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    Mourinho: "Vittoria della concentrazione, della sofferenza, del gruppo"


    Il commento dell'allenatore giallorosso dopo il successo casalingo con il Torino

    La Roma batte 1-0 il Torino e resta in scia all'Atalanta, quarta a +3 dai giallorossi!

    A fine partita, mister Mourinho ha commentato così questo prezioso risultato, figlio del gol di Abraham.

    Era programmato vedere una Roma così bassa?

    “Non tanto, però un po’ più bassa sì. Perché i loro due difensori centrali si allargano tanto e non è facile per noi pressare, con due attaccanti. Dovevamo aspettare un po’, poi uscivano Mkhitaryan e Cares Perez e potevamo controllare con un blocco più basso. Mi aspettavo di segnare un po’ di più, ma sappiamo che loro difensivamente sono bravi. Con lo strapotere fisico di Tammy, con Zaniolo e la connessione con i giocatori alle loro spalle, e con El Shaarawy e Miki sulle fasce, pensavo di poter fare un gol di più e respirare in modo diverso. Però, mi piace tanto vincere così.

    Lo dicevo ai giocatori nello spogliatoio, mi piace di più vincere così che 5-0, perché è una vittoria della concentrazione, dello sforzo, della sofferenza, e del gruppo, perché non c’erano tre centrocampisti: Cristante aveva il Covid, Veretout era squalificato, e dopo dieci minuti si è fermato Pellegrini. E secondo me, Amadaou (Diawara, ndr) ha fatto partita molto, molto equilibrata per la squadra. Miki è stato tremendo e Perez, che non ha giocato nella sua posizione, ha fatto un lavoro incredibile per la squadra. Sono molto, molto contento dei giocatori. Principalmente, perché è una vittoria del gruppo”.

    Nel secondo tempo, Perez ha fatto un lavoro un po’ differente: era più alto, ogni tanto andava in profondità al posto di Zaniolo. A volte sembrava di intravedere quasi un 4-2-3-1 in fase di possesso…

    “Guarda, quando giochi contro una squadra che difende a uomo, se tu non hai mobilità è più facile per loro. Per noi, era importante che Zaniolo si abbassasse, che Perez che andasse in profondità, e che Mkhitaryan si cambiasse di lato con Perez. A volte, Zaniolo andava sulla fascia per obbligare i loro giocatori a fare una scelta. Perché quando giochi uomo contro uomo, presto o tardi di solito qualcuno sbaglia e noi abbiamo pensato a questo: è importante difendere bene, e poi il gol arriverà.

    Come ho detto prima, mi aspettavo di mettere a segno una rete in più, per respirare in modo diverso. Ma quando la partita finisce così, che vinci i duelli nei corner e nei falli laterali, con tutti in marcatura, anche Kumbulla che entra solo per marcare…Mi piace tanto questo tipo di vittoria. Abbiamo dominato e abbiamo controllato contro Genoa e Zorya. Oggi, ovviamente è stata una partita diversa, ma è una vittoria importante per noi”.

    Quanto le piace il feeling tra Zaniolo e Abraham?

    “Il feeling è iniziato fuori dal campo, perché c'è un piccolo gruppo tra i giovani ragazzi che stanno sempre insieme. Ne fanno parte anche Reynolds e Karsdorp. Magari, è un bene per Nicolò, per imparare l'inglese (Mourinho ride, ndr). Ma è un bel gruppo piccolino, dentro un gruppo fantastico. L’intesa in campo si vede per le caratteristiche, perché uno è un giocatore con più esperienza (Abraham, ndr) e l’altro ha una potenza fisica e tecnica che abbiamo potuto vedere.

    Ma sarebbe sbagliato da parte mia non parlare di Mayoral, di Shomurodov e di Felix, che oggi non hanno giocato ma sono fantastici ragazzi, grandi calciatori. In attacco abbiamo tante opzioni. Ora siamo in sofferenza a centrocampo. Vediamo come va la questione Covid per Cristante e Villar. Purtroppo, Pellegrini resterà fuori qualche settimana. Ma il gruppo è forte”.

    Quanto è importante il ritorno di Smalling?

    “Giocatore top, con grande esperienza, che dobbiamo gestire molto bene, perché la sua storia di infortuni l’anno scorso è grande. Però, Mancini e Ibanez sono stati molto solidi. E parlando della linea dei cinque, non ho mai visto giocare così bene Karsdorp. Quanto a El Shaarawy, per tanti anni ho pensato che fosse un giocatore solamente offensivo e a inizio stagione che fosse un fantastico giocatore di panchina, che entra e cambia gli equilibri con la sua creatività, la sua velocità, e ora mi ritrovo un calciatore che lavora in questo modo…

    La squadra è forte. L’ho sempre detto, anche nei momenti brutti, dopo le sconfitte, io non ho mai avuto feeling negativo con la squadra. Mi piace questa gente. Questa vittoria mi rende ancora più felice perché è la vittoria della squadra, è la vittoria di Amadou che non gioca mai, di Perez che gioca poco e di Miki che mesi fa veniva criticato. È la vittoria della gente, che sente che siamo un bel gruppo. Siamo lì, siamo quinti. Davanti a noi ci sono squadre top e top dietro di noi, ma andiamo avanti. Mercoledì, darò un abbraccio grande al mio amico Sinisa. Sarà una partita super difficile”.

    E che effetto le farà ritrovare poi l’Inter?

    “Preferisco non pensarci. Preferisco pensare solo al Bologna. E dopo il Bologna, cercherò di prepararmi a livello emotivo. L’unica cosa che mi interessa è la mia Roma. E cercherò di dimenticare che dall'altra parte c'è la mia storia”.