“Il fatto di aver vinto oggi dimostra che abbiamo superato lo scoglio Olimpico. Oggi abbiamo avuto tanti angoli e calci piazzati e secondo me non sfruttiamo le nostre qualità per mancanza di precisione o perché siamo precipitosi. Martedì abbiamo bisogno di dodici uomini, io ritengo che il pubblico sarà determinante per la partita contro lo Shakhtar”.
La Roma trova la vittoria all'Olimpico grazie alle reti di Manolas, De Rossi e Pellegrini. I gol sono arrivati tutti nella ripresa, dopo una prima parte di gara sofferta.
“Effettivamente non abbiamo disputato un buon primo tempo. Ha fatto meglio il Torino ma per nostro demerito: eravamo macchinosi nella manovra e andavamo poco in verticale. Nella ripresa ho cambiato qualcosina, ho alzato Radja Naingoglan che ci ha permesso di avere più verticalità e poi siamo cresciuti dal punto di vista fisico e della pressione. Anche l’aspetto mentale ha influito stasera, i ragazzi stavano soffrendo la mancata vittoria all’Olimpico nell’ultimo periodo: lo sentivo. E purtroppo ci stavamo complicando la partita da soli, permettendo loro di essere pericolosi in due o tre occasioni”.
Come giudica la partita di Schick?
“Non ha fatto bene come tutta la squadra nel primo tempo, non è stato aiutato e servito nel modo giusto. Tende ad aprirsi troppo e a lavorare poco dentro. Sta lavorando e migliorando, ma questi sono giocatori che vanno aspettati: ricordiamoci Cengiz. Patrik ha qualità e chi è intenditore di calcio lo sa”.
Cosa ti lascia la partita di oggi in vista di martedì?
“Secondo me serve equilibrio, un dettaglio che è alla base per crescere come squadra, per diventare importanti e crescere. Spesso ci siamo trovati sfalsati. Lo Shakhtar è una squadra brasiliana davanti, ma sono sicuro che anche noi possiamo metterli in difficoltà grazie alla cattiveria sotto porta che stiamo ritrovando. I sette gol nelle ultime due gare sono un bel biglietto da visita e sono importanti anche per la fiducia dei ragazzi”.
Cosa è cambiato tra primo e secondo tempo?
“Tra il primo e il secondo tempo ho cambiato e mi sono messo 4-2-3-1. Nelle pressioni e nello sviluppo eravamo troppo distanti dagli attaccanti. Radja posizionato lì ci ha permesso di avere più pressione e di poter fare ripartenze puntando di più la linea difensiva della squadra avversaria. Nel primo tempo non ci riuscivamo e quindi ho cambiato qualcosa nella ripresa per permettere loro di modificare atteggiamento”.
Quanto rammarico c’è in lei, vedendo la rosa? Potevate competere con Napoli e Juventus?
“Io credo che c’è un grande difetto nel calcio e in primis a Roma: pensiamo sempre a quello che abbiamo lasciato dietro e non a quello che possiamo ancora fare. Qui c’è ancora tanto da fare, qualcosa è stata lasciata per strada ma guardare dietro non serve: dobbiamo guardare avanti, migliorare. E per farlo bisogna anche passare da partite poco positive. I tanti giovani, arrivati da campionati differenti, stanno migliorando e crescendo. Tutto quello che abbiamo fatto ci permetterà di migliorare”.
Che bel campionato sta facendo Alisson?
“Nella prima parte di campionato gli hanno tirato poco in porta, quindi ho chiesto di impegnarlo di più e fargli fare più tiri in porta, è per questo che lo stiamo facendo (ride, ndr). Lo allena molto bene Marco Savorani, che è bravissimo”.
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