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Roma-Juventus: la conferenza stampa di Di Francesco in 8 punti


Ecco i principali temi della conferenza stampa di Eusebio Di Francesco alla vigilia di Roma-Juventus

LA FORMAZIONE

“Jesus, Strootman e Cengiz? Due di loro ci saranno. Posso dire che giocheranno Dzeko, Alisson, Florenzi, Kolaorv, De Rossi e anche El Shaarawy. Per gli altri vedremo”.

SULLE 50 PANCHINE IN GIALLOROSSO

“Mi auguro di farne tante altre ancora. È un piccolo obiettivo, come dico sempre, mai accontentarsi. Mi auguro che le prossime panchine abbiamo maggiore qualità rispetto a quelle passate”.

OBIETTIVO CHAMPIONS LEAGUE E TERZO POSTO

“È una partita molto delicata e importantissima nella quale abbiamo ancora un obiettivo importante da raggiungere. Teniamo tantissimo a mantenere anche il terzo posto, lo sto dicendo da diverso tempo. È il desiderio mio e della squadra. Cercheremo sei punti nelle ultime due partite perché è giusto e perché li vogliamo”.

IL RENDIMENTO ALL’OLIMPICO

“In casa abbiamo subito troppe sconfitte. Dobbiamo far tornare l’Olimpico una sorta di fortino. La Juventus costruisce tantissimo dei suoi campionati in casa. Mi auguro di migliorarlo. In trasferta abbiamo fatto veramente bene, anche dal punto di vista difensivo”.

IL GAP DA COLMARE CON LA JUVENTUS

“In campionato siamo stati in ritardo, in Champions League, a livello di risultati abbiamo fatto meglio. Qualcosina di importante l’abbiamo fatta, ma per arrivare a quella mentalità c’è tanta strada da fare. È una squadra che non muore mai, lo ha dimostrato contro il Real ma anche in campionato, parlando poco e facendo tanti fatti”.

“Dobbiamo lavorare tanto, dare continuità. La Juventus ha vinto tantissimo non sollo con Allegri, anche con mentalità che dà un abitudine a vincere. La Roma in questi anni è stata sempre un pochino dietro. Non è facile trovare la medicina giusta. Dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista e rinforzarci. Qualche passo in avanti lo abbiamo fatto. La Juve va presa come esempio nel trattare anche le partite meno importanti allo stesso modo”.

LA RIVALITÀ CON I BIANCONERI

“Credo che come sensazione sia cambiato rispetto a quando giocavo io, ma nel campo non esistono né amici né compagni ne fratelli. È mentalità, ci si può rispettare ma quando si è dentro il campo bisogna dare il massimo per prevalere sull’avversario.

IN VISTA DEL MERCATO

“Io faccio l’allenatore, non la campagna acquisti. È prematuro parlarne ora, abbiamo una partita importantissima ora. Il primo obiettivo è arrivare alla Champions. Non ne ho parlato nemmeno in Società. È naturale che poi la parola dell’allenatore è importante per capire meglio quello che vorrei io per tipologia di gioco e mentalità”.

“I conti non li faccio io, li fa la società. Ambire a fare sempre meglio è giusto e abbiamo dimostrato di saperlo fare. Per prima cosa dobbiamo tornare in Champions League e provare a fare ancora meglio. È normale che l’ambizione il desiderio di poter migliorare la propria squadra ci sia. Insieme cercheremo di trasmettere questi obiettivi”.

SULL’INTRODUZIONE DELLE SQUADRE B

“Sono nettamente favorevole. Per le grandi squadre sarebbe un vantaggio per la crescita dei giovani ma non mi fermo qui. Questo deve essere un valore aggiunto per la Serie C, facendo conoscere i nostri ma seguendo anche gli altri. Può essere una vetrina per i campionati inferiori, nello stesso tempo inserendo con attenzione regole che non danneggino le squadre di B di C. Sono per l‘innovazione e la dimostrazione si è vista in Spagna, per fare arrivare giocatori in prima squadra con qualcosa in più. Sono totalmente d’accordo con i giusti accorgimenti”.

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