IT
  • EN
  • Home Notizie

    Mourinho: "Vogliamo solo giocare a calcio e andare in semifinale"


    José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Bodo/Glimt, ritorno dei quarti di finale di Conference League.

    Ecco le sue parole.

    Le sue sensazioni alla vigilia di questa gara? Come ha trovato la squadra in queste ultime ore?

    “Stiamo bene, vogliamo giocare. Ovviamente, giovedì, domenica, due partite difficili, domenica siamo andati appresso al risultato. Però adesso ci sono stati tre giorni, un tempo normale per un recupero completo. I ragazzi stanno tutti bene, non c’è un ragazzo infortunato, ci siamo tutti, Spinazzola solo ancora non può partire dall’inizio”.

    “Sappiamo che è difficile, sappiamo che l’avversario è un avversario con qualità, sappiamo che al momento è 2-1 per loro. Non c’è nulla di nuovo. Domenica stavamo sotto 1-0 con la Salernitana. Ora 2-1 per il Bodo. Abbiamo 90 minuti per vincere questa gara. Sarà difficile, non ci aspettiamo altro che una gara difficile, ma siamo forti, siamo preparati e molto fiducioso dei miei”.

    Vuole tornare su quello che è successo in Norvegia? Come si affronta una partita così importante con la lucidità di non pensare a queste tensioni?

    “Io non ho visto nessun giocatore sotto tensione. E in nessuna delle tre partite che abbiamo giocato. La prima partita è una sconfitta storica per noi. Come club e come professionisti. Abbiamo avuto un comportamento, per me, esemplare di saper perdere per come abbiamo perso”.

    “Abbiamo avuto un fair play, una dignità, un comportamento non normale. Di solito una persona reagisce in modo negativo, noi abbiamo reagito con onore, dentro quella umiliazione di risultato. Dopo abbiamo giocato due partite in più, mai un problema, mai difficoltà per un arbitro, nessun problema”.

    “Quello che è successo giovedì scorso è una situazione fuori dal contesto. La partita è stata normale, il fine partita è stato normale, 45 minuti dopo la partita è stato tutto normale. E poi un episodio brutto, però isolato da tutto il contesto”.

    “E niente, domani noi vogliamo giocare. E io penso che loro vogliano giocare. Vogliamo andare in semifinale, come pure loro vogliono andare in semifinale”.

    “Noi avremo il vantaggio del nostro stadio. Della nostra gente. In queste situazioni a eliminazione diretta il sostegno del pubblico può essere determinante. Vogliamo giocare a pallone, come pure nelle altre partite. Compresa quella persa 6-1. Domani mi aspetto una partita di calcio, che vinca il più bravo e sono convinto che i più bravi siamo noi”.

    La panchina della Roma è stata anche una risorsa, con 9 gol segnati. E si è parlato della panchina da un punto di vista comportamentale. Io sono andato a rivedere la partita e ho visto la panchina della Roma alzarsi solo in occasione dei due gol segnati e dei due rigori non assegnati, come ritengo sia la normalità. Lei cosa si sente di dire?

    “Grazie per la domanda, mi piacciono tutte e due. La panchina come soluzione è molto molto importante. Io in questo momento penso l’esatto contrario di quello che pensavo nei momenti di difficoltà. Nei momenti di difficoltà la panchina aveva poche soluzioni. In questo momento in panchina abbiamo quattro, cinque, sei giocatori che hanno giocato tante volte da titolare e sono giocatori di qualità diversa dagli altri”.

    “Contro la Salernitana, senza quella panchina lì non avremmo vinto quella partita. Giocavamo contro una squadra ultradifensiva. Avevamo bisogno di freschezza, di altre soluzioni tattiche, abbiamo cambiato, cambiato, fino a trovare una soluzione per il pareggio. Ed è molto importante. Domani ci sono magari 5-6 cambi da fare, se arriviamo alla soluzione dei 6 cambi significa che solo 4 giocatori giocheranno 120 minuti. Anche chi ha visto Real-Chelsea avrà capito quanto le due panchine abbiano inciso nel risultato”.

    “Per quanto riguarda l’altra questione della panchina, sono contento che tu hai fatto la tua investigazione. Io vado ad uno dei principi più anziani della propaganda. Ovvero: una bugia che si ripete, si ripete, qualcuno pensa che sia la verità. Però una bugia che si ripete, ripete, ripete, sarà sempre una bugia. Penso di aver risposto”.

    Essendo una partita da vincere con due gol di scarto, lei crede che sia giusto partire con una squadra diversa da quella solita?

    “È una differenza minima, non è che abbiamo perso 2-0 o 3-0. Non abbiamo bisogno di fare un cambio drammatico nella dinamica della partita. È diverso. È 2-1 per loro. Abbiamo bisogno di fare un gol per pareggiare il conteggio. Dei cambi drammatici no, non abbiamo nemmeno avuto tempo per allenare qualcosa di diverso rispetto al solito”.

    “Con la Salernitana abbiamo iniziato a tre dietro e finito a quattro. Inizialmente con una punta, poi con due. Non abbiamo sorprese tattiche da presentare. Il discorso durante la partita con la Salernitana è stato semplice. Ho detto: “Tranquilli, perdiamo solo 1-0, dobbiamo giocare”. Stavolta abbiamo 90 minuti per giocare”.

    “Tranquilli, però dobbiamo andare forte. Se tu mi fai la domanda se abbiamo allenato i rigori? Sì, abbiamo allenato i rigori. Se voglio andare ai rigori? No, non voglio andare ai rigori. Cercheremo di vincere nei novanta minuti. Ma, come dicevo prima, la loro squadra è da rispettare, è una buona squadra”.

    Come sta Mancini? E poi, che effetto le fa vedere 120mila spettatori tra Salernitana e Bodo?

    “Mancini sta bene. Mi faceva effetto pure quando c’era la capienza al 50% e vedevo la gente per strada intorno al pullman da Trigoria all’Olimpico. Vedere la gente nelle terrazze della loro casa. A me fa sempre effetto la passione della gente. Ed è l’elemento che mi fa diventare miei i club in cui ho lavorato”.

    “Perché ovviamente non sono nato a Madrid, non sono nato a Roma, non sono nato a Milano, non sono nato interista, non sono nato romanista. Questo è quello che ti fa diventare più totalmente coinvolto con la gente. In campionato non stiamo giocando per vincere lo scudetto, la gente viene per passione”.

    “Ed è più facile essere appassionato quando la tua squadra vince, stravince, è in competizione per i titoli. Questa è passione pura. Purtroppo non gioco io. Ma mi fa effetto, sì. È mio dovere far sentire ai giocatori questa responsabilità. È passione pura. Noi in campo dobbiamo rispondere a quella passione pura”.

    Il Bodo Glimt dice che è la panchina della Roma ad aver provocato la situazione.

    “Io non penso, la UEFA pensa. Io non decido, la UEFA decide”.

    Si poteva fare qualcosa in modo diverso in quella situazione?

    “Certo”.

    Nella conferenza stampa di oggi il direttore del Bodo Glimt dice che hanno già vinto. La sua reazione?

    “Non mi interessa quello che dice il direttore del Bodo Glimt”.

    È stato diffuso un video dalla stampa inglese su quello che è successo nel sottopassaggio a Bodo. Ha considerazioni da fare?

    “Non abbiamo considerazioni in merito”.

    Il capitano del Bodo Glimt, Saltnes, dice che avete fatto un gioco psicologico.

    “Non voglio rispondere a ciò che dicono altri”.