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La conferenza stampa di presentazione di Juan Jesus

La conferenza stampa di presentazione di Juan Jesus

Al termine dell’allenamento di questa mattina dei giallorossi, l’ultimo nel ritiro di Pinzolo, Juan Jesus ha tenuto la sua prima conferenza stampa in giallorossa

Il calciatore brasiliano, che indosserà la maglia numero 3, ha parlato dei suoi obiettivi per questa stagione, del suo approccio con Luciano Spalletti e con i nuovi compagni di squadra.

“Voglio ringraziare la Roma per avermi dato questa opportunità”, ha dichiarato Jesus. “Devo dimostrare ogni giorno in allenamento e in partita perché sono venuto. Gli obiettivi sono prima passare il turno della Champions e poi fare bene nella stagione”.

Sei un difensore molto versatile: Spalletti ti ha già chiesto di giocare in un ruolo in particolare?

“Il mister mi ha chiesto il mio ruolo preferito e gli ho detto centrosinistra, ma se serve aiutate la squadra posso fare più ruoli possibili: l’importane è entrare in campo e fare bene”.

Quali differenze hai notato tra Spalletti e Mancini?

“Sono due metodologie diverse, qui teniamo più possesso palla: dobbiamo sempre giocare di prima o a due tocchi e si nota molta intensità di gioco. La mia esperienza all’Inter è stata molto importante, si tratta della prima squadra europea che mi ha portato qua: sono cresciuto, ora devo ripartire da Roma ascoltando Spalletti che ogni giorno mi chiede qualcosa. Questo è solo l’inizio: ho tante cose da fare ancora”.

Che obiettivi ha la Roma per la prossima stagione?

“Sicuramente la Roma è una squadra tosta, quando ho giocato contro i giallorossi abbiamo sempre quasi sofferto. È sempre difficile giocare contro loro: come hanno detto gli altri miei compagni possiamo lottare per lo scudetto, abbiamo una grande squadra tecnicamente fortissima e se stiamo uniti credo che possiamo arrivare lontano”.

Che ne pensi di due predecessori brasiliani nel tuo ruolo come Juan e Aldair?

“Sono centrali fantastici, Juan è sempre stato un idolo per me e anche Aldair, che però ho visto poco perché forse non ero nemmeno nato. Juan anche ai Mondiali ha fatto benissimo, poi l’ho conosciuto quando è arrivato all’Internacional di Porto Alegre. Mi basterebbe fare il 70 per cento di quello che hanno fatto loro. Mancini? Ogni allenatore fa le sue scelte, io ero sempre a disposizione e lui lo sapeva: lo ringrazio dunque per quello che ha fatto per me”.

Pensi che Roma sia la piazza adatta per il salto di qualità?

“Prima c’era la scusa che ero giovane, ma ora ho 25 anni e devo fare per forza il salto di qualità. Devo migliorare, ho una strada ancora lunga da fare. Nel calcio ogni giorno si sbaglia qualcosa. Non siamo macchine che non sbagliano mai, ma devo imparare a sbagliare meno”.

La difesa a tre ti esalta di più?

“Quando con Mazzarri ho giocato nella difesa a tre ho fatto la mia migliore stagione, anche perché la squadra lavorò bene. Non è che c’è un ruolo giusto per esprimere le qualità, in questi anni però ho soffertp un po’ perché è un po’ difficile giocare a San Siro, ma questa è stata un’esperienza per me: abbiamo fatto tanta strada e in futuro mi aiuterà tantissimo. La gente lì vuole sempre trovare un bersaglio, ma in generale la squadra non ha funzionato e non so perché: non voglio comunque parlare male dell’Inter. Credo che ora devo toccare cose nuove e farle per bene. Sono contento: sto imparando ogni giorno di più e qui farò bene”.

Ci pensi a tornare in Nazionale?

“Certo che ci penso, sono ancora giovane ma qui devo fare il meglio possibile per poter andare in Nazionale”.

Come è stato quel ritiro a Pinzolo?

“Ha fatto caldo, ma qui ho un bel ricordo perché è lo stesso posto che ho frequentato con l’Inter. È come se fossi tornato a casa, mi ha fatto molto piacere essere qui”.

Il tuo miglior pregio e il tuo difetto?

“Il mio pregio è che ho tanta voglia di fare bene, ho forza e potenza. Devo migliorare ancora nella linea ed essere più attento, ma Spalletti su questo aspetto mi aiuterà tantissimo a migliorare”.

Preferisci la difesa a tre o a quattro?

“Difficile scegliere, ma propendo per quella a quattro. Il mister lavora così, devo essere sempre disponibile e pronto”.