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    Pedro: "L'obiettivo deve essere quello di puntare al massimo"


    La conferenza stampa di presentazione di Pedro, attaccante giallorosso, arrivato dal mercato estivo. L'esterno spagnolo ha già fatto il suo debutto ufficiale contro il Verona, al Bentegodi. 

    Venerdì si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Pedro, attaccante giallorosso, arrivato dal mercato estivo. L'esterno spagnolo ha già fatto il suo debutto ufficiale contro il Verona, al Bentegodi.

    Ecco le sue parole.

    In questo sistema di gioco, qual è il ruolo in cui potresti rendere di più?

    “Nel sistema di gioco di Fonseca posso rendere bene dietro la punta. È una posizione in cui mi trovo bene, nella quale posso muovermi. Un ruolo che può essere ricoperto anche da Mkhitaryan, Carles Perez, Zaniolo e altri. In ogni caso mi adatterò. Giocherò dove il mister riterrà più opportuno per aiutare la squadra”.

    Hai affrontato la Roma in Champions League con la maglia del Chelsea nella stagione 2017-2018. Cosa manca per arrivare al livello di quella squadra, che arrivò in semifinale?

    “Credo che siamo una squadra molto buona, con tanti giovani, con un progetto a medio-lungo termine. Ci sono giocatori di esperienza come Edin e Micki. Uno degli obiettivi che ci siamo dati è di tornare a giocare la Champions League. La squadra è un giusto mix di calciatori giovani e di esperienza. La Roma che affrontai ai tempi del Chelsea era forte e lo ha dimostrato arrivando fino alla semifinale”.

    Hai già battuto la Juventus in finale di Champions League. Sei il giocatore più titolato della rosa. Affronterete la squadra più titolata d’Italia. Senti di avere una responsabilità maggiore?

    “Quando si affronta una squadra campione in carica, la responsabilità che si percepisce è molto alta. Noi dobbiamo scendere in campo per vincere tutte le partite, non solo contro la Juventus. Dobbiamo avere mentalità vincente in tutte le competizioni che affronteremo”.

    Stadio Olimpico 27 maggio 2009. Cosa ti viene in mente?

    “Non posso che conservare bei ricordi di quella data. È stata la mia prima Champions League vinta. Ero al primo anno di professionismo, ero giovane, eppure entrai in campo durante la finale. Tornerò a giocare in questo stadio, mi auguro di farlo molte volte”.

    Per la prima volta giochi in un club che non parte per vincere, sulla carta. Cosa ti ha spinto a scegliere una squadra in costruzione?

    “La motivazione è sempre la stessa. Quella di avere una voglia forte interiore di vincere e di raggiungere gli obiettivi. È una sfida difficile, da vincere partita per partita. Abbiamo una rosa perfettamente in grado di arrivare tra le prime tre o quattro. È prematuro per dare giudizi, ma l’obiettivo deve essere questo”.

    Dzeko vi ha parlato in questi giorni? È contento di restare alla Roma?

    “Edin è il capitano, ha un peso importante nello spogliatoio. Lo vedo contento, lo vedo felice. È un giocatore di un livello straordinario, ha segnato tantissimi gol. È un grande calciatore, fa gol e ti aiuta a vincere le partite. Sono contento che resti, la sua presenza ci aiuterà a crescere. Mi auguro domenica giochi e faccia il meglio”.

    Hai una mentalità vincente, che consigli ti senti di dare ai compagni per affrontare la partita con la Juventus?

    “Sappiamo di affrontare un avversario complicato, sarà una partita difficile. Dobbiamo essere solidi in fase difensiva e offensiva. Non guardare ciò che accade all’esterno, non farci distrarre. Dobbiamo fare una grande partita per riuscire a vincere”.

    Quanto è stato importante la presenza di Dzeko e Mkhitaryan?

    “Molto importanti. Sono giocatori di livello ed esperienza. Come detto prima, è una squadra giovane, ma con elementi di esperienza. La presenza di questi giocatori ti rende più forte. Sono contento di stare qui, in una squadra forte. Colgo l’occasione per ringraziare i compagni per l’accoglienza. Stessa cosa per i tifosi, quando sono stato in centro mi hanno salutato con simpatia. Mi auguro di ricambiare presto tanta fiducia”.

    Il vostro obiettivo è di tornare in Champions League?

    “L’obiettivo deve essere sempre quello di vincere. Ogni volta che scendo in campo lo faccio con l’intenzione di vincere. Quando pareggio o esco sconfitto da una partita, anche di allenamento, mi arrabbio. L’obiettivo resta sempre il massimo, cercare di vincere ogni competizione a cui partecipiamo. Poi sappiamo che è difficile, ma l’asticella deve essere portata a questo livello. Se si parte per arrivare al quarto posto, si arriva settimi. La Roma, come club, può ambire a vincere e merita di giocare la prossima Champions League”.

    Il Verona giocava a uomo a tutto campo. Quanto è stato difficile affrontare una squadra con questo atteggiamento?

    “Già conoscevo il calcio italiano. Sapevo che è difficile trovare occasioni o spazi tra le linee. Questo perché è un calcio molto tattico. Bisogna essere mobili in campo, muoversi, per trovare occasioni. Vengo da un campionato come quello inglese che è totalmente opposto, in questo senso. Potrei avere qualche difficoltà, ma sto cercando di adattarmi rapidamente. Lavoro tanto in allenamento e, inoltre, sto vedendo partite della Serie A per capire prima”.

    Cosa ti ha colpito più della città e dei tifosi?

    “È una città spettacolare, con tanta storia. Ho avuto modo di passeggiare per il centro, di conoscere all’interno questa meravigliosa città. Contentissimo del rapporto instaurato con i tifosi. Ulteriore motivo di felicità. Ora sta a me fare il meglio il campo”.

    Come pensi di aiutare a crescere la Roma?

    “Non soltanto io, ma tutta la squadra deve essere convinta di essere forte, di essere un avversario difficile da battere per chiunque. Io cercherò di dare il mio contributo di esperienza, ma dovremo essere uniti per raggiungere un grande livello di collettivo. Può essere questa una delle chiavi di questa stagione”.