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    Mourinho: "Partita difficile, ma sono tre punti meritati"


    Il commento del tecnico della Roma dopo il successo casalingo con l'Udinese

    La Roma riparte. I giallorossi battono di misura l’Udinese: per l’undici di Mourinho è la quarta vittoria in campionato.

    Così la commenta il tecnico portoghese nel dopopartita.

    Le è piaciuta la gestione emotiva della squadra?

    “Dopo una sconfitta, la partita successiva è sempre più difficile dal punto di vista emotivo. Però, sono stati i primi 35 minuti con più qualità del nostro campionato. Avevamo il controllo totale della gara contro una squadra difensivamente molto bene organizzata. Ma noi siamo riusciti a giocare, a creare e a segnare, anche se solo un gol, controllando transizioni e contropiedi: avevamo la partita in tasca".

    "Nel secondo tempo c’è stata la reazione di un'Udinese che si trovava in svantaggio: abbiamo perso un po’ di controllo della partita, però siamo sempre stati squadra: nei momenti difficili del match, e ovviamente quando siamo stati uno di meno. Ma non abbiamo avuto alcun problema: la squadra è rimasta unita, ha saputo chiudere gli spazi, tenendo la palla lontana dalla nostra porta. È stata una partita difficile, ma sono tre punti meritati”.

    Come sta Pellegrini dopo l’espulsione?

    “Non conosco i meccanismi legali del campionato italiano, però voglio capirli. Perché se ci sono, dobbiamo fare di tutto per fargli giocare il derby. Voglio vedere se c’è una sola persona che può dire che il secondo giallo sia stato meritato. Per questo non posso dire se scenderà in campo domenica”.

    Le dice sempre che ci sono tre, quattro squadre più forti della sua: cosa manca alla Roma per raggiungere quel livello?

    “Il tempo. Ma anche qualcosa in più, di cui non parlo con lei. Ma il tempo di sicuro. In questo momento sono concentrato sulla crescita della squadra. A livello organizzativo, lavoro con gente bravissima. Io cerco semplicemente di dare il mio contributo, basato sulla mia esperienza. Abbiamo bisogno di tempo e di qualcosa in più. Però il tempo lo porterà”.

    Lei sottolinea sempre che di quel qualcosa che manca deve parlare con la dirigenza per ampliare la rosa…

    “Mi perdoni se la interrompo, ma anche la dirigenza ha bisogno di tempo. Solo una proprietà pazza non ne ha bisogno, non si preoccupa del futuro del Club. E abbiamo tanti esempi di questo tipo di gestione in Europa. Questa proprietà si preoccupa dell’oggi, del domani e del dopodomani. Le cose devono essere fatte in modo che questo Club sia sostenibile. I tifosi devono controllare le loro emozioni, le loro aspettative e devono stare dietro alla squadra. Come hanno fatto oggi".

    "E questo mi è piaciuto tanto, perché dopo il trasferimento da Trigoria all’Olimpico ho potuto dire ai giocatori che la gente è con noi dopo una sconfitta. Questo per me significa tanto. Cinque partite, dodici punti: è molto buono per noi. Dobbiamo continuare con tranquillità. Con i nostri limiti, ma anche con le nostre qualità”.

    Sono cresciute le quotazioni di Calafiori? Cosa vi siete detti dopo che è uscito?

    “Ha giocato bene, ha giocato meglio dell’ultima partita, perché ha rischiato di più. Contro il Verona si era limitato a una prestazione basica e oggi ha fatto di più: ha anche fatto un’azione fantastica per il gol. Deve avere più fiducia in se stesso e nel suo corpo. Per essere un diciannovenne ha avuto tanti problemi gravi, però non si deve far spaventare dalle piccole cose, non deve chiedere il cambio alla prima sensazione negativa. Deve essere più uomo".

    "Oggi è un ragazzo di 19 anni che ha tanto su cui migliorare, ma è un giovane fantastico che ha un cuore grande e giallorosso da bambino. Questo significa tanto per noi. Oggi sarà molto contento e io sono contento per lui. Però ha bisogno di tempo. Ha bisogno di lavorare”.