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    Mourinho: "Abbiamo dominato, ma sarebbe potuta finire 1-1"


    Il commento del tecnico dopo la vittoria di misura dei giallorossi sul Cagliari

    La Roma batte 1-0 il Cagliari con un rigore del "deb" Sergio Oliveira e non perde terreno dalla Juventus quinta in classifica.

    Ecco come mister Mourinho ha commentato il successo giallorosso.


    Perché la Roma non riesce a chiudere prima una partita?

    “Grande domanda, non ho risposta”.

    Quanto è importante questa vittoria?

    “Ovviamente, è super importante. È stata una partita per la tranquillità, una partita in cui fare subito gol nel secondo tempo, poi due, tre, quattro… Una partita completamente controllata. Poi, poteva finire 1-1: Rui Patricio fa una parata su Joao Pedro e la palla va sulla traversa. Mi sembra una grandissima parata, però è completamente fuori dal contesto della partita. La partita è stata dominata da noi, e quando parlo di dominio parlo con e senza palla. Senza palla abbiamo giocato veramente bene contro un avversario che gioca un calcio molto diretto e che oggi è venuto con due attaccanti più Pereiro.

    Abbiamo avuto controllo, controllo, controllo, però poteva finire 1-1 una partita che avremmo potuto vincere, quattro, cinque, sei a zero. Per questo ho avvertito sempre la pressione. Quando si gioca così bene, un allenatore non la sente, ma io l’ho avvertita fino alla fine. Perché quando non chiudi una partita, puoi perdere punti come sarebbe potuto succedere a noi senza quella parata di Rui Patricio”.

    A parte le decisioni sbagliate in fase di rifinitura, le vorrei parlare dei due centrali nella difesa a 4: che giudizio dà della loro prestazione?

    “Per me, Kumbulla è stato il migliore della Roma. Ha fatto una partita fantastica e questo mi dà una grande soddisfazione, perché in un determinato momento della stagione lui ha avuto delle difficoltà e io sono stato molto negativo nel feedback e nell'aggressività che ponevo con lui in allenamento. E lui è sempre stato molto tranquillo, sempre molto umile ed è cresciuto. Penso che sia un giocatore più da difesa a 3, il sistema nel quale è cresciuto e con cui si sente più a suo agio.

    Ha fatto una partita molto buona anche Mancini, così come molto buona è stata la copertura dei due giocatori a centrocampo, a differenza della partita con la Juve, dove non l’avevamo fatta bene. Abbiamo lavorato su questo e oggi i due giocatori più centrali, Vereout e Sergio, lo hanno fatto molto bene.

    Ieri, ho finito l'ultimo allenamento con quattro contro il portiere: Felix, Tammy, Zaniolo e Pellegrini, solo per cercare di dargli fiducia e di decidere bene. Quello con la palla fa l’appoggio agli altri tre senza palla”.

    E in quattro contro zero hanno fatto gol?

    “Hanno fatto gol ma hanno anche preso qualche decisione sbagliata. A Felix è difficile chiedere di più, è un ragazzo a cui chiedo le cose più basiche possibili: l'utilizzo della sua velocità e della sua profondità. Non gli posso chiedere la tranquillità, la visione, la pace di spirito davanti alla porta, davanti all'avversario. Tammy soffre di frustrazione. Quando non esce bene con la palla per lui o per gli altri, non è capace di nascondere la frustrazione. Soffre un po’ a questo livello.

    Quanto a Nico (Zaniolo, ndr), ieri l’ho fatto per dargli fiducia. Onestamente, secondo me ha fatto una partita molto, molto positiva. Per noi è importante anche nel suo lavoro di nascondere palla e di prendere palla per il terzo offensivo e anche in un momento di difficoltà negli ultimi 10, 15 minuti è stato bravo a prendere palla. Però, subito nel primo tempo deve tirare di prima su una palla di Felix, quando la palla arriva e il portiere è a metà strada. Invece la controlla e poi la palla va sulla gamba destra. Io spero che in qualche partita facciamo tanti gol, perché le opportunità le abbiamo: ho visto velocemente qualche statistica e siamo la squadra con più conclusioni in porta”.

    Lei parla di personalità. Pensa che si possa vedere nel prossimo ciclo di cinque partite?

    “Eh, però abbiamo avuto il Cagliari e abbiamo fatto fatica a vincere”.

    Però avete vinto.

    “Certo, lo so, era importante vincere e l'ho detto ai giocatori oggi: 4-0, 5-0 o 1-0 all’ultimo minuto, però era una partita da vincere per forza. E loro hanno dimostrato questo sacrificio, sono arrivati fino alla fine, soffrendo come nel finale. Tu parli delle cinque o sei prossime squadre, che sono nella seconda parte della classifica, e io penso anche alle partite perse con il Bologna e il Venezia e ai due punti persi con la Sampdoria. Non è scontato che vinceremo queste partite. Però, i ragazzi avevano bisogno di una vittoria e oggi è arrivata. Questo per noi è molto importante”.

    Questa squadra aveva bisogno di Sergio Oliveira? È stato dovunque.

    “Per dire la verità, noi abbiamo bisogno di più Sergio Oliveira. Nel senso di giocatori di performance, giocatori di 29 anni, con esperienza, che sa quello che deve fare in determinati momenti della partita. Ho detto che non è quello che voi in Italia definite un regista, non è un Pirlo o un Pjanic, ma è un giocatore di cui la nostra squadra ha bisogno veramente.

    Maitland-Niles ci dà opzioni: oggi Karsdorp è arrivato senza allenarsi ed è andato in panchina senza allenarsi. Se non ci fosse stato Maitland-Niles, oggi la squadra sarebbe stata veramente in difficoltà. Per questo, abbiamo fatto il nostro mercato con questi due ragazzi che, come minimo, possono migliorare le opzioni di squadra”.