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Mourinho: "Qualità di gioco bassa, ma il VAR non doveva intervenire"


Il commento del tecnico giallorosso dopo la trasferta della Roma a San Siro

Dopo la trasferta con il Milan, mister Mourinho ha commentato così la prestazione della Roma.


Qualche errore di troppo: è su questo che dovete migliorare?

“Sì, la mia squadra sì. È sempre stata in partita, anche sul 2-0 e sul 2-1 ancora di più e, fino al momento in cui Karsdorp è andato negli spogliatoi, è sempre stata dentro la partita. Però, a livello tecnico è stata una partita bassa: abbiamo sbagliato i fondamentali del calcio.

Se guardi sul secondo gol e sull’ultimo rigore - e sono due esempi di tante situazioni simili - perdiamo palla con una facilità tremenda, sbagliamo passaggi facili e le uscite per il contropiede. Abbiamo avuto una qualità bassissima, ma siamo sempre stati in partita.

Ma se parliamo di problemi di qualità, di problemi tecnici, purtroppo dobbiamo parlare anche dell'arbitro e del VAR, perché ancora non mi è arrivata nessuna immagine, nessuna clip, dove si veda chiaramente che il primo è rigore. Si vede un movimento di Tammy che apre il braccio, ma non si vede un contatto puro e netto.

Il signor Aureliano era a casa, però sicuramente voleva stare qui, perché è stato lui a fermare il gioco. Adesso ho parlato con Daniele (Chiffi, ndr) e gli ho chiesto di mandarmi una clip dove si vede che è rigore, perché i miei analisti non riescono a trovarla.

Se paragoni questo rigore a quelli di Zaniolo e di Ibanez, o ne dai tre o non ne dai nessuno. Se fossi stato io in campo, non ne avrei dato nemmeno uno. Però lui (Chiffi, ndr) ne ha dato uno contro una squadra che perdeva 3-1, in pieno recupero della ripresa e con un altro giocatore espulso: perché non ha dato altri rigori in situazioni simili? Noi vogliamo solo uniformità. E per questa ragione, penso che noi abbiamo giocato a un livello tecnico basso, però una volta di più a livello arbitrale siamo sfortunati”.

(Domanda di Barzagli, ndr) Da ex calciatore, se fossi dalla parte del Milan, dire che il primo rigore è giusto perché un po’ Abraham tocca il pallone. Ma mettendomi dalla parte della Roma, dico che il pallone non cambia direzione.

“Hai detto tutto. Quando tu, che sei stato dentro il calcio una vita, dici che se fossi stato da una parte avresti voluto il rigore e se fossi stato dall’altra no, è esattamente per questo che il VAR deve stare tranquillo, zitto, bere il tè e lasciare andare la partita. Quando sei al VAR e vuoi fare il fenomeno e decidere una partita, chiami Chiffi. E poi Chiffi non ha avuto personalità. Quando vai lì, e sei davanti al monitor a San Siro contro il Milan, arrivederci: noi siamo piccoli”.

Quindi il suo auspicio è che su situazioni al limite il VAR lasci giocare.

“Ovviamente. Non è una situazione chiara. È una situazione dove un calciatore che ha giocato per anni in Serie A ha dei dubbi (Barzagli, ndr) e quindi tu al VAR devi restare zitto e lasciare giocare. Ho capito tutto presto. Però, non voglio nascondere il fatto che noi dal punto di vista tecnico abbiamo giocato globalmente a un livello molto basso”.

Guardando tutto il campionato, a parte la sfida con l’Inter, siete sempre stati in partita, creando occasioni. Ma se guardiamo la classifica, manca qualcosa.

“Siamo dove dobbiamo stare, per la nostra qualità più tutti gli episodi arbitrali che abbiamo avuto. Siamo una squadra di media qualità, che avrebbe potuto avere 3, 4, 5, 6, 7 punti in più, però siamo lì. Se guardi il secondo gol e l'ultimo rigore, sono due esempi chiari dove con la palla crei situazioni da gol per l’avversario. Poi, ci sono un controllo mal orientato, un passaggio o un’uscita per il contropiede sbagliati: abbiamo sbagliato tanto dal punto di vista tecnico, però non ho percepito alcun problema di organizzazione o tattico. Solo di mancanza di questa qualità tecnica.

Non mi piace farlo, però devo dire che non capisco il lavoro che ha fatto Chiffi in partita e Aureliano in ufficio. Non capisco, è difficile”.

Cosa pesa di più, oggi: il risultato o le squalifiche di Mancini e Karsdorp?

“Vorrei dire il risultato, perché sono zero punti. Però, appena esco da qua e salgo sul pullman e sull’aereo inizio a pensare alla prossima partita e ovviamente per noi è dura. Siamo una squadra con qualche tipo di difficoltà, che cerchiamo di migliorare anche in questo mercato.

Vediamo se è possibile concludere qualcosa prima di questa partita (con la Juventus, ndr) anche se i giocatori non possono allenarsi con noi o solo per un giorno. Ma anche dentro queste difficoltà, vediamo cosa è possibile fare”.