IT
  • EN
  • Home Notizie

    Visti dall'avversario: Sassuolo


    Il giornalista Antonio Parrotto ci racconta il Sassuolo, che da quest'anno viene allenato da Alessio Dionisi

    Si avvicina la ripresa del campionato, dopo la sosta per gli impegni delle nazionali. E si avvicina quindi per la Roma la sfida casalinga con il Sassuolo, domenica alle 20:45 allo Stadio Olimpico.

    Abbiamo chiesto al giornalista di sassuolonews.net, Antonio Parrotto, di raccontarci com'è cambiata la squadra emiliana dopo l'addio di De Zerbi e l'approdo in panchina di Alessio Dionisi.

    Come giudica questo inizio di stagione del Sassuolo?

    "Sicuramente promettente. Una vittoria importante a Verona all’esordio e un pari alla seconda giornata, che sta stretto, con la Sampdoria di D’Aversa. Un allenatore che è sempre riuscito a rendere la vita difficile ai neroverdi. Per il Sassuolo, cominciare la nuova annata e un nuovo ciclo con 4 punti su 6 dopo 3 giornate è stato sicuramente molto importante. Questi risultati positivi possono sicuramente incidere sul morale e dare maggiore credito al lavoro del nuovo allenatore".

    Ci descrive Alessio Dionisi? Che differenze ci sono tra il suo Sassuolo e quello guidato da Zerbi?

    "Anche Dionisi, come De Zerbi, è un tecnico promettente, giovane e che ama praticare il bel calcio. È riuscito a dare immediatamente un'identità alla sua squadra ed è stato molto intelligente perché non ha cancellato quanto di buono fatto negli ultimi 3 anni, ma è ripartito dalle fondamenta gettate dal suo predecessore, aggiungendo ovviamente le sue idee".

    "Per certi versi, il gioco è molto simile. Ma con delle differenze: in queste prime giornate abbiamo assistito a qualche lancio lungo in più, a un Sassuolo che prova ad andare maggiormente in profondità e che si appoggia sul centravanti che poi dialoga stretto con i suoi compagni di reparto per far lanciare poi l’azione sulle fasce e andare ad attaccare la porta".

    Quali sono i punti di forza e quali i punti deboli del Sassuolo di oggi?

    "Il punto di forza principale, parlando in generale, è sempre la società. Se restiamo sul campo, invece, è il gioco. Il Sassuolo parte dalla sua mentalità, dal suo Dna, che è quello di andarsela a giocare su tutti i campi. Era così con Di Francesco, era così con De Zerbi ed è così con Dionisi. Quell’impronta offensiva voluta dal compianto patron Squinzi è il marchio di fabbrica neroverde che è inciso a fuoco nella squadra".

    "Al contempo, sviluppando un gioco offensivo, la squadra presta il fianco alcune volte alle ripartenze o più in generale ha delle pecche in difesa, ma mister Dionisi ha dimostrato, anche nelle sue precedenti esperienze, di curare tanto la fase difensiva".

    Rispetto alla sfida con la Samp, finita 0-0, quali modifiche sul piano tattico o in termini di uomini potrebbero esserci con Roma?

    "Mi aspetto un paio di cambi, poi molto dipenderà dalle condizioni dei 9 giocatori convocati nelle nazionali maggiori di mezzo mondo. Non c’è Caputo, ormai andato alla Sampdoria, e in attacco potrebbe esserci spazio per l’ex Scamacca o per il talento della 'cantera' neroverde Giacomo Raspadori, che fece male proprio alla Roma nell’ultima sfida tra le due squadre".

    "Poi dovrebbe esserci il ritorno di Domenico Berardi, mai in campo sin qui con il Sassuolo, che ha smaltito il 'mal di pancia' per il mercato e la botta al piede rimediata in allenamento. Per il resto mi aspetto il solito 4-2-3-1 con Consigli in porta, Toljan e Rogerio sulle fasce, Chiriches e Ferrari al centro. Maxime Lopez e Frattesi a comporre la cerniera di centrocampo. Berardi, Djuricic e Boga alle spalle di Raspadori (o Scamacca)".

    Quali sono gli insostituibili di questo Sassuolo?

    "Credo che Gian Marco Ferrari sia molto sottovalutato. Ha disputato un grande campionato lo scorso anno e De Zerbi voleva portarselo allo Shakhtar. È il riferimento difensivo ed è uno dei leader della squadra, è cresciuto tanto sotto questo aspetto".

    "Un altro elemento insostituibile del nuovo Sassuolo di Dionisi è Maxime Lopez, la prossima importante plusvalenza del Sassuolo. È 'piccoletto', ma in mezzo al campo si fa sentire e sa toccare molto bene il pallone. Il terzo uomo è Domenico Berardi. Lui è il Sassuolo. E lo stesso discorso vale ovviamente anche per capitan Magnanelli che paga l’età non più giovanissima".

    Se potesse, quale giocatore toglierebbe a Mourinho?

    "La Roma è una squadra fortissima che si è rinforzata in maniera intelligente sul mercato. Lo scorso anno ha lottato per il 7° posto proprio con i neroverdi ma quest’anno punterà ad altri traguardi. Sono tanti i giocatori che toglierei ai giallorossi, ma se devo scegliere dico certamente Jordan Veretout, un altro giocatore un po’ sottovalutato a livello globale, e sono contento che il c.t. francese Deschamps si sia accorto, alla buonora, della sua forza".

    "Poi stravedo per Nicolò Zaniolo: credo che sia il talento più puro del nostro calcio e spero che in questa stagione abbia più fortuna perché ha solo bisogno di questo, non gli manca niente per diventare una stella a livello mondiale. E infine Abraham. È costato tanto, ma è un giocatore intelligente e forte che farà divertire tanto i tifosi della Roma".

    Qual è il suo pronostico per Roma-Sassuolo?

    "Lo scorso anno, dissi pareggio con gol e la gara finì 2-2, con il pari finale di Raspadori. In questo momento Roma e Sassuolo sono imbattute. Entrambe sono all’inizio di un percorso con un nuovo allenatore. Tra i giallorossi però c’è grandissimo entusiasmo e credo che questo possa incidere e fare la differenza. Dunque, - ahimé per i neroverdi - dico 1 ma con tanti gol".