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Strootman: “Scudetto o Europa League? Puntiamo a vincere entrambe le competizioni”

Strootman: “Scudetto o Europa League? Puntiamo a vincere entrambe le competizioni”

Kevin Strootman ha le idee chiare: la Roma punta ad arrivare in fondo a tutte le competizioni alle quali partecipa

“Scudetto o Europa League? Non c’è bisogno di scegliere, perché puntiamo a vincere entrambe le competizioni e anche la Coppa Italia”, ha dichiarato il centrocampista olandese in un’intervista per il sito uefa.com.

“Certo, non sarà facile. In Europa League, in particolare, dovremo fare i conti anche con le squadre terze classificate dei gironi di Champions League. Ci troveremo di fronte avversarie molto complicate, ma l'obiettivo resta quello di andare avanti il più possibile. Ragionando sempre partita dopo partita”.

In Italia invece l'ostacolo si chiama Juventus. Finora l'avete sempre inseguita senza mai raggiungerla. Ha qualcosa in più della Roma?

“Non mi interessa parlare di Juventus. È una squadra fortissima, ha vinto cinque Scudetti di fila, ma noi siamo la Roma e a me interessa solo parlare della Roma. Le squadre forti sono tante - Napoli, Inter, Milan, Lazio - ma per me conta solo la Roma. Dobbiamo guardare in casa nostra e puntare a vincere tutte le partite, non sperare che la Juventus perda le sue”.

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Il 26enne, giunto alla sua quarta stagione in giallorosso, ha ripercorso la sua esperienza fin qui nella Capitale, a partire dall’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dal campo a lungo.

“È stato un periodo davvero difficile, soprattutto perché ho subito tre operazioni. L'ultima è stata la più dura. Proprio quando pensi di stare meglio, ti dicono che qualcosa ancora non va e hai bisogno di un altro intervento chirurgico. È veramente una sensazione terribile. Ma subito dopo mi sono detto: ‘Bene, ora andiamo’. Tutti in squadra mi hanno sostenuto, medici, compagni, staff tecnico. Questo mi ha fatto sentire davvero motivato a dare il massimo e a tornare in campo il più velocemente possibile. E ora sono felice di essere tornato”.

Com’è cambiato il tuo modo di vivere il calcio dopo l’infortunio?

“Oggi credo di essere una persona diversa. Cerco sempre di essere nelle migliori condizioni, anche più di prima. Lavoro molto su questo aspetto, faccio esercizi in palestra prima e dopo l’allenamento, a stretto contatto con lo staff medico. Devo dimenticare quello che è successo e guardare avanti. Mi sento bene, ciò che devo fare è tornare di nuovo in forma. Per questo ho bisogno di giocare e allenarmi duramente e spero che le cose continuino ad andare bene”.

Sei molto amato dai tifosi romanisti, per la tua grinta e la tua ‘cattiveria agonistica’. Ma chi è Strootman fuori dal campo?

“Fuori sono molto più tranquillo di quanto non sia in campo. Io detesto perdere, si vede bene durante le partite ed è sempre stato così. Ovviamente a nessuno piace, ma nel mio caso si capisce dall'espressione del viso e da come cammino quanto un risultato negativo incida su di me. Fuori dal campo, fortunatamente, sono molto più calmo”.

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Rudi Garcia, tuo ex allenatore, ti ha paragonato a una lavatrice, perché ti arrivano i palloni sporchi e tu li restituisci puliti ai tuoi compagni. Ti ritrovi in questa descrizione?

“È stato una specie di scherzo, un modo simpatico per farmi i complimenti, ma alla fine i tifosi hanno continuato ad utilizzarlo come soprannome e mi chiamano così ancora adesso. In ogni caso, se un allenatore dice qualcosa di positivo nei miei confronti io sono sempre felice”.

Come ti trovi a lavorare con Luciano Spalletti?

“Il mio rapporto con lui è decisamente buono, sto giocando molto e lui mi ha sempre supportato al massimo quando ero infortunato. Anche durante il periodo di riabilitazione mi è stato vicino. Lui è molto bravo nel sentire la squadra e ama lavorare tanto sulla parte tattica. Grazie al suo lavoro stiamo ottenendo ottimi risultati e speriamo di continuare così”.

Tu sai per esperienza che cosa significa rimanere tanto tempo lontano dal campo a causa di un infortunio. Ti senti di dare un consiglio ad Alessandro Florenzi?

“Perdere un giocatore come Florenzi, che è fondamentale per la squadra, è stata una vera sfortuna. Può giocare ovunque, è il nostro terzo capitano, ma ora è alle prese con un infortunio al legamento crociato proprio come è successo a me. So che è difficile, ma bisogna imparare a convivere con questo tipo di situazione. Tutti noi sappiamo che lui è una persona forte, sia fisicamente che mentalmente, e che può farcela a tornare più forte di prima. Siamo tutti convinti che tornerà ad essere fondamentale per la squadra già in questa stagione”.

Clicca qui per la versione originale dell'intervista.