno interpretare la partita e dobbiamo imparare a farlo anche noi”.
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