Per Luciano Spalletti la Roma ha bisogno del proprio pubblico all’Olimpico per affrontare al meglio la prossima sfida di campionato con la Fiorentina.
Il tecnico giallorosso, intervenuto ai microfoni di Roma Radio, sostiene che la Roma è importante come la famiglia e che quindi in una gara importante come quella di venerdì bisogna dimostrare l’attaccamento ai colori.
“La gara con la Fiorentina è delicata e se vogliamo avere qualche chance in più c’è bisogno che il pubblico sia con noi” ha affermato Spalletti. “Quelli che parlano dell’amore romanista, lo devono dimostrare in questa occasione, la Roma è importante come la famiglia”.
Venerdì quindi tutti allo stadio?
“Noi dobbiamo pensare a questa cosa: come detto la Roma deve essere fondamentale al pari della famiglia, tutte le altre cose vengono dopo. Se non si viene venerdì a vedere la partita, poi può nascere qualche dubbio che si anteponga qualcos’altro alla squadra. Io dico a quelli che evidenziano questo amore profondo per il club, questo tatuaggio infinito nel cuore, che ora è il momento di dimostrarlo”.
Anche ad Empoli è stato importante?
“Sì, contro quell’avversario è stata una prova di forza. L’Empoli gioca bene al calcio e penso che tutto il pubblico che avevamo dietro lì è stato fondamentale: se ci fanno sentire a casa nostra diventa fondamentale. Spero che venga riproposto anche nelle prossime partite in casa”.
La sfida con la Fiorentina non sarà magari decisiva ma importante anche in prospettiva terzo posto, concorda?
“Sì, sarà importante e delicata, anche perché anche loro sono una grande squadra e giocano un calcio bellissimo. Tra le squadre di testa quella viola è di sicuro quella che è stata più brava ad essere così in alto. Hanno una forza consolidata di squadra perché pur avendo qualcosa in meno sotto l’aspetto dei nomi rispetto alle rivali, sono stati bravi a tenere sempre quella posizione di classifica finora”.
Quanto è soddisfatto della risposta squadra alle sue sollecitazioni in queste settimane?
“La risposta più importante l’ho avuta con l’Empoli, dove abbiamo fatto delle scelte che potevano essere delicate. Quella dei ragazzi è stata una risposta importantissima perché abbiamo fatto vedere che la nostra squadra è un branco di lupi ma fuori ci sono anche altri lupi che possono aiutare. L’obiettivo è di portare al livello dei più grandi calciatori che abbiamo anche quelli che al momento sono meno conosciuti”.
Quali sono i margini di miglioramento?
“Ci deve essere sempre margine. Con l’Empoli siamo stati quasi perfetti, visto che abbiamo comandato la partita e saputo soffrire, concedendo pochi tiri alla squadra di Giampaolo che di solito va alla conclusione tante volte”.
Una curiosità: quale è stato il primo pensiero nel momento del suo ritorno qui a Roma?
“Qui ho trascorso dei pezzi di vita dove ho fatto tante cose e dove ho lasciato, prima di andare via, dei sentimenti difficile da dimenticare. Ritornare dove hai vissuto del resto piace sempre a tutti, visto che ci sono dei ricordi forti. Qui ho anche altre componenti. A Roma infatti studia uno dei miei figli, ma anche l’altro che vive in America vive il sentimento per la Roma in maniera forte, svegliandosi all’alba per vedere le gare”.
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