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    Tiago Pinto: "I tifosi devono essere la nostra ispirazione"


    Tiago Pinto, general manager dell’area sportiva della Roma, ha parlato al termine di Roma-Inter, sedicesima giornata di campionato.

    Ecco le parole del dirigente giallorosso.

    I tifosi della Roma hanno cantato fino alla fine. Una nota dolce di questa serata.

    “Questa deve essere la nostra ispirazione. Dobbiamo lavorare ogni giorno di più per rendere orgogliosi i nostri tifosi. Li ringraziamo del loro supporto di oggi. Noi sappiamo che nel calcio in alcuni momenti non si riesce a esprimere il lavoro che facciamo ogni giorno. È in questi momenti difficili che le idee devono essere sostenute ancora di più. Noi crediamo nella strada che stiamo seguendo, sappiamo che dobbiamo lavorare anche di più per rendere orgogliosi i nostri tifosi e sarà così che, dopo questa sconfitta, inizieremo la giornata di domani”.

    Mourinho è sempre stato un allenatore – forse il migliore – a tirare fuori dai giocatori il meglio. In una situazione di emergenza come questa, stasera, cosa è successo?

    “Non sono d’accordo. Credo che in questi mesi mister Mourinho ha tirato fuori tante cose dai giocatori. Non sono qua per trovare scuse, ma non possiamo dimenticare che abbiamo avuto tante difficoltà di formazione nelle ultime due settimane. 5-6-7 titolari che oggi non erano presenti, ma sono sicuro e convinto che Mourinho continuerà a tirare fuori il meglio dalla squadra”.

    Settima sconfitta in campionato, vi aspettavate così tanti difficoltà? Questo dato ridimensiona il lavoro fatto finora?

    “È vero, sette sconfitte sono tante. Non ce le aspettavamo nemmeno noi perché lavoriamo ogni giorno per vincere tutte le partite. Un’altra volta ripeto un’espressione del calcio che mi piace e cioè che nei momenti di difficoltà bisogna mostrare le proprie idee, in modo più forte. Quando si vince è più facile dire che abbiamo buone idee. Io sono fiducioso al cento per cento in Mourinho e nel suo lavoro. È la nostra strategia e la strategia della proprietà. Sono sicuro che a fine stagione avremo i nostri obiettivi raggiunti”.

    È fiducioso che Mourinho sia l’allenatore giusto in un progetto di tre anni?

    “Sì, non ho il minimo dubbio. Oggi siamo molto influenzati dalla sconfitta e dai numeri di cui avete parlato. Io ogni giorno guardo lo sviluppo dei calciatori, ci sono tanti cambiamenti che daranno i loro frutti. Nel calcio è successo tante volte con tante squadre che adesso non devo citare di avere momenti di difficoltà, ma è in questi momenti che dobbiamo essere uniti e continuare a portare avanti le nostre idee e sono sicuro che porteranno a casa dei risultati”.

    Cosa manca a questa squadra: più esperienza o più qualità?

    “Con sette sconfitte è facile dire che abbiamo bisogno di tutto in più. Ma io non sono uno che quando perdiamo pensa che dobbiamo cambiare tutto, i giocatori, l’allenatore, le idee. Capisco che le mie parole oggi possono sembrare senza senso, ma io lavoro tutti i giorni a Trigoria con l’allenatore e i giocatori e sono fiducioso che stiamo andando nella strada giusta per andare avanti. Consapevoli che tutti noi, in tutte le aree, dobbiamo portare cose in più alla Società e alla squadra per rendere orgogliosi tutti i tifosi della Roma”.

    A gennaio è previsto qualche intervento sul mercato?

    “Noi ci dobbiamo aspettare dalle prossime finestre di mercato un po’ quello che abbiamo fatto nell’ultima sessione estiva: in società e con la proprietà abbiamo identificato gli obiettivi globali per questo progetto. E in questo progetto sostenibile che vogliamo portare avanti stiamo lavorando ogni giorno per migliorare. Seguendo le nostre idee, vogliamo migliorare la squadra. Senza dimenticare che migliorare quelli che sono qui adesso è altrettanto importante”.

    Cosa ne pensa delle scelte strategiche di comunicazione di Mourinho, di non rispondere alle domande?

    “Noi siamo una squadra, tante volte gli allenatori, non solo quello della Roma ma tutti, sono molto esposti. Non è facile per loro, prima e dopo ogni partita cercare il modo giusto per gestire le emozioni, le parole, le idee. Oggi era il momento per me come principale responsabile dell’area sportiva della Roma di venire qua, di assumermi le responsabilità e di dire che ho fiducia in tutte le persone che stanno lì. E andiamo avanti”.