Leggi qui di seguito la nostra scheda sul mitico centrocampista romano classe 1943.
“Dei miei esordi nella Roma ricordo questa forma gioviale di grande solidarietà che avevamo tra noi giovani calciatori. Tentavamo di sviluppare un sogno che non era per tutti. Sapevamo che solo qualcuno sarebbe riuscito, i più fortunati. Eravamo di tutti i quartieri di Roma di tutte le borgate, c’era gente che era del Tiburtino III, di San Basilio, del Quarticciolo, io ero del Quadraro … e guardando la mia vita l’unico rimpianto è di non aver vinto uno scudetto con la mia squadra nel cuore. Avrei voluto fare di più per la mia città e per la Roma”.
Parole di Giancarlo De Sisti, talento rivelatosi nella Forlivesi ed entrato giovanissimo nel settore giovanile della Roma. Straordinario nelle sue capacità di cucire l’azione, formidabile per il moto perpetuo che gli vale il soprannome eterno di “Picchio”.
Nella Roma vince due Scudetti con la Juniores – la Primavera dell’epoca – quindi in Prima Squadra conquista una Coppa delle Fiere e una Coppa Italia. La prima delle nove finora vinte dalla Roma, quella storica del ’64. La sua cessione – 165 milioni più il cartellino di Benaglia – permette al Club di superare una fase estremamente complessa per gli equilibri di bilancio.
Vive intensamente l’avventura a Firenze senza mai dimenticare l’ambiente giallorosso. Emblematico il suo ritorno a Roma per partecipare al funerale dello storico massaggiatore Angelino Cerretti.
Nel 1974, imponendo la sua scelta e scartando altre prestigiose destinazioni, ritorna nella capitale dopo aver vinto uno Scudetto, un Campionato Europeo e aver disputato una finale mondiale. Il primo dicembre di quell’anno firma il gol decisivo in un derby storico. Una rete che Ciccio Cordova definirà “un fatto di liberazione totale di un ambiente”. I tifosi, per celebrare quell’impresa, gli regalano un elmo da antico romano. Lui nel ritirarlo, sotto la Curva Sud, rispose così: “Lo terrò con me tutta la vita”.
E Picchio ha “tenuto con sé” anche l’amore dei tifosi romanisti che oggi lo consegna alla gloria della Hall of Fame del Club.
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