Luciano Spalletti ha incontrato i media in vista della sfida di domenica contro l'Atalanta. Ecco le parole del tecnico giallorosso in conferenza stampa.
“Iniziamo con in rientri settimanali che sono quelli di Manolas e Palmieri. Francesco (Totti, ndr) si allena con il gruppo e lo valuteremo nel corso della seduta. Paredes rientra in gruppo. Vermaelen ha superato al momento tutti gli step previsti, ma ne va fatto uno ulteriore lunedì e se va bene anche quello martedì rientra in gruppo”.
“Mario Rui sabato prossimo, il 26, giocherà con la Primavera nel match di campionato contro il Bologna, se le cose procedono come in questi giorni, per poi rientrare con noi la settimana successiva”.
È stata una pausa anomala, con giocatori a disposizione come Strootman e Nainggolan quanto importante lavorare anche con loro.
“È stato fondamentale, soprattutto per riprendere nel migliore dei modi un lavoro fisico. Giocare una partita in nazionale ti porta spesso ad andare oltre i limiti. Fare le cose programmate ci ha permesso di preparare quello che sarà il periodo che ci aspetta nel migliore dei modi: le risposte sono state positive”.
L’Atalanta si può dire la rivelazione del campionato?
“Sì, è una squadra forte, una delle migliori in questo momento: dobbiamo pensare questo domani quando la affronteremo. Lo hanno fatto vedere con i numeri e con il gioco espresso ogni volta sul campo. I numeri, spesso, sono dettati dalla fortuna: ma loro e le sono meritate tutte le vittorie. Sono bravi nei duelli individuali, il loro allenatore (Gasperini, ndr) anche con il Genoa chiedeva sempre il massimo dai suoi calciatori e a livello fisico determina sempre il risultato della partita. Noi dobbiamo combattere respiro dopo respiro con loro. Siamo disposti a fare questa battaglia, l’ho visto dai miei calciatori. Da quel punto di vista siamo migliorati, soprattutto nel mestiere della lotta individuale”.
La difesa con il tre e mezzo si può fare anche con Bruno Peres?
“Sì, la posizione del mezzo di può raggiungere partendo da dietro o partendo da davanti. L’ho chiesto anche a El Shaarawy, a Perotti o a Radja dall’altra parte. A destra ci viene più naturale perché il terzino ha qualità per spingere. Finora l’abbiamo fatto in maniera impeccabile, quindi siamo a posto. Anche se, ovviamente, mi piacerebbe avere Florenzi”.
Spesso si è detto che Dzeko deve migliorare nella cattiveria, cosa ha provato guardando dell’episodio che lo ha coinvolto in Nazionale? È stato abbastanza cattivo?
“Non ho provato niente. Non ha fatto il massimo in quell’episodio. Ha fatto vedere che il suo tallone d’Achille è ancora questo, deve ancora imparare qualcosa nel saper scegliere che atteggiamento adottare e in che momento”.
Ha parlato con Peres dopo l’incidente d’auto che ha avuto la settimana scorsa?
“Ne ho parlato, si parla di tutto quello che succede ai miei calciatori. Se mi sono arrabbiato? Era più arrabbiato e dispiaciuto lui di me. È chiaro che qualcosa da dirgli ce l’ho perché abbiamo anche la responsabilità di mantenere l’immagine della Roma e farci beccare in un momento non proprio corretto non è un bel segnale per la società in cui lavoriamo, però succedono a tutti certi incidenti”.
Ci sono otto partite prima della fine dell’anno solare: Allegri ha dato tre punti da portare a termine, tra i quali quello di rimanere sopra la Roma entro natale. Lei ne ha dato qualcuno ai suoi calciatori?
“Beh, non ci avevo pensato. Però lei mi ha dato uno spunto. Se Allegri dà i compiti ai suoi calciatori, noi dobbiamo fare una sintesi: per essere bravi come la Juve noi dobbiamo fare come fanno loro. Vincere le partite. Bisogna essere come loro e mirare agli obiettivi che mirano loro. Per alcuni non possiamo perché non li abbiamo a disposizione, ma per quanto riguarda il mestiere che hanno loro nel portare a casa i risultati, la bravura a cogliere l’attimo e a valutare il momento più importante della partita sì. Servono questi dettagli qui. Ora l’appunto che viene mosso loro è che non fanno un bellissimo calcio, noi dobbiamo invece consolidare quello che abbiamo fatto finora: cioè dobbiamo essere bellissimi. Anche non essendo bellissimi, però, c’è qualcosa di personale che i calciatori possono mettere in campo per vincere le partite”.
Ha sempre detto che i calciatori hanno la penna del rinnovo del contratto. Legare la tua permanenza a Roma all’esito di un campionato potrebbe non portare ad arrivare troppo tardi sui programmi del futuro?
“Per ambire a un contratto bisogna fare i risultati. Per stare alla Roma bisogna fare i risultati. C’è anche la mia valutazione in questo discorso e io penso che quelli che rimangono alla Roma devono far vedere di meritarlo. A volte la Roma ha fatto contratti lunghi ad allenatori mandati via dopo poco. Ecco: io voglio aiutare a non sbagliare da questo punto di vista?. Quante partite abbiamo giocato quest’anno? Dodici? Se dopo dodici partite pensiamo che abbiamo raggiunto già un risultato, non è così, è sbagliato: la valutazione oggettiva sul lavoro andrà fatto per ultimo. La società, poi, ovviamente dovrà organizzarsi per prevenire tutto, come ha fatto sempre in questo momento. La Roma finora ha fatto ottimi risultati di classifica sotto il punto di vista dell’organizzazione. È in crescita continua, sta lavorando in maniera seria: questo è evidente. Però, poi, il mio ruolo è legato a un discorso diverso: sono i risultati e i numeri che otterremo alla fine della stagione a determinarne il futuro. Io non voglio gestire e valutare la Roma: questo è un Club non solo legato a quelli che vanno in campo, è forte, tutti hanno i loro ruoli, tutti lavorano. Io sto attento alla mia posizione, che mi dà anche la possibilità di dare forza alle persone che dicono le persone più giuste. Per le altre posizioni ci sono persone molto forti alla Roma”.
In una recente intervista Ventura ha parlato di De Rossi e ha detto che ha lucidità ed entusiasmo di un ragazzino. Che ne pensa?
“Secondo me fa parte della crescita di squadra di cui abbiamo parlato. Daniele ha prodotto un servizio a proposito di questa crescita, sottolineata da me in più occasioni. Lavoriamo in maniera corretta e seria, i calciatori hanno pensieri più importanti per quanto riguarda l’obiettivo futuro. E De Rossi sta dentro tutte queste considerazioni. In Nazionale è chiaro che ci sia anche qualche stimolo nuovo, ma in questa stagione è stata una crescita costante la sua, è un giocatore importante e forte per noi che dobbiamo assolutamente continuare a stimolare per averlo così”.
Cosa ne pensa dell’anticipo dell’inizio del campionato chiesto da Ventura? Anche in vista di un eventuale preliminare di Champions?
“Ho già risposto a questa domanda. Ventura è bravo e tutti siamo tifosi della nazionale, se lui ha questa esigenza dobbiamo accontentarlo. Siamo tutti legati alla Nazionale, è l’Italia: da parte mia ha quasi un sì”.
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