“Sì, era il mio obiettivo tornare a casa, qui alla Roma, per proseguire il mio percorso”: per Lorenzo Pellegrini non esisteva nessuna alternativa a quella di tornare ad indossare la maglia giallorossa.
“Io sono cresciuto qui e sono contentissimo di essere tornato in una società così importante” ha detto il centrocampista nel corso della conferenza di presentazione alla stampa tenuta a Trigoria.
Ora Pellegrini vuole giocarsi tutte le sue carte e conquistare il suo spazio nella rosa di Di Francesco: “Abbiamo un centrocampo forte ma questo non mi preoccupa, perché posso imparare tanto rubando insegnamenti dai più grandi. Sperò di giocarmi bene le possibilità”.
Dopo la scorsa stagione hai avuto gli occhi addosso di molti club: l’amore per i colori giallorossi ha fatto la differenza?
“Sì, era il mio obiettivo tornare a casa, qui alla Roma. La scelta che ho fatto di stare via da qui per due anni è stata molto importante. Il Sassuolo mi ha aiutato al 150% per crescere sotto tutti i punti di vista, come calciatore, come persona e come uomo. Al club neroverde va infatti un ringraziamento speciale. Ora però sono qui e penso alla Roma”.
In cosa ti senti cresciuto dopo gli anni in Emilia?
“Se due anni fa sono dovuto andare via è perché dovevo crescere e maturare. Ho fatto un percorso che mi ha portato ad essere pronto. Nelle stagioni con il Sassuolo ho infatti capito cos’è il calcio vero e cos’è la vita. Lì ho trovato molte persone che mi hanno aiutato anche emotivamente, perché non è mai facile andare via di casa a 18 anni dopo aver varcato per 10 la stessa porta. Per questo ringrazio tutto il Sassuolo, dal presidente ai tifosi”.
Ci pensi al Mondiale in Russia?
“Sicuramente è un obiettivo. Bisognerà vedere quanto spazio riuscirò a trovare qui nella Roma”.
Tu conosci molto bene Di Francesco: cosa chiede alle mezzali come te?
“Il Mister cerca di fare in modo che ognuno di noi abbia in campo diverse possibilità di manovra, tante linee di passaggio tramite il movimento. In campo poi decidiamo noi ma lui cerca di darci un’impronta precisa. Ci chiede tanto lavoro, tra inserimenti, il modo di correre, che deve essere sia in avanti che all’indietro. Non è semplice da spiegare cosa ci chiede qui e ci vorrà un po’ affinché tutti potranno interpretare al meglio le sue richieste, ma c’è disponibilità da parte di tutti i miei compagni e a breve lo faremo”.
Hai trovato Di Francesco in qualche modo cambiato?
“No, in nulla. Sia il Mister che il suo staff sono sempre gli stessi. Gli allenamenti si sviluppano qui nello stesso modo in cui li facevamo a Sassuolo. Sono contento di questo, si dice sempre che certe situazioni non facili da gestire, ma è sufficiente rimanere se stessi”.
A gennaio la Juventus si è interessata a te così come il Milan: hai mai avuto il dubbio di tornare o meno alla Roma?
“Riguardo gennaio non avevo il dubbio di andare via dal Sassuolo. Non era un bel periodo per noi. Ho avuto modo di confrontarmi con i direttori, c’era l’offerta anche da parte della Roma ma abbiamo deciso di andare avanti fino a fine anno, era giusto così e il Sassuolo non lo meritava. Mi sembrava normale essere loro riconoscenti. So che c’erano diversi club ma la cosa che a me premeva era sapere se c’era anche la Roma. Il Direttore Monchi mi ha aiutato molto durante l’anno, chiamandomi più volte. Io non ho avuto alcun dubbio, era solo quella della Roma la mia strada”.
Che sensazioni ti dà non poter giocare con Totti?
“Un pochino dispiace. Sono contentissimo comunque, per me essere qui è un onore. So che Francesco continuerà a essere qui, ma ad ogni modo già essere in questo spogliatoio con giocatori come Daniele e Alessandro per me è bellissimo. È come essere a casa, ripeto, e penso che sia lo stesso per loro. Siamo nati e cresciuti qui, ci sentiamo in dovere di fare qualcosa in più”.
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