L’attaccante giallorosso è stato infatti il sesto giocatore giallorosso impegnato nel corso di questa stagione con il progetto ‘A Scuola di Tifo’, la campagna di sensibilizzazione promossa dal club con Roma Cares sui valori dello sport e rivolta ai bambini degli istituti primari e secondari di primo grado.
"il rispetto è una cosa fondamentale nel calcio e nella vita” ha detto El Shaarawy nel corso dell’evento. “In campo, salvo qualche eccezione, c'è molto rispetto. Ma io dico che per ricevere rispetto bisogna prima dare rispetto. Ci vuole educazione insomma”.
Il giocatore romanista, dopo l’abbraccio dei numerosi alunni presenti, si è sottoposto ad una simpatica sessione di domande&risposte con alcuni dei bambini presenti. Eccone qui sotto i passi principali.
Che tipo sei? Sei contento di essere qui?
”Di mio sono tranquillo, però è la prima volta che vengo in visita ad una scuola e sono emozionato per l'accoglienza”.
Quale è la cosa più difficile di essere calciatore?
“Innanzitutto vi dico quale è la cosa bella, cioè che riesci a realizzare un sogno che hai fin da piccolo. Quella più difficile è invece mantenersi ad alti livelli. Bisogna rimanere sempre umili per crescere e avere sempre voglia di imparare. Famiglia e amici, poi, sono importantissimi per non mollare nei momenti difficili che ci sono inevitabilmente”.
Come è stato il primo gol in serie A?
“Un’emozione bellissima a San Siro con il Milan, un sogno realizzato a 18 anni!”.
Il numero 22 giallorosso ha infine postato sul suo account ufficiale Twitter una selfie con i bambini sottolineando un ulteriore messaggio sul rispetto da consegnare a loro: “Una persona di valore non è chi vince una partita ma chi riconosce la propria sconfitta”.
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Presente all’evento promosso dal club con Roma Cares, insieme al nostro El Shaarawy anche Diana Bianchedi, coordinatrice generale del Comitato promotore per le Olimpiadi di Roma 2024. L’ex atleta olimpica pluri-medagliata nella scherma ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa sottolineando l’importanza dell’avvicinare le giovani leve allo sport: “C’è una luce speciale negli occhi dei bambini quando si parla di sport. Tutti noi abbiamo il compito di far vivere loro il sogno olimpico e aiutarli a trovare la loro strada per far esprimere al meglio la loro inclinazione sportiva. Anche la sfida dell’Olimpiade a Roma nel 2024 è una gara e noi tutti possiamo quindi fare qualcosa di grande per questa città”.
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