Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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Visti dall'avversario: Verona

Visti dall'avversario: Verona

Matteo Fontana, corrispondente da Verona per la Gazzetta dello Sport ci svela come i gialloblu arrivano alla sfida dell'Olimpico di domenica

Matteo Fontana, corrispondente da Verona per la Gazzetta dello Sport cerca di spiegarci i motivi del basso rendimento del Verona in questa prima parte di stagione, rivelandoci quale è il giocatore della Roma che potrebbe aiutare a risollevare le sorti della stagione gialloblu…

Siamo arrivati alla prima gara del girone di ritorno: come giudichi questa prima parte di stagione del Verona?

“Direi malinconicamente deprimente. Peggio di così non poteva andare: il Verona è all’ultimo posto in classifica e non ha mai vinto. E’ scontato dire che le aspettative erano diverse a settembre, anche perché i gialloblu avevano finito l’anno precedente al 13esimo posto con 46 punti. Nonostante l’attenuante dei tanti infortuni, nel mercato estivo non si sono risolti i problemi che c’erano nella precedente stagione e a questi anzi se ne sono aggiunti altri. Il risultato è quindi una situazione di classifica che suona già, pur mancando un intero girone di ritorno, come una condanna. Con il cambio di allenatore a inizio dicembre con il passaggio dalla gestione Mandorlini a quella di Del Neri le cose non sembrano essere cambiate. Il Verona lo scorso anno aveva virato a 21 punti, quest’anno è fermo a quota 8. Questo risultato non ha quasi uguali nella recente storia della A: a fare peggio sono stati di fatto solo il Como nel 2002-03 e l’Ancona nel 2003-04 che chiusero l’andata rispettivamente a 7 e a 5 punti”.

Come stanno giocando i nuovi acquisti di questa estate?

“Giampaolo Pazzini è senz’altro una delusione visto che finora ha segnato una sola rete contro l’Udinese su rigore. Ha avuto dei problemi fisici che lo hanno condizionato ma di sicuro ci si aspettava di più da lui. Anche nell’ultima gara contro il Palermo ha commesso davvero tanti errori sotto porta. Sul suo arrivo a Verona c’è il dubbio che si sia trattato di un grande equivoco visto che Mandorlini usava un modulo che prevedeva una sola punta titolare e questa per il tecnico era sicuramente Luca Toni e non lui. Quindi diciamo che il suo acquisto sin dall’inizio aveva suscitato qualche dubbio. Nonostante poi sia stato utilizzato diverse volte, grazie anche all’infortunio di Toni, Pazzini non ha come detto brillato. Poi in estate è arrivato anche Federico Viviani, acquistato proprio dalla Roma e che sarebbe dovuto essere il grande acquisto del mercato gialloblu. Dico doveva perché il giocatore ha avuto la pubalgia e quindi fino a questo momento non si può dare un giudizio corretto sul suo rendimento. Il centrocampista non ha infatti mai potuto esprimersi sul serio e quando lo ha fatto con un minimo di continuità ha fatto capire di avere delle qualità tecniche indiscutibili e un piede vellutato. Non brilla per dinamismo ma è un regista vecchio stampo, che senz’altro farà una bella carriera in A. Poi a livello di acquisti estivi possiamo parlare di Filip Viktor Helander, arrivato dal Malmo, e di Matteo Bianchetti, di cui il Verona ha acquisito a giugno definitivamente il cartellino risolvendo la comproprietà con l’Inter: questi ultimi sono due giovani difensori che hanno patito molto il cattivo andamento stagionale della squadra e che finora non hanno certo reso al meglio. Infine l’altro nuovo arrivo di inizio stagione è Samuel Souprayen, arrivato dal Digione, Ligue 2 francese, che ha mostrato una buona capacità in fase di spinta ma grandi limiti difensivi. Forse la sua migliore prestazione stagionale è stata proprio alla prima di campionato con la Roma, ma è stata illusoria in quanto la sua valutazione complessiva nel resto di stagione non è soddisfacente”.

Chi è stato fino a questo momento il migliore giocatore del Verona?

“Non è semplice dirlo visto l’andamento della squadra in questo girone di andata. Per certi versi, per la generosità che ha sempre mostrato e per l’abilità nel porre rimedio a certe falle e nel renderle meno imponenti dico Vaggelis Moras. Il centrale greco è anche diventato una bandiera del Verona essendo alla sua quarta stagione in gialloblu: per orgoglio e combattività è un esempio per tutti in campo. Dico lui e non Toni, che era stato l’assoluto protagonista della passata stagione, perché l’attaccante quest’anno è stato infortunato per diverso tempo e anche quando ha giocato non ha reso ai suoi soliti livelli”.

Visti dall'avversario: Verona

Quale è stata la migliore prestazione stagionale del Verona e perché?

“Direi proprio la prima gara di campionato contro la Roma che aveva dato delle illusioni alla piazza gialloblu. Quel pomeriggio al Bentegodi si era visto un bel Verona che avevo giocato in maniera aggressiva e con grande intensità. La squadra di Mandorlini per 60 minuti dimostrò di poter controllare la gara salvo poi andare in difficoltà dopo il gol del pari giallorosso segnato da Florenzi con gli uomini di Garcia che da quel momento in poi sfiorarono anche la vittoria. Ma tutto sommato contro una delle squadre più forti del campionato fu un bel Verona che dimostrò un buon mix tra carattere e qualità tecnica e tattica”.

Quale è invece stata la peggiore gara e cosa è andato particolarmente male in quella occasione?

“Tra le 11 sconfitte dell’andata direi che quella più deprimente è stata quella in casa con il Bologna dello scorso novembre. I rossoblu avevano appena cambiato allenatore con l’arrivo di Donadoni e navigavano nelle parti basse della classifica insieme proprio al Verona. Era quindi una sfida molto attesa che nelle attese della piazza poteva e doveva rilanciare l’Hellas in campionato. E invece dopo un quarto d’ora i gialloblu erano sotto già di due gol e nel proseguo della gara non riuscirono mai a sfiorare il gol dando agli spettatori un evidente segnale di impotenza. Dopo due gare infatti il tecnico Mandorlini fu esonerato dalla dirigenza gialloblu, ma in quella gara il Verona mostrò davvero uno scarso temperamento in campo”.

Quale reparto del Verona a tuo parere sta rendendo meglio e quale è quello sotto le aspettative?

“Sotto le aspettative sicuramente è stato soprattutto l’attacco. In estate con l’arrivo di Pazzini la coppia con Toni faceva ben sperare, anche se, come detto, chi conosceva il modo di giocare di Mandorlini sapeva che il tecnico avrebbe schierato solo una punta. Ad ogni modo, nonostante gli infortuni, in 15 delle 19 partite dell’andata uno dei due tra Toni e Pazzini, o entrambi in alcune occasioni, sono scesi in campo, realizzando però solo 4 reti totali, di cui 3 su calcio di rigore. Non a caso purtroppo poi il Verona ha il peggiore attacco della Serie A con 12 gol realizzati finora in 19 gare. Il reparto che finora ha fatto meno peggio è il centrocampo: qui si sono visti finora alcuni spunti interessanti grazie a qualche spunto di Viviani. Oltre alla qualità del numero 24 gialloblu, che come detto si è vista in rare occasioni visti i suoi problemi fisici, possiamo citare la generosità e la dedizione di Artur Ionita e Pawel Wszolek, ma sono piccoli spunti in un contesto globale non esaltante”.

Quale è la squadra che ti ha maggiormente impressionato dopo questa prima metà di campionato?

“Il Napoli, che è veramente impressionante per come riesce a costruire occasioni da rete in serie. Qui a Verona vinse a fine novembre facilmente per 2-0 producendo tanto gioco. Per dare la portata di quanto calcio fecero gli azzurri in quella occasione basti pensare che Jorginho in quella partita fece il record di palloni toccati, circa 300! Quella di Sarri è una squadra con una organizzazione di gioco maestosa che non a caso è diventata campione d’inverno. Oltre al Napoli nelle migliori della Serie A non posso non citare la Juventus che a Torino a inizio gennaio ha passeggiato sui gialloblu imponendosi con un 3-0 netto. A parte che sono nove partite di fila che i bianconeri vincono in campionato, vista anche la mentalità e la qualità dei giocatori dico che la squadra di Allegri è la favorita numero uno allo Scudetto”.

Come giudichi il campionato finora giocato dalla Roma?

“Al di sotto delle aspettative, come dimostra il recente cambio di allenatore. Ora è infatti arrivato Luciano Spalletti che conosce bene Roma e che con il club in passato ha già vinto tre Coppe, sfiorando titoli ancora più importanti. In quegli anni ha regalato sprazzi di grande gioco e, anche se manca da qualche anno nel calcio italiano, è sicuramente un ottimo tecnico. Bisogna capire quanto tempo gli ci vorrà per fare assumere alla squadra la sua mentalità. Probabilmente, se questo avverrà in tempi brevi, penso che la Roma possa risalire la classifica in maniera importante, anche se sarà molto difficile riprendere la Juventus e il Napoli che abbiamo visto finora”.

Visti dall'avversario: Verona

Quale è il giocatore della Roma che i tifosi del Verona dovranno temere di più?

“La lista è lunga dato che i giallorossi in quanto a qualità tecniche sono messi benissimo. Se proprio devo sceglierne uno, direi che il giocatore della Roma che domenica all’Olimpico può sparigliare le carte anche nel caso di una prova difensiva coriacea del Verona è Miralem Pjanic. Con la sua genialità in campo può pescare in qualsiasi momento il jolly che può decidere la gara, senza contare la sua abilità sui calci di punizione che è spesso mortale per gli avversari. Poi domenica rientra dalla squalifica Edin Dzeko e anche lui può essere decisivo, visto che avrà voglia di riscattarsi”.

Se tu potessi scegliere un giocatore della Roma da aggiungere alla rosa del Verona, quale sceglieresti e perché?

“Dico Florenzi per il dinamismo, la corsa, la capacità di abbinare quantità e qualità e la sua versatilità tattica. Penso che tra gli italiani sia uno dei giocatori più polivalenti e quindi più preziosi: credo che come lui ce ne siamo pochi in tutta la Serie A. Sarebbe quindi utile a qualunque squadra, a maggior motivo al Verona che naviga in bruttissime acque. La sua duttilità tattica e le sue qualità sarebbero determinanti. Poi è anche uno che garantisce gol e chi meglio del Verona lo sa, visto che Florenzi segnò ai gialloblu sia lo scorso anno nella gara di andata all’Olimpico con un destro rasoterra dai 25 metri e sia quest’anno alla prima giornata con un altro tiro beffardo da fuori area”.

Quale è il tuo pronostico per la gara di domenica?

“Bisogna essere obiettivi: a prescindere dall’arrivo di Spalletti e a quello che può dare lui in più alla Roma, la squadra giallorossa per la qualità che ha è infatti nettamente favorita. Il gap del Verona con la squadra capitolina a livello non solo tecnico ma anche emotivo, visto che l’ambiente romano ha accolto molto bene l’arrivo del nuovo mister, è troppo grande. Se mi chiedi un risultato preciso quindi ti dico un 2-0 per la squadra di casa”.