“Ora è molto più bella rispetto a ieri”. Potrebbe parlare di tante cose De Rossi dopo il successo sul Pescara per 3-2. Ha da poco giocato la sua gara 400 in Serie A con la maglia della Roma e gli è stato appena chiesto se ci sono novità sul suo rinnovo contrattuale. Daniele, però, non ha altri pensieri.
“Il mio unico assillo è la classifica, non ho bisogno di vederla perché la conosco. Il resto non è di vitale importanza ora”.
Gli uomini di Spalletti sono riusciti a trovare la vittoria, in una sfida che ha presentato diverse insidie, accorciando così dalla vetta dopo il passo falso dei bianconeri contro il Genoa.
“Sono tre punti importantissimi, quando le partite iniziano così facili nascondono sempre grandi insidie, questa è una squadra che ha pareggiato con il Napoli, ma ha sempre giocato meglio rispetto ai punti raccolti. Siamo stati bravi, davanti a una di quelle partite sporche, da vincere, in cui sei in difficoltà”.
Stasera avete forse rischiato troppo?
“Ho visto anche la Juve diverse volte quest'anno: è considerata la più forte di tutte ma ha rischiato tante volte in Campionato. La Serie A è così. Questa contro il Pescara per come era iniziata sembrava una partita senza storia, ma davanti a giocatori così rapidi e molto bravi devi sempre stare attento, se non chiudi la sfida ammazzandoli subito possono tornare a essere pericolosi”.
Dzeko ha detto che se giocate così perdete il Derby: sei d'accordo?
“Probabilmente sì, però la Lazio giocherà in maniera diversa rispetto ai nostri avversari di stasera, contro i quali abbiamo diverse occasioni per raggiungere il 3-0. È probabile, però, forse è un’equazione molto semplice: la Lazio è più forte del Pescara e se giocheremo così faremo più fatica”.
Nella prima gestione Spalletti lui molte volte vi chiedeva di rientrare e crearvi il campo per ripartire: mi sembra che stasera i quattro davanti facciano meno sotto palla: è cambiato qualcosa nel lavoro del vostro allenatore?
“Hai ragione, ma quello era un modo di giocare diverso: siamo stati etichettati come una delle squadre che giocavano meglio in Europa, ma comunque aspettavamo molto l’avversario per poi lasciar andare un contropiede micidiale. Questa squadra è costruita diversamente, lì sugli esterni c’erano dei centrocampisti offensivi, come Taddei e Mancini, qui invece abbiamo attaccanti forti in fase offensiva ma con meno qualità difensive. Comunque quando bisogna soffrire si deve tornare tutti insieme. Dirò una banalità, quando si sta in vantaggio e si soffre bisogna tenere più palla e oggi non lo abbiamo fatto per niente, dando loro il modo di tornare. Come diceva Liedhlom “se tieni la palla tu non ti possono far gol”, frase sempre attuale”.
Con quattrocento partite in Serie A, guardando la classifica che sensazioni hai?
“La classifica è cortissima per il secondo o terzo posto ma è ridiventata umana per il primo. Radja qualche settimana fa ha detto che non cambia molto se ci sono quattro o due punti di distacco con la prima. Non ero d’accordo con lui, ma penso che il succo del discorso sia questo: ci possono essere variazioni in qualsiasi momento. Il problema era la Juve che non perdeva mai: se manterranno un ritmo più umano il Campionato resterà aperto a lungo”.
Dzeko quest’anno segna senza sosta: ti senti di aver dato un tuo contributo? Spalletti ha detto che quando ha sentito le parole tue o di Totti si è sbloccato.
“Gli abbiamo sempre voluto bene, ma la fiducia l’ha presa segnando. Lui sa che gli siamo sempre stati vicini. Le sue qualità le conosciamo, stiamo poi giocando molto meglio e anche per lui. È a 17 gol e siamo a novembre: il suo è un ruolino di marcia importante”.
Avete un solo punto di vantaggio sulla Lazio: sarà un Derby da Champions.
“Stanno facendo benissimo, la Lazio ha giocatori forti e spesso sottovalutati. L’ho sempre considerata una squadra pericolosa, ha trovato la quadratura e domenica sarà un derby importante anche per la classifica, cosa che in passato non era sempre stato così”.
Come siete messi con il prolungamento del contratto?
“Siamo come prima, non ne stiamo parlando. Il mio unico assillo è la classifica, non ho bisogno di vederla perché la conosco: è molto più bella rispetto a ieri e quello è il dettaglio importante. Il resto non è di vitale importanza ora”.
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