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    Calafiori: “Era il mio sogno sin da bambino”


    “Sono contentissimo, era il mio sogno sin da quando ero bambino”, ha commentato Riccardo. “È un passo importante, mancava quel pizzico in più per sentirmi pienamente parte della Prima Squadra”.

    Dopo l’esordio nello scorso campionato in casa della Juventus, in questa stagione Calafiori ha trovato il suo primo gol da professionista alla prima partita giocata all’Olimpico, in Europa League contro lo Young Boys.

    “Ora sono un calciatore della Prima Squadra e mi sembra quasi impossibile. È la cosa più bella al mondo. Significa tantissimo per me. Ogni ragazzo cresciuto qui, con la passione per questi colori, sogna un giorno di arrivare fino a qui. Sembra che io ci sia riuscito e ancora non me ne rendo conto”.

    Com’è stato il passaggio dalla Primavera alla Prima Squadra?

    “È successo tutto inaspettatamente. Ad agosto avevo finito gli allenamenti con la Primavera, stavo per andare in vacanza invece mi hanno richiamato e alla fine ho fatto il mio esordio. Ho ricominciato in questa stagione e in ogni allenamento ho iniziato a sentirmi sempre meglio con i ritmi della Serie A”.

    Oltre a te, altri ragazzi che vengono dalla Primavera stanno scendendo spesso in campo.

    “Quest’anno con i giovani sembra ci sia un feeling diverso visto che molti altri miei compagni stanno salendo e facendo presenze e convocazioni. Abbiamo più fiducia e ci sentiamo più tranquilli. Fonseca mi ha aiutato molto, non ho paura di giocare quando sono con lui, sento la sua fiducia”.

    Ci parli del momento della squadra?

    “Stiamo giocando veramente bene, sembra ci sia un equilibrio perfetto, anche in partite difficili riusciamo a portare i tre punti a casa. Siamo in fiducia, abbiamo giocatori di un calibro importante con i quali giocavo sulla Play Station e ora mi ritrovo ad allenarmici insieme”.

    Qual è il tuo sogno da calciatore?

    “Il sogno che ho è di vincere qualcosa con questa maglia. Preferisco non parlare prima ma tutti i miei compagni hanno lo stesso obiettivo. Vincere qualcosa con la maglia della Roma sarebbe perfetto per me, un sogno”.

    Quanto ti è dispiaciuto che per il tuo primo gol all’Olimpico non ci fossero i tifosi?

    “Spero che quando tutto sarà finito tornino come ai vecchi tempi a riempire lo stadio ogni partita. Loro sentono la nostra mancanza come noi sentiamo la loro”.

    Nell’esultanza hai baciato lo stemma…

    “È una cosa che non riesco a gestire, soprattutto nei momenti di gioia. Non sono un attaccante, non segno tanti gol e quando succede devo fare uscire tutta la mia felicità. Spero che questo non venga preso come un segno di affetto esagerato verso i tifosi e la maglia. Non penso che questa cosa mi passerà”.