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De Rossi: “Una serata piena di orgoglio, amore e romanismo”


Roma-Liverpool è finta 4-2. È mancato un solo gol per poter portare la sfida ai supplementari, anche se la quarta rete è arrivata troppo tardi per poter tentare un assalto finale

Al termine della partita, Daniele De Rossi ha sottolineato tutto il suo orgoglio per questa prestazion davanti a un Olimpico stracolmo e per la cavalcata della Roma in questa Champions League.

“Ho ringraziato i miei compagni. Sono orgogliosissimo di loro. Per rendere ancora più memorabile questa cavalcata in Champions League bisogna tornarci, arrivando terzi o quarti. E dovrà partire nella testa come qualcosa da provare a vincere: abbiamo visto che non siamo così tanto più scarsi degli altri. Proprio come dimensione del club, la semifinale di Champions deve essere una cosa da fare ogni 3 anni, non più ogni 30”.

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“Sono orgoglioso dei miei compagni e orgogliosissimo della gente che e è venuta qua. Cui hanno sempre accompagnati. Si è creato qualcosa che non vedevo da anni, da quando ero bambino, da Roma-Broendby, Roma-Slavia Praga, partite che non hanno portato un trofeo ma che mi rimangono nel cuore. Serate piene di orgoglio, piene di amore e di romanismo. Da qua si riparte”.

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C’è la consapevolezza della vostra forza?

“La consapevolezza c’è: lo dimostra il fatto di aver passato un quarto di finale in cui tanta gente pensava che avremmo solo dovuto salvare la faccia. Invece siamo entrati convinti di poter passare. Anche stasera abbiamo onorato i discorsi che si fanno prima della partita. Crederci veramente e non mollare per 90 minuti è un’altra cosa. Questa mentalità la fanno la società, il mister che ci ha sempre creduto più di tutti. e la squadra. L’importante è che rimanga questa intelaiatura, con giocatori forti, di una certa etaà che hanno un pelo sullo stomaco che può far sognare. Anche in campionato, questa non è una squadra che deve stare a 20 punti dalle prime”.

Ti sei reso conto dei due rigori non fischiati dal campo?

“Ho visto quello di mano, l’ho visto chiaramente e mi sono guardato intorno e ho pensato di aver visto male. Edin non se n’era accorto, quindi sono stato zitto. Questo magari fa capire che non era facile da vedere. Ma conta poco. Nel primo mi sembrava fuorigioco netto di Dzeko invece non lo era per niente”.

Quanto pesano questi errori?

“Tutto pesa, sono 180 minuti e pesa tutto. Siamo andati un po’ in bambola all’andata. Siamo entrati facendo bene nei primi minuti, poi abbiamo preso un gol sfortunati che avrebbe tagliato gambe a chiunque ma siamo rientrati. Ne abbiamo preso un altro e siamo rientrati. Questi episodi erano al 55’- 60’, quindi non parliamo di rigori da dare giusto per la cronaca. È qualcosa che forse avrebbe cambiato l’inerzia. Magari non saremmo passati comunque. La nostra prova frutto di quello che ci eravamo detti negli spogliatoi era di segnare subito il 2-2 poi il 3-2 e così via”.