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    Zubiria ci racconta il post lockdown del calcio giovanile e femminile


    Ecco cosa ci ha raccontato il dirigente sul momento vissuto durante l’epidemia da Coronavirus e sugli obiettivi futuri del Club

    Il Covid-19 ha chiesto uno sforzo senza precedenti al mondo del calcio, a tutti i livelli, comprese le categorie giovanili e femminili. Ma gli atleti giallorossi non sono stati mai fermi, alcuni si stanno già preparando all’inizio di una nuova stagione, mentre la Prima Squadra è ancora impegnata alla conclusione di quella interrotta.

    Ecco cosa ci ha raccontato il dirigente sul momento vissuto durante l’epidemia da Coronavirus e sugli obiettivi futuri del Club.

    Sono passati nove mesi dal tuo ritorno alla Roma: che bilancio ti senti di poter fare?

    “C’è ancora tanto da lavorare e il tempo passato è poco, considerando anche il Covid che ha rallentato diversi processi messi in piedi. Vogliamo proseguire il nostro percorso, per essere sempre più efficienti in tutto quello che ruota attorno a prima squadra, calcio femminile, giovanili e scuola calcio. Siamo a buon punto, ma c’è ancora tanto da fare per chiudere questa stagione e per prepararci a quella che a breve ricomincerà”.

    La decisone della sospensione del Campionato Primavera a causa dell’emergenza Covid-19 vi ha sorpreso?

    “Un grande dispiacere. Abbiamo lavorato tanto in questi mesi, pensando alla ripresa, ci speravamo. A quell’età i ragazzi sono nel pieno di un processo di crescita e uno stop potrebbe influire sul loro percorso”.

    Che messaggio avete dato ai ragazzi della Primavera?

    “Erano delusi, ma hanno capito che allenarsi è l’unica cosa che si può fare in questo momento. Sono stati di aiuto anche nella preparazione della Prima Squadra, contro la quale hanno fatto un’amichevole in casa prima della ripresa della Serie A: hanno avuto la possibilità di mettersi in gioco in un contesto atletico e tecnico di alto livello, dopo lo stop di diversi mesi”.

    Come hanno vissuto il lockdown?

    “Siamo sempre stati in contatto con loro, in videochiamata, cercando di spronarli ad allenarsi e a rispettare i protocolli in un momento così particolare. Questo è il metodo che abbiamo utilizzato con tutti i nostri atleti delle giovanili. Hanno sempre lavorato, li abbiamo tenuti attivi fino al 18 giugno, nonostante i campionati fossero sospesi”.

    Come siete riusciti a responsabilizzarli e a seguirli durante questo periodo?

    “La maggior parte di loro sono rimasti in Italia e hanno compreso l’importanza del lavoro da casa. Questo è stato un motivo di orgoglio per noi, perché sono rimasti tutti a disposizione, sempre in contatto con lo staff. Vivere un periodo così è stato anche formativo per loro. Hanno lavorato tutti bene, nella partitella contro i più grandi erano tutti in forma: vuol dire che si sono allenati nel modo giusto durante il lockdown”.

    Quanto conta l’esperienza di Alberto De Rossi nella formazione dei ragazzi in una fase così delicata?

    “Conta davvero tanto. Durante il lockdown ha guidato il lavoro assieme al suo staff, a distanza, ogni giorno. Alberto fa parte della nostra famiglia, è molto legato a noi e la sua esperienza nella formazione dei ragazzi è fondamentale, non solo per la Primavera: con lui ci confrontiamo anche sugli altri aspetti tecnici del settore giovanile in generale, chiedendogli consigli preziosi anche per le altre categorie”.

    Da chi saranno guidate le squadre del settore giovanile giallorosso?

    “Alberto De Rossi resta alla guida della Primavera e l’Under 18 sarà allenata da Aniello Parisi. Fabrizio Piccareta resterà all’Under 17, mentre all’Under 16 salirà Tugberk Tanrivermis. Alessandro Rubinacci allenerà l’Under 15 e Antonio Rizzo l’Under 14. Dalla nostra Academy arriverà Andrea Conti, che guiderà l’Under 13. All’Under 12 ci sarà Valerio D'Andrea, all’Under 11 Luca Santucci e all’Under 10 Antonello Mattei. Abbiamo scelto di dare fiducia a tutti, non abbiamo mandato via un solo allenatore, resteranno tutti impegnati nei nostri progetti tra giovanili, Academy e Scuola Calcio: abbiamo voluto dare un segnale importante ai professionisti che, in un periodo come questo, hanno lavorato duramente a distanza con i ragazzi”.

    A livello dirigenziale come è strutturato il settore giovanile?

    “Morgan De Sanctis coordina dall’Under 17 alla Primavera, mentre Bruno Conti è il coordinatore delle categorie che vanno dall’Under 10 all’Under 16 e delle Academies e lavorano entrambi sotto la mia supervisione. La Scuola Calcio è un altro pezzo fondamentale della nostra struttura, la stiamo seguendo attentamente anche con i nostri scout. Crescere i bambini dai cinque anni in su nel sistema Roma, con allenatori preparati e coordinati da Mirko Manfrè, è importante: nella prossima stagione abbiamo previsto di chiamarne undici a giocare nelle nostre under a Trigoria e nel corso degli anni questo percorso lo hanno fatto già in 70 ragazzi, che sono arrivati da noi tutti formati con i nostri metodi”.

    Anche il calcio femminile si è dovuto fermare: speravate di concludere la stagione?

    “Sì, anche in quel caso lo sforzo per cercare di riprendere è stato grande, ma non ci siamo riusciti perché è mancata l’unione di intenti tra le varie società. Le ragazze si sono allenate tanto in questo periodo di lockdown e avrebbero meritato di ricominciare la stagione, anche perché erano in una buona posizione in classifica e dovevano ancora giocarsi la semifinale di Coppa Italia. Bisogna guardare avanti, però: sono già tornate ad allenarsi in vista della prossima stagione, che inizierà il 22 agosto. Non vediamo l’ora di ripartire anche con loro: crediamo molto nel lavoro di Betty Bavagnoli, alla quale abbiamo rinnovato il contratto”.