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    Inaugurato a Trigoria il campo intitolato ad Amedeo Amadei


    L’occasione è stata l’inaugurazione del campo d’allenamento dedicato ad Amadeo Amadei, storico centravanti del Club giallorosso, raggiunto al terzo posto e superato nel corso di questa stagione dal bosniaco nella classifica dei migliori marcatori di sempre dell'AS Roma.

    Nella giornata di lunedì, infatti, la famiglia dello storico attaccante giallorosso è stata ospitata a Trigoria per il taglio del nastro del campo a lui intitolato nel marzo 2020, grazie a una scelta effettuata dai tifosi in possesso di Fan Token tramite l'app di Socios.

    Il General Manager, Football Tiago Pinto ha dato il benvenuto alla famiglia Amadei a nome del Club: “Sono bastati 4 mesi qui per caprie l’importante ruolo che Amadei ha avuto nel Club ed oggi è un grande piacere per noi poter finalmente inaugurare questo campo”.

    “Per me è un onore aver raggiunto un campione come Amadei”, ha aggiunto Edin Dzeko. “Sono molto felice di essere qui in un momento storico”.

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    A rappresentare la famiglia Amadei c'erano presenti il nipote Alessandro Pergolini e il pronipote Edoardo, che ha tagliato il nastro.

    “È un onore vedere un campo intestato a mio nonno, che ha dato la vita per la Roma”, ha spiegato commosso il nipote. “Vedere Edin Dzeko qui mi fa ancora più piacere. Ringrazio a nome della mia famiglia la Società per aver dato questa grande opportunità a mio nonno di avere qualcosa di così importante”.

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    Questa inaugurazione arriva a pochi mesi dal centenario della nascita di Amadei, avvenuta il 26 luglio del 1921 a Frascati.

    Soprannominato "Il fornaretto", fin da ragazzo lavora proprio nel forno di famiglia, ma già si vede che è un grande talento sia nel calcio sia nel ciclismo. Usa la bici per le consegne e un giorno del 1935 anche per andare a Campo Testaccio, dove la Roma organizza dei provini. Viene preso subito e inizia la brevissima trafila nel settore giovanile Il 2 maggio 1937, infatti, debutta in Serie A a 15 anni, 9 mesi e 6 giorni.

    È stato a lungo un record assoluto, poi eguagliato da Pietro Pellegri e battuto proprio in questa settimana dal calciatore del Bologna Wisdom Amey, sceso in campo a 15 anni e 274 giorni.

    È ancora lui, invece, il più giovane calciatore ad andare in gol in Serie A. Una. settimana dopo, a 15 anni, 9 mesi e 13 giorni, segna contro la Lucchese.

    Continua a crescere, nel 1938 va un anno in prestito all'Atalanta, che prova a trattenerlo senza successo. E' un'ala veloce, con un fisico impressionante e dotato di un tiro potentissimo. Questa qualità convince l'allenatore Alfred Schaffer a spostarlo nel ruolo di centravanti.

    È la svolta della sua carriera: nel 1940-41 segna 24 gol tra campionato e Coppa Italia e nella stagione successiva con 18 reti è il capocannoniere e il simbolo della Roma che vince il suo primo scudetto. Decisivi, in particolare, i suoi gol alla Lazio, al Torino, al Venezia e al Livorno. È il primo calciatore ad essere soprannominato "Ottavo Re di Roma", diventa capitano, continua a segnare anche in annate meno fortunate e nei campionati di guerra. Il 16 novembre 1947 è protagonista di un derby eroico, vinto da una Roma rimasta in 9 uomini grazie a un suo gol.

    Realizza altri 19 gol in quella che è la sua ultima stagione in giallorosso. Ceduto all'Inter per esigenze di bilancio, chiede di non giocare contro la Roma qualora la sua ex squadra si trovasse in zona retrocessione. È sempre rimasto legato alla Società, con 111 gol è il quarto miglior realizzatore della storia del Club dopo Totti, Pruzzo e Dzeko. Nel 2012 è entrato nella Hall of Fame.