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    Fonseca: “Le sconfitte non devono influenzare il futuro”


    Nelle cose che non hanno funzionato nel 2020 c’è la mancata crescita di due calciatori. Cengiz e Kluivert devono cominciare a essere decisivi e dovevamo aspettarci di più?

    “Penso non sia giusto parlare solo di due giocatori in questo momento. Penso che dobbiamo fare tutti meglio, non è una cosa che riguarda solo due giovani come Kluivert e Cengiz. Tutta la squadra ha le capacità per fare meglio”.

    Dopo la partita di Napoli ha detto che avrebbe cambiato poco: data l’assenza di Smalling ci sarà Cristante come centrale in un eventuale sistema difensivo a tre?

    “Sì, se giocheremo con questo sistema Cristante può essere una possibilità. Non ci sarà Smalling e Bryan lì ha già giocato bene nella sfida contro il Parma. Porta anche qualità a inizio della costruzione. Può essere una soluzione se utilizzeremo quel sistema”.

    Come si spiega la flessione della squadra nel 2020?

    “Io penso che dobbiamo separare i momenti. Non abbiamo iniziato bene l’anno, ma poi abbiamo recuperato con tre vittorie consecutive e siamo andati avanti in Europa League. Dopo la partita contro la Sampdoria c’è stata la sconfitta contro il Milan. Nella squadra c’è un problema sul quale stiamo lavorando per cambiare: le sconfitte qui sono molto pesanti e la squadra fa difficoltà a recuperare. Nonostante contro il Napoli non sia arrivata la vittoria, la squadra ha dato segnali di recupero e credo che domani farà ancora meglio rispetto all’ultima gara”.

    Sull’assetto tattico sarà decisiva l’assenza di Smalling?

    “No, il sistema non dipende da un giocatore. Vediamo domani, ma non dipende solo da uno solo”.

    In un 3-5-2 Carles Perez poò essere la spalla di attacco di Dzeko? Cosa cambia rispetto a Kluivert?

    “Può giocare lì, non cambia molto, sono due giocatori entrambi con caratteristiche diverse rispetto a Edin, sono più veloci e dinamici ma in quella posizione sono simili”.

    Le dà fastidio leggere nomi di altri allenatori che la potrebbero sostituire?

    “Nessuno”.

    La crisi di risultati è riconducibile a un ritardo atletico rispetto agli avversari?

    “No, per me non è un problema la questione fisica”.

    Come mai, quando c’era la possibilità di vincere la partita, ha scelto Zaniolo che non era in grado di reggere l’urto?

    “Se Zaniolo è venuto con noi significa che era pronto per giocare. Non era pronto per giocare tanto tempo e ha fatto una parte di gara giusta, di 30 minuti: non poteva farne di più. Ha giocato bene, nonostante non sia nella miglior condizione fisica”.

    Zaniolo è pronto a giocare dall’inizio?

    “No, non possiamo dimenticare per quanto tempo è stato infortunato, bisogna fare attenzione”.

    Avete gli stessi numeri dell’anno scorso, quando ci fu il cambio di allenatore. Come si convincono i tifosi che c’è stato un progresso rispetto alla passata stagione?

    “Secondo me non è giusto fare una comparazione con le altre stagioni. Non posso parlarne perché non conosco quella realtà. Io conosco solo questa stagione e sappiamo tutti che abbiamo cambiato tanto e abbiamo fatto bene tante cose. La mia preoccupazione, ora, è di tornare a fare tutto bene. Non dimentichiamo che siamo all’inizio di un progetto. Conosco tanti allenatori che oggi sono vincenti in campionati molto importanti in Europa e che all’inizio non hanno vinto nulla”.

    Negli ultimi giorni sia lei sia Mkhitaryan avete parlato di un problema di mentalità: cosa è successo da quel punto divista?

    “Ho detto che per me qui è importantissima una cosa: far capire alla squadra che una sconfitta è solo una sconfitta. Va analizzata e non possiamo essere soddisfatti quando non vinciamo, ma la sconfitta qui non può essere tanto pesante da influenzare il futuro. È un problema e dobbiamo lavorare per cambiare questa mentalità”.

    Nel calcio ci sono situazioni che sono codificate, come il taglio di Callejon dell’1-0. Come si lavora per cambiare certe situazioni tattiche?

    “Ci abbiamo lavorato ed era chiaro quel pericolo. Quando ero allenatore dello Shakhtar avevo studiato gli stessi movimenti del Napoli. Abbiamo preparato bene questa partita, ma le due situazioni che sono capitate sono state fatte con il tempo giusto, molto difficili da contrastare e, in tal senso, va dato grande merito ai giocatori del Napoli”.

    Cosa si aspetta dal Parma?

    “È una squadra molto aggressiva, è una delle migliori in contropiede. Penso che domani giocherà in ripartenza, è molto pericolosa, con giocatori in attacco molto forti. Dobbiamo aspettarci un’avversaria che giocherà in questo modo”.

    Dopo il Napoli ha detto che avrebbe cambiato poco. Domani su quali ruoli sta riflettendo maggiormente?

    “Non penso di cambiare molto, come detto. C’è la situazione di Smalling, che non può giocare, c’è Zappacosta che è stato tanto tempo infortunato e ora ha fatto due partite e ha un fastidio. Poi ho altri due dubbi per questa partita, ma sicuramente non cambierò molto”.