Mancano 4 gare al termine del campionato: un voto alla stagione del Napoli?
“Finora, visto che gli azzurri in Champions League, con o senza preliminari, ad ogni modo ci arriveranno, il mio voto è 9. La squadra di Maurizio Sarri ha espresso un calcio non solo di qualità ma anche redditizio sul campo. Se fosse arrivato lo Scudetto ovviamente sarebbe stata da 10, ma ora con 4 gare da giocare e 9 punti di distanza dalla Juventus ci vorrebbe un miracolo”.
Il podio dei migliori tre nuovi acquisti di questa stagione?
“Allan di sicuro è stato il numero uno: il brasiliano ha cambiato in positivo il rendimento del centrocampo del Napoli avendo dimostrato, dopo tre anni di Udinese, di poter essere un protagonista anche in una squadra di vertice. Poi dico Elseid Hysaj: il difensore albanese, portato in Campania da Sarri che lo aveva lanciato ad Empoli, si è imposto immediatamente anche con gli azzurri, diventando inamovibile. Infine nel mio podio metto Pepe Reina: il portiere spagnolo, tornato a Napoli dopo il transito al Bayern Monaco, ha arricchito la squadra di personalità”.
Chi è stato il migliore giocatore del Napoli in questo anno?
“La risposta è scontata, visto che i numeri lo rivelano senza lasciare dubbi. Gonzalo Higuain ha realizzato 30 reti in 31 incontri di campionato, oltre ai 2 messi a segno in Europa League. E’ stato decisivo non solo con i gol ma anche con la personalità in campo. Un goleador e un trascinatore”.
Quale è stata la migliore prestazione stagionale del Napoli e perché?
“Come importanza dell’avversario e dimensione del risultato dico il 4-0 a San Siro sul Milan di inizio ottobre quando gli azzurri diedero una grande dimostrazione di superiorità contro una squadra blasonata prendendo definitivamente coscienza della propria forza. A livello di qualità di prestazione cito anche il secondo tempo della vittoria interna nel girone di andata contro la Fiorentina per 2-1 quando arrivarono i due gol di Insigne e Higuain in una sfida di altissimo livello contro una rivale altrettanto in forma e di qualità”.
Quale è invece stata la peggiore gara e cosa è andato particolarmente male in quella occasione?
“La sconfitta a Udine dello scorso 3 aprile per 3-1: quel giorno al Napoli andò tutto male. La squadra di Sarri in Friuli apparse stanca e appesantita e fu infatti sopraffatta dall’avversario. Ci può stare una gara così nel corso di un campionato lungo e giocato quasi sempre al meglio: purtroppo quel pomeriggio allo stadio Friuli gli azzurri non furono capaci di trovare le contromosse contro un avversario in palla”.
Un giudizio sulla Roma del nuovo corso Spalletti?
“Molto positivo, visto che la squadra è risalita in classifica mostrando un ottimo calcio. Mi piace infatti molto la qualità del gioco dei ragazzi di Spalletti, soprattutto la ricerca della verticalità e la capacità di andare facilmente a rete”.
Quale è il giocatore della Roma che i tifosi del Napoli dovranno temere di più?
“A prescindere da quello che ha fatto vedere l’altra sera con il Torino, essendo un amante del calcio io devo dire che Francesco Totti lo temo sempre. Lui appartiene ad una schiera di giocatori di un’altra categoria: è un campione che va al di là delle bandiere. Se uno non si innamora di Totti non sa di calcio, quindi dico lui”.
Se tu potessi scegliere un giocatore della Roma da aggiungere alla rosa del Napoli, quale sceglieresti e perché?
“Tolto Totti, dico Miralem Pjanic, perché è un talento che sa fare e può fare tutto in campo. Il bosniaco è un giocatore universale: è strepitoso in fase attiva e passiva di gioco, calcia in maniera unica le punizioni e sa imprimere il ritmo giusto alle azioni offensive della squadra”.
Quale è il tuo pronostico per la gara di lunedì?
“Il pareggio non lo contemplo e dico solo che vincerà una delle due contendenti: non so quale delle due perché davvero hanno entrambe possibilità di portare i tre punti a casa. Le squadre arrivano poi alla sfida con le stesse condizioni fisiche e mentali. Mi aspetto anche una partita con diversi gol, visto che negli ultimi mesi le due difese di Roma e Napoli hanno preso gol quasi sempre”.
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