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    Mourinho: "Mi piace sempre giocare partite contro le grandi squadre"


    José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Milan, undicesima giornata di campionato.

    Ecco le parole del tecnico giallorosso.

    Sfida inedita tra lei e Pioli. Lui prese il Milan in grande difficoltà un anno e mezzo fa, portandolo fino al primo posto. Ci possono essere similitudini con il suo obiettivo? E cosa rappresenta questa sfida con il Milan dopo aver affrontato il Napoli al primo posto una settimana fa?

    “A me piace giocare contro i migliori. E penso di trasmettere bene questo feeling ai miei giocatori. Mi fa piacere affrontare chi sta giocando bene, chi sta più in alto di noi in classifica, che hanno obiettivi diversi. È solo una motivazione, nessun problema. Pioli, è vero, non l’ho mai affrontato in carriera. Nei due anni in cui ero in Italia lui non era in Serie A. Le nostre squadre non hanno mai giocato contro. Domani avrò piacere di conoscerlo, di salutarlo prima e dopo la partita”.

    “Il lavoro che lui sta facendo magari può avere qualcosa simile a quello che devo fare io qui, ovviamente lui ha tanto merito in quello che sta facendo, ma la mia sensazione è che stiamo parlando di un lavoro di società. Da fuori, da esterno lo dico. Mi sembra che dietro lui ci siano persone di valore come Paolo Maldini. Poi vedo una struttura stabile. La rosa che viene migliorata finestra di mercato dopo finestra di mercato. Se tu paragoni la squadra che Pioli ha trovato con quella di adesso è un’altra. Una evoluzione di club molto buona. Sono primi in classifica, fanno la Champions. Molto bene”.

    I giocatori non convocati nelle ultime settimane torneranno prima o poi? O la sua decisione è definitiva?

    “Siete più interessati a quelli non convocati o a quelli convocati? I convocati sono gli stessi dell’ultima partita, tranne Volpato che ieri ha giocato 90 minuti. Ovviamente i risultati della Primavera non sono la cosa più importante per noi. Però preferisco non smembrare la squadra Primavera, prendendo loro tre o quattro giocatori e non mezza formazione. Non mi piace sottrarre tutti i giocatori alla Primavera. I convocati sono esattamente gli stessi”.

    Mkhitaryan in queste ultime settimane sembra affrontare una fase di appannamento. Cosa sta succedendo? E resta tra i suoi fedelissimi?

    “Fedelissimi sono tutti quelli che stanno in rosa. Però ne possono iniziare 11 in campo. Purtroppo 12 in panchina a volte sono tanti. Però va benissimo. Non posso convocare tutti. Però nello specifico Mkhitaryan sta facendo bene. Non vado nella direzione della partita di Cagliari, in cui l’ho cambiato al minuto 45. Non è più un ragazzino, non ha 25 anni. Ha giocato domenica con il Napoli, poi mercoledì anche a Cagliari 45 minuti".

    "Ho cambiato, aveva quel colpo, avevo bisogno di più profondità con El Shaarawy che è un giocatore che a me piace tanto. È fedelissimo sempre, anche se una partita è un po’ sottotono. Gioca dal primo minuto? Non ti rispondo. Giocare o non giocare titolare non cambia niente, se è importante per noi. Fuzato per me è un fedelissimo anche se non ha mai giocato un minuto. Ho tanta fiducia in lui. Se dovrà giocare Fuzato non sarà un problema per noi. Stessa così per Mkhi. Lui è sicuramente importante per noi”.

    Che formazione vedremo con il Milan?

    “Non è la stessa, ma non sarà molto diversa. Puoi pensare al Milan e dire: “Gioca Romagnoli e non gioca Kjaer. Gioca Bennacer o Kessie o Tonali. Gioca Zlatan o Giroud. Gioca Krunic o Brahim. Per noi è molto più facile. Puoi sbagliare di uno o due, non di cinque o sei”.

    Spinazzola come sta?

    “Sta bene, il processo procede per il meglio. Lo specialista che lo ha operato è stato qui due giorni per controllare tutta la situazione con noi, il dipartimento medico e gli altri specialisti. Tutto va benissimo, non c’è nessun passo indietro. Dire quando gioca o no preferisco non dirlo. Però preferisco non rischiare e non c’è nulla di negativo nella fase di recupero di Spinazzola”.

    Nelle ultime 4 giornate la Roma ha subito 2 gol e ne ha segnati 4. È cambiato qualcosa nell’assetto?

    “Vogliamo segnare di più e se possibile subire di meno. Però guardando ai gol subiti, 2 su 4 gare, è un dato positivo. 4 su 4 no. I gol fatti no. Anche se con la Juventus un gol lo avevamo fatto. L’importante è giocare, competere, cercare di vincere ogni partita, per vincere devi essere equilibrato, difendere bene. È un luogo comune dire per vincere devi segnare e difendere bene. Però è importante avere una buona organizzazione difensiva. E noi stiamo migliorando. Ma poco a poco”.

    Domani serve la vittoria con il Milan anche per un fatto di classifica?

    “Sempre serve la vittoria. Non solo contro il Milan. Contro il Cagliari, contro il Milan, contro il Venezia. Sempre serve vincere. È quello che noi vogliamo. Con il Napoli si è visto. Volevamo vincere fino all’ultimo minuto, fino all’ultimo calcio d’angolo. Noi vogliamo sempre vincere. Domani è con il Milan, poi sarà con il Venezia. Non cambia niente. Io capisco la vostra idea basata sui numeri e sui punti fatti negli scontri diretti con le grandi".

    "Magari domani non vinciamo, ma nessuno ci potrà togliere la voglia di vincere. E questa è una cosa che porta gente allo stadio. Dopo le sconfitte con Verona e Lazio, anche la vergogna di Bodo, la gente è venuta allo stadio. Sicuramente per un fatto di passione di sangue, passione genetica, ma pure per atteggiamento della squadra. Noi questo non lo cambiamo”.

    In Serie A tanti gol arrivano da cross laterali dove i difensori sembrano dimenticarsi gli attaccanti avversari. Come si difende in queste circostanze all’interno dell’area? Domani c’è un certo Ibrahimovic.

    “Prima di tutto non lasciare spazi centrali. Se non ci sono centri, non vengono gol in area. È molto difficile per una squadra aver controllo totale per 90 minuti. È molto difficile. Magari in qualche campionato è possibile, qui non lo vedo così. C’è sempre un momento della partita in cui il blocco si abbassa per forza, anche se domini, pure per merito degli avversari. Nel caso del Milan hanno due attaccanti come Ibra e Giroud che fisicamente, nello spazio, sono molto difficili da marcare”.

    In queste prime 10 giornate la Roma ha subito 10 gol, di cui 5 nel primo quarto d’ora del secondo tempo. È un dato casuale?

    “Tu potevi anche dire che entriamo molto bene in campo e non subiamo gol all’inizio della partita. Però voi siete bravi a trovare sempre il lato negativo della situazione. Da allenatore sarebbe frustrante subire sempre gol nei primi 5 minuti. Può succedere. Però che ti posso dire? Ti posso fare i complimenti perché voi siete bravi sempre a trovare la situazione più negativa. È come per i giocatori non convocati".

    "Sarebbe più semplice dire: “Ehi, una squadra come la Roma ha 6-7 giocatori in panchina con meno di 20 anni”. Invece non è convocato questo o quello. Voi siete bravi, forse adesso capisco perché tutti dicono che la piazza di Roma è una piazza difficile. Perché di solito negli altri club senti sempre un po’ più di protezione e positività con la gente di casa. Invece Roma è più difficile anche per questo. Ma va bene, è divertente anche così”.