Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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La conferenza stampa di Di Francesco in vista di Roma-Atalanta


“Prima che mi chiediate di Radja Nainggolan ne parlo io perché poi parliamo della partita che è molto più importante...”

Ecco le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida con l’Atalanta.

“Prima che mi chiediate di Radja Nainggolan ne parlo io perché poi parliamo della partita che è molto più importante. Con la linea guida dettata sempre dalla Società e pienamente condivisa da me e condivisa e accettata pienamente da Radja Nainggolan, il calciatore domani non sarà convocato per la partita con l’Atalanta. Questo si lega a un modo di fare che deve essere continuativo per chiunque dell’AS Roma o che rappresenti la Roma commetta determinati errori, cose che sono inaccettabili e che non saranno più accettate. Chiunque minimamente sbaglierà pagherà nello stesso modo. Questa è la linea. Poi i pensieri generali non mi interessano minimamente. Dico solo che Radja non sarà convocato”


Quanto può incidere la differenza di stati d’animo tra la Roma e l’Atalanta?

“Loro hanno fatto una grande impresa col Napoli, ma avevano perso la partita precedente col Cagliari. È stata una battuta d'arresto ma hanno ritrovato grande entusiasmo con la vittoria contro il Napoli. Direi che forse è la squadra peggiore da affrontare in questo momento, dove facciamo fatica a fare gol e non troviamo risultati positivi. Dobbiamo reagire in un solo modo: essere compatti e determinati. L’Atalanta ci darà filo da torcere come lo ha dato a tutte le grandi. Dobbiamo avere anche noi grande entusiasmo, c’è la possibilità di essere a sei punti dalla vetta con la partita da recuperare e di portare avanti il nostro cammino, magari possono inciampare anche le altre. È nostro dovere affrontare questa partita per vincerla. Abbiamo bisogno di un grandissimo sostegno della nostra gente e del nostro pubblico, che in momenti come questo ci ha sostenuto dal primo all'ultimo minuto”.

Oltre all’entusiasmo dell'Atalanta, cosa può mettere in difficoltà la Roma dal punto di vista del gioco?

“Anche l'Atalanta può essere messa in difficoltà da noi, con la capacità di aggredire e di portare la palla dall’altra parte. Sono bravi ad aggredire, ma è quello che abbiamo fatto spesso anche noi. Il Sassuolo aveva come primo pensiero verticalizzare, ci ha creato difficoltà e l'Atalanta potrebbe fare lo stesso nel venirci ad aggredire. Dobbiamo giocare con la stessa mentalità e portare la nostra aggressività nella loro metà campo”.

Cosa è emerso in questi giorni riguardo il problema dell’attacco?

“Il problema dell'attacco ce lo portiamo sempre dietro e rispondervi ogni giorno sembra quasi attaccarsi a qualcosa che non c'è. Ma ho i dati di questo campionato: una squadra che non corre non ha il maggior possesso palla del campionato, una squadra non in condizione non tira in porta quanto il Napoli e con una partita in meno. Oppure non ha così tanti minuti di presidio nella metà campo avversaria o la miglior difesa. Il dato che ci preoccupa è quello dei gol segnati, siamo settimi in Serie A, è un dato preoccupante ma dobbiamo insistere e cercare di buttarla dentro. Abbiamo creato tanto e non siamo stati per nulla bravi nel finalizzare, è un dato di fatto. Se tiri in porta come il Napoli e fai meno gol, di sicuro c'è qualche problema. Il campo darà la risposta giusta, mi auguro già da domani”.

Fino a qualche tempo fa si esaltava la mentalità della Roma, c'è stata un'involuzione in questo senso, anche alla luce del discorso di Monchi? De Rossi sarà convocato?

“De Rossi non sarà convocato, ha provato a rientrare in gruppo ma si è riacutizzato un problemino muscolare che aveva avuto in settimana e sicuramente non sarà convocato. Sulla mentalità, condivido pienamente quanto detto da Monchi. Ma la mentalità non si costruisce con i momenti positivi, si costruisce e va messa dentro anche nei momenti negativi, come quello attuale, che è il momento peggiore da quando sono qui per quanto riguarda i risultati. Dobbiamo avere ancora più forza. Si è mollato qualcosa? Dal punto di vista emotivo può essere, ma a volte è anche qualcosa di inconscio, dobbiamo essere bravi a riportare la squadra all'attenzione e all’applicazione che avevamo in precedenza. Manchiamo in alcuni particolari che in passato non sbagliavamo, ma il filo tra una partita vinta e una persa è sempre sottile, con il Sassuolo abbiamo subito gol quando non avevamo concesso nulla. In questo momento dobbiamo essere incudine, silenzio e lavorare per i tre punti”.

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Nelle ultime partite la Roma ha subito gol sulle palle inattive, un dato casuale o c’è minore reattività?

“I gol in percentuale si fanno negli ultimi metri e quindi chi li prende è meno reattivo. In Serie A i gol sono segnati tutti in area di rigore, in grandissima percentuale. C’è stato qualche posizionamento sbagliato, ma ce ne sono stati anche tanti fatti bene. L'idea sul gol preso da Missiroli era di prendere bene posizione, il mezzo metro ha fatto la differenza Sui calci piazzati abbiamo provato a difendere a uomo, nell’ultima partita abbiamo difeso a zona, la differenza sta solo nell’attenzione che si mette in certe marcature. In questo senso abbiamo preso gol brutti con Torino e Juve, mi auguro che non accadano più situazioni del genere. Se uno è bravo e stacca un metro più in alto degli altri è stato bravo, è stata una disattenzione, alcuni particolari possono fare la differenza”.

Strootman sta faticando nell’ultimo periodo. Dove deve migliorare?

“Per me, più se ne parla e peggio è, ma è un giocatore con grandi carisma e forza. Mi auguro che sia davvero resiliente, ha dimostrato di essere un vero professionista. Vi inviterei a guardare i dati fisici di ogni gara: fa sempre prestazioni di alto livello. Ci aspettiamo gol e assist in più, ma con la dedizione arriveranno. Ma non da solo, insieme ai suoi compagni”.

Quanto conta la presenza di Totti in frangenti come il discorso allo spogliatoio di Monchi?

“Francesco è fondamentale, anche se voi forse sapete più di me delle parole di Monchi rispetto a me. Francesco ha grandissima conoscenza dei giocatori, ci può aiutare nelle problematiche dello spogliatoio che ha vissuto per anni. Per noi è un vantaggio averlo e non potrei dire altrimenti, sta facendo un percorso da dirigente importante e sono convinto che anche noi stiamo dando qualcosa a lui per la sua futura carriera”.

Su Nainggolan, perché aspettare così tanti giorni per comunicare la decisione?

“Io le decisioni le do quando vendo in conferenza. Nelle cose che si fano ci vuole ponderatezza. È una situazione anomala. La scelta è stata presa magari il 1° gennaio, non potete saperlo. L’ho comunicata oggi come giusto che sia. Le scelte si fanno insieme. Stiamo cercando di dare una mentalità vincente, anche nei comportamenti e nel modo di porsi”.

Nella Roma in cui giocava lei c'erano ugualmente giocatori esuberanti. Da allenatore ha gestito situazioni simili nel suo percorso da allenatore?

“Una situazione del genere non mi era mai accaduta. I social devono anche essere di esempio. Radja sa cosa ha fatto. Posso capire se qualcuno avesse rubato delle immagini mentre si fa qualcosa di sbagliato. Farsi quelle riprese da solo è stato anche peggio, ma si sta prendendo e si è preso le sue responsabilità. Quello che accadeva una volta mi interessa relativamente, il calcio attuale è un altro calcio e da giocatore pensavo in modo diverso, da allenatore in modo diverso come giusto che sia”.

Schick giocherà? Come sta vivendo questo momento?

“Sicuramente non in coppia con Dzeko, giocherà o l'uno o l'altro. Abbiamo dato tutti troppo peso a Patrik, mi si chiedeva di lui anche due mesi fa, quando non giocava. Bisogna farlo maturare dal punto di vista mentale e capire a che punto è arrivato, è un passaggio da fare in modo graduale. È un patrimonio del calcio, ha grandi mezzi e lo ribadisco dopo la prova negativa con il Sassuolo, dove non ha giocato bene, è inutile nasconderlo. Al di là del ruolo, le qualità individuali non si discutono, ma se non si riesce a fare le cose semplici è evidente che ci sono difficoltà. Deve essere umile e tornare ad essere il giocatore ammirato con la Sampdoria. Su di lui puntiamo eccome”.

Cosa si aspetta nel 2018 dai nuovi acquisti? Gonalons sarà utilizzato in modo più regolare?

“Questo non lo posso dire ma domani sarà della partita. Hanno avuto il minutaggio necessario, in alcuni casi ho forzato qualcosa. In alcuni casi è andata bene, in altri no. Nel fare le valutazioni serve anche metterli in campo, spero di utilizzarli di più ma per ora sono stati utilizzati il giusto”.

Florenzi ha parlato di un 2017 più che buono, ma la Roma è uscita 3 volte dalle Coppe. Su questo serve partire per cambiare mentalità?

“Infatti non siamo usciti, in Champions siamo andati agli ottavi. Il problema non è uscire dalle coppe o meno, il problema è non accontentarsi, lo ribadisco, a volte diamo la sensazione di accontentarci e adesso siamo massacrando tutti, non c'è mai una via di mezzo. Non dobbiamo buttare all'aria anche quanto di buono abbiamo fatto, ci sono stati errori ma c'è da migliorare. Il passaggio è cercare di dare il massimo e cercare di non tralasciare nulla e questo parte anche dai comportamenti. La partita non si prepara oggi, ma a casa, con quello che si fa durante la settimana. È determinante per diventare una squadra vera, non bisogna trascurare nulla. Non è che bisogna trascurare qualcosa pensando che poi la domenica si corre. Non è così, ci sono passato personalmente e so che non è così”.