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Cosa temere dello Young Boys


Un giornalista della Radiotelevisione Svizzera svela i segreti dello Young Boys

"Domenica pomeriggio il Canton Berna, il governo regionale, ha vietato qualsiasi evento pubblico con più di mille persone. Questo scombussola i piani dello Young Boys in vista della partita contro la Roma: la squadra era abituata a giocare con il sostegno dei suoi tifosi".

Chi parla è Giacomo Moccetti, giornalista sportivo e volto della RSI, la Radiotelevisione Svizzera.

La capienza dell'impianto dello Young Boys è di circa 30.000 posti. Spiega Moccetti: "Da noi gli stadi possono essere riempiti fino a 2/3. Il rapporto scende a 1/3 per la Uefa. Giovedì, quindi, sarebbero potute entrare diecimila persone".

La decisione di limitare ulteriormente il pubblico sta creando delle polemiche in Svizzera. "Club come lo Young Boys avevano investito perché fosse possibile andare allo stadio in sicurezza. E ora si ritrovano con un piano sanitario inutile".

Che avversario si troverà di fronte la Roma, giovedì?

"Lo Young Boys ha vinto gli ultimi tre titoli dopo tanti anni di digiuno. In Svizzera ha preso il posto del Basilea. È la grande potenza del nostro calcio, anche se quest'anno non è partito molto bene (2 vittorie e 2 pareggi finora, con 3 soli gol all'attivo, ndr)".

Cosa ha permesso allo Young Boys di diventare il più forte club svizzero?

"Erano parecchi anni che la società investiva, senza riuscire ad affermarsi. L'austriaco Hutter (ora all'Eintracht, ndr) è stato bravo tre anni fa a trovare quel qualcosa che mancava. È stata costruita una squadra molto forte fisicamente e sono stati presi dall'estero diversi giocatori di qualità, come l'ex Ajax Sulejmani e il francese Hoarau, che al PSG aveva giocato anche in coppia con Ibrahimovic. Ora è al Sion. E poi hanno pescato anche nomi meno noti, come il camerunense Nsame, il bomber attuale. Nella scorsa stagione ha segnato 32 reti in altrettante partite. E un'altra spiegazione dei successi dello Young Boys è il campo in sintetico".

Quale apporto dà il sintetico allo Young Boys?

"Tante squadre non sono abituate a giocare sul sintetico. Vale per i club che militano nel campionato svizzero, vale nelle coppe europee. Il fattore casa è quindi molto importante per lo Young Boys. Su quel terreno, nessuno riesce a essere immediatamente al loro livello".

Il tecnico Seoane predilige il 4-4-2. Pensa che contro la Roma ci saranno delle variazioni?

"Questo è il sistema con cui Seoane ha vinto negli ultimi anni. Ultimamente, però, lo Young Boys ha giocato con la difesa a 3, dove un terzino è bloccato dietro mentre l'altro spinge sulla fascia".

Pensa che la goleada giallorossa al Benevento abbia spaventato lo Young Boys?

"Quando in Svizzera si pensa alla Roma, il ricordo corre alla semifinale di Uefa Champions League di due anni fa. Non credo tuttavia che lo Young Boys abbia parecchio timore: ha giocato diverse gare in Europa e nel 2018 ha sfidato la Juventus in Champions. Certamente, la Roma vista contro il Benevento qualche pensiero lo avrà dato. Non penso che però Seoane stravolgerà l'intero assetto in funzione della Roma".

Quale calciatore dello Young Boys la Roma dovrà tenere maggiormente d’occhio?

"Nsame. Ma se dovesse giocare, Sulejmani è un calciatore di qualità superiore. Ti può indovinare un gol da trenta metri, può risolvere la partita su calcio di punizione. Ha ormai vissuto i suoi anni migliori, ma può ancora fare la differenza".

E qual è il giocatore della Roma che i tifosi dello Young Boys non vorrebbero vedere in campo giovedì?

"Vedendo la Roma contro il Benevento, senz'altro Pedro. La Roma però ha anche Mkhitaryan e Dzeko. Sono elementi di caratura internazionale.

Qual è il suo pronostico?

"Considerando che lo Young Boys non sta benissimo, che la Roma per me non è ancora al top della condizione, e che si gioca sul sintetico, direi che ci può stare un pareggio con gol: 1-1 o 2-2".