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Alla scoperta dei nuovi membri della Hall of Fame: Giorgio Carpi

Alla scoperta dei nuovi membri della Hall of Fame: Giorgio Carpi

Dopo l'annuncio del 18 luglio dei nuovi quattro membri eletti nella Hall of Fame, andiamo alla scoperta dei singoli nuovi volti partendo con Giorgio Carpi, mediano sinistro nato nel 1909 con 45 presenze nella Roma

Leggi qui di seguito la nostra scheda sul nuovo Famer giallorosso.

Giorgio Carpi arriva al Football Club di Roma al seguito del fratello Luciano. Il padre Cesare è a sua volta un importante dirigente dell’Aristocratico Club e partecipa alle fasi che portano alla fondazione della Roma, prima che un incidente automobilistico lo strappi all’affetto della sua famiglia.

Giorgio, nel giugno 1927, entra così a far parte della Roma, togliendosi grandi soddisfazioni e restando in giallorosso per quasi un decennio. Elegante, a tratti ricercato, estremamente romano, per giocare nella Roma percepisce solo i rimborsi spese. Così Renato Sacerdoti, già amico personale del padre di Giorgio, nel 1930 decide di premiarlo regalandogli un’automobile.

In fatto di amicizia è impossibile dimenticare il suo legame fraterno con Attilio Ferraris, che proprio sotto l’incoraggiamento di Carpi apre il suo leggendario bar con la carta da parati giallorossa.

Nominato Socio Benemerito già nel novembre 1944, entra nei quadri dirigenziali della Roma raggiungendo incarichi di primissimo rilievo (tra questi Segretario del Comitato Esecutivo), ma nel Club svolge ogni tipo di funzione compresa quella di allenatore, quando siede sulla panchina della Roma, con la qualifica di Direttore Tecnico, in occasione delle due gare contro il Vojvodina del giugno-luglio 1955. Lascerà il Club nel 1959 rimanendone sempre un affezionato sostenitore.

Oltre alla gran partita disputata nel derby numero uno dell’8 dicembre 1929, vinto ovviamente dalla Roma, un altro fiore all’occhiello del suo curriculum giallorosso arriva nel 1954: è lui, materialmente, a portare Giacomo Losi a Roma.

Un suo rimpianto? L’unico, confidato in un’intervista del 1992, è quello di non essere riuscito a segnare un gol in Serie A con la maglia della Roma: “Ci andai molto vicino contro la Juventus, ma Combi, con un balzo, mi privò di questa gioia quando pensavo di avercela fatta”.

Nel derby dell’11 gennaio 2015 i tifosi romanisti lo omaggiarono inserendo il suo volto in quello di sedici “figli di Roma, capitani e bandiere” innalzati in Curva Sud con degli stendardi esposti prima del derby.