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Di Francesco: “Siamo qui per giocare a calcio”

Di Francesco: “Siamo qui per giocare a calcio”

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida di Anfield, valida per l'andata delle semifinali di Champions League

“Domani affrontiamo un avversario completamente diverso rispetto alla SPAL, che sarà poco attendista ma molto aggressivo. Loro hanno una grande qualità dimostrata in campionato e in Champions, sono una squadra tra tutte quelle arrivate fin qui che ha la miglior la capacità di verticalizzare immediatamente, hanno un palleggio esasperato che li può favorire. Noi però siamo qui per giocare a calcio, per imporre determinati concetti e per sfruttare le loro lacune, senza non cadere nei tranelli. Sarà una partita totalmente diversa da Ferrara, ma noi non siamo stati bravi solo lì, quelli sono concetti che esistono da tempo, è che mentalmente siamo migliorati: mi auguro di mostrare la stessa forza domani”.

Così Eusebio Di Francesco ha parlato alla vigilia della semifinale di andata contro il Liverpool. Il tecnico giallorosso ha analizzato i diversi aspetti che la sua squadra dovrà tener d’occhio nella sfida di martedì sera ad Anfield.

Qual è il primo aspetto che l’ha colpita in questa struttura?

“La bellezza degli stadi inglesi, qui ancora di più immagini l'atmosfera che ci sarà domani sera. Noi non siamo abituati ad avere i tifosi attaccati dietro e questo è un aspetto bellissimo del calcio inglese”.

Klopp ha detto che domani i suoi dovranno essere avvolti dalla famiglia di Anfield, cosa dovrà avvolgere invece la Roma?

“Un insieme di cose, visto che loro giocheranno in casa noi avremo il grande affetto dei i nostri tifosi che si faranno sentire. È la forza di giocare insieme che serve, come ha detto Alex Kolarov giustamente: domani dovremo essere ancora più squadra. Serve la prestazione del Barcellona a livello collettivo, ma i Reds domani saranno una squadra diversa a livello di ritmo gara e intensità. Dovremo essere bravi a essere al loro livello”.

La difesa a 3 può essere la chiave? Under potrà essere favorito su Schick?

“Non parlo di formazione adesso, ma hanno entrambi il 50 per cento di possibilità di giocare e si contendono un posto da titolare. Questa squadra ha assimilato le due difese e devo solo decidere la soluzione migliore in base alla gara. Domani sceglierò e non posso dare indicazioni agli avversari ora. La cosa più importante, però, sono la filosofia e la mentalità che non devono cambiare, i concetti di attaccare e difendere che stiamo adottando, dobbiamo rimanere nelle due fasi davvero corti, soprattutto contro una squadra che, se ne avrà la possibilità, ripartirà in verticalità”.

È consapevole che chi arriverà in finale tra lei e Klopp rappresenterà il nuovo nel calcio?

“Al di là del fatto che Klopp è stato molto simpatico a dire che abbiamo entrambi barba, capelli e occhiali, devo dire che la sua filosifa di calcio mi piace tanto. Ha dimostrato di essere bravo non solo qui ma anche al Dortmund. Sono contento di affrontare un allenatore di mentalità, ma lui se ne troverà davanti uno che si avvicina abbastanza alla sua idea di calcio. Lui ha dimostrato molto più di me e io devo fare ancora tanto. Sono contento di giocarmi questa partita, con la grande ambizione di poter arrivare in finale”.

Sarà pronto Alisson ad affrontare l’attacco del Liverpool?

“Non ci possiamo basare su un solo giocatore, come il Liverpool non è solo Salah. Alisson è un portiere importante, sta dimostrando il suo valore: è prontissimo per questa sfida, come lo sono i 22 convocati di questa gara”.

Farete una partita difensiva per ovviare alla capacità di verticalizzare del Liverpool?

“Vuole che ci abbassiamo? Devono essere bravi loro ad abbassarci, questa è la nostra mentalità. Dobbiamo essere bravi a difenderci insieme. Il concetto di base è la capacità di rimanere corti, in base alla posizione del pallone”.

Strootman ha parlato di una tattica speciale per fermare Salah, il piano sarà lo stesso che avete dedicato a Messi? Ti sarebbe piaciuto allenare Momo?

“Al di là del fatto che Kevin è diventato più napoletano che olandese (ride, ndr). Non abbiamo mai preparato una partita su Salah, sul Liverpool. Lui è stato a Roma ed è voluto tornare in Premier League e sono contento di avere nella mia squadra giovani di prospettiva come Cengiz. Non ci penso più e non ci ho mai pensato: dobbiamo guardare avanti, non indietro. Sulla preparazione della gara vi assicuro che non stiamo pensando solo a uno, abbiamo ovviamente un’attenzione particolare per i più forti come lo era Messi. E per questo non sottovaluteremo nemmeno gli altri due che giocano in attacco con lui”.

Le piacerebbe allenare in Inghilterra?

“Sono un professionista, ma in questo momento il mio pensiero principale è tenermi stretta la Roma. Poi mai dire mai, anche perché credo che sia entusiasmante sia giocarci sia allenarci in questi stadi. Vi dico che non è assolutamente una priorità per me, ora. Klopp ha detto che in italiano sa dire solo “spaghetti”, ecco: io in inglese so dire solo “hamburger”, siamo uguali in questo”.