“Contro la Juve sarà una gara difficile: loro sono vicini allo scudetto e noi per mantenere il secondo posto dobbiamo vincere”: Nainggolan racconta così in una intervista rilasciata al Match Program ufficiale del club come si avvicina al big match dell’Olimpico.
Radja ha quindi un chiaro obiettivo in testa ma anche la consapevolezza che raggiungerlo non sarà facile. “Contro i bianconeri è sempre una partita bella, giochi contro quella che è forse la squadra migliore d’Europa al momento”.
Leggi qui di seguito un estratto delle parole del centrocampista belga.
La Juve ha un vantaggio, in termini di punti, che la fa stare tranquilla: tuttavia, cosa significherebbe batterla?
“Sarebbe una soddisfazione in più, significherebbe che abbiamo battuto una squadra forte. Noi dobbiamo guardare alla classifica e fare di tutto per fare risultato”.
I bianconeri potrebbero accusare un po’ di stanchezza, sia fisica che mentale, considerando che viene dalla semifinale con il Monaco e poi sarà impegnata in Coppa Italia?
“Sì ci può stare, hanno tante partite una vicino all’altra. Poi tre giorni dopo saranno impegnati nella finale di Coppa Italia e non so chi di loro scenderà in campo. Anche i giocatori che sono stati impegnati meno hanno dimostrato che sono all’altezza, chiunque scenderà in campo darà il massimo come da parte nostra”.
Se dovesse fare un nome su tutti, chi teme di più della formazione di Allegri?
“Su tutti direi Higuain che è in grado, in un momento difficile, di fare gol, come ha dimostrato anche contro di noi. Se devo sceglierne uno, scelgo lui”.
Contro la Juve non ci sarà Dzeko. pesa la sua assenza?
“Quest’anno non abbiamo mai fatto a meno di lui. Sarà una assenza pesante per tutto quello che ha fatto quest’anno, per i gol che ha segnato e per il peso che ci può dare davanti. Ma ci sono tanti altri giocatori pronti che non hanno bisogno di stimoli, chiunque giochi contro la Juve farà di tutto per fare bene”.
Oltre ai singoli va menzionato Allegri. Proprio l’allenatore l’ha fatta esordire in A con la maglia del Cagliari. Che rapporto aveva con lui e che allenatore è?
“Per lui parlano i risultati, è arrivato alla seconda finale di Champions. Quando sono arrivato a Cagliari ha cercato di farmi integrare al massimo, anche se in alcune occasioni ho sbagliato per inesperienza. Faceva stare bene il gruppo, e anche a Cagliari sul campo ha fatto bene. Alla fine per gli allenatori parlano sempre i risultati”.
Dalla gara di andata contro i bianconeri ad oggi, in 18 partite, la Roma ha fatto gli stessi punti della Juve (43). Questo significa che la distanza non è poi così ampia?
“La distanza alla fine la dimostra la classifica. Da parte nostra c’è un po’ il rammarico per aver sbagliato alcune gare importanti, abbiamo dimostrato di essere una squadra forte nonostante alcuni errori, ma fa parte del calcio. Oggi il nostro obiettivo è arrivare secondi ed è quello che dobbiamo ottenere”.
Non ha mai segnato alla Juventus con la Roma...
“Sarebbe sempre una soddisfazione personale, ma per me l’importante è portare a casa la vittoria”.
Quanto si sente romanista?
“È normale, io sono uno che si affeziona alle piazze dove gioca, prima a Cagliari e oggi a Roma. La gente mi vuole bene e quindi significa che hai fatto qualche cosa di buono per loro. Vivere in questo modo per me è eccezionale, mi piace e sono felice di stare qui”.
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