Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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Perotti: “Il merito di questi risultati è del gruppo e del mister”


“Abbiamo meritato di vincere stasera. Il merito di questi risultati è nostro e anche del tecnico”: Perotti dopo il 2-1 nel Derby esalta lo spirito di gruppo sottolineando come il segreto della Roma è la fiducia dello spogliatoio in se stesso e nei dettami di Di Francesco.

“Tutti insieme siamo stati intelligenti in questi mesi a credere in noi e a non lasciare che le parole dette su di noi a inizio anno ci facessero del male. Siamo stati uniti e questo lo si vede sul campo in ogni partita”.

“Penso che abbiamo saputo capire il messaggio del Mister” ha detto l’argentino, autore del gol che ha sbloccato Roma-Lazio. “All’inizio è stata dura perché nessuno aveva molta fiducia nelle nostre capacità, ma noi siamo stati zitti e abbiamo lavorato sodo, cercando di capire e seguire al meglio il messaggio dell’allenatore, mettendo in pratica al massimo in ogni allenamento le sue idee, e i risultati sono arrivati”.

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Tremano le gambe quando devi tirare un rigore così importante?

“Non so se tremano, ma sicuramente ho sulle mie spalle la responsabilità degli altri che sono in campo e in panchina e dei tifosi sugli spalti. Non potevo sbagliare, sarebbe stata una delusione grandissima. Penso che in generale abbiamo meritato di vincere stasera”.

Hai sempre creduto nel ritorno di Radja quando sembrava fosse solo un miracolo qualche giorno fa?

“Io veramente quello che ha Radja nel corpo non lo capisco. Lui ogni volta che si male poi si allena e gioca e recupera più presto degli altri. Io non ho mai visto una cosa del genere, secondo me non è umano”.

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Ultime sei gare tutte vinte, 12 gol fatti e 3 subiti: cosa è scattato in voi?

“Penso che abbiamo saputo capire il messaggio del Mister. Prima è stato magari dura perché all’inizio nessuno aveva molta fiducia in noi, ma noi siamo stati zitti e abbiamo lavorato, cercando di capire e seguire al meglio il messaggio dell’allenatore, mettendo in pratica al massimo in ogni allenamento le sue idee. I risultati poi si stanno vedendo in campo. Il merito è del tecnico e anche nostro che in campo mostriamo il nostro valore. Tutti insieme siamo stato intelligenti a credere in noi e non lasciare che le parole su di noi a inizio anno ci facessero del male. Siamo stati uniti e questo lo si veleni campo in ogni partita”.

Da pochissimo sei tornato a vestire la maglia della tua Nazionale dopo 6 anni: che ritorno è stato?

“E’ stata una bella esperienza tornare in campo con l’Argentina, una sensazione unica realizzata grazie al lavoro che sto facendo qui alla Roma. Ora devo continuare così per sognare e vedere se riesco ad essere ancora convocato. Rivestire quella maglia è stato molto emozionante ed ha rappresentato la maniera migliore di finire la mia personale rinascita nel calcio. Questo sport infatti mi ha fatto soffrite e anche piangere, ma poi mi ha fatto anche sorridere. Grazie al lavoro in campo e agli amici ho superato in passato il momento difficile e poi ovviamente come detto anche le mie prove con la Roma mi hanno aiutato a tornare in Nazionale. Non so se andrò ancora, ma la possibilità di rimettere la maglia dell’Argentina è stata per me una cosa che mi ha permesso di segnare definitivamente la mia rinascita personale nel calcio”.

Sarai papà per la seconda volta, vero?

“Sì, siamo contenti. E’ il gol più bello che ho fatto”.