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Di Francesco: “Contro il Chelsea dobbiamo essere più uniti che mai”


“Oggi nella mia testa c’è solo il Chelsea, dobbiamo essere più uniti che mai. So che ci sarà una grande cornice di pubblico, spero che per noi sarà una grande festa, voglio grande positività attorno alla squadra, voglio un pubblico straordinario: vi assicuro che la mia squadra darà il massimo per trovare il risultato”

Nessuna distrazione per Eusebio Di Francesco, domani all’Olimpico arrivano i blues e per affrontare il match nel migliore dei modi servirà remare tutti nella stessa direzione.

“A Londra non ci siamo giocati il tutto per tutto, ma abbiamo seguito la nostra identità, mettendo in campo il modo di ragionare che si è visto in ogni gara. Affronteremo il Chelsea con la stessa mentalità delle altre gare, in cui potevamo fare sicuramente qualcosa in più negli ultimi 20 minuti. La mentalità deve essere la stessa dimostrata contro il Chelsea due settimane fa: quella sfida deve essere considerata un punto di partenza, continuiamo questo percorso”.

Il tecnico giallorosso non si sbilancia sulla formazione, ma conferma che una novità rispetto alla sfida vinta contro il Bologna ci sarà.

“I ragazzi sono pronti, potrei far giocare anche la stessa formazione del Bologna: tranne Radja, che è l’unico che svelo come titolare da ora. Non voglio dare vantaggio a nessuno, non saprete di più adesso. Oltre a Nainggolan titolare, il resto lo saprete domani. Voglio tutti pronti, sono sempre favorevole al turnover ma io metto in campo la squadra che ritengo più opportuna per portare a casa un risultato importante”.

Ci aggiorna sulle condizioni di Schick?

“Ha avuto un piccolo fastidio nel calciare nel penultimo allenamento, è stato fatto un nuovo esame che non ha evidenziato lesioni. Siccome riferisce fastidio nel calciare, faremo allenamenti personalizzati per risolvere il problema. Vi assicuro che sotto tutti gli altri punti di vista sta bene, ma nel calciare ha ancora qualche sintomo che lo limita. Questo non è positivo, valuteremo se convocarlo per la partita con la Fiorentina: ma domani non ci sarà”.

Che ne pensa del rinnovo di Fazio annunciato ieri?

“Se l’è meritato sul campo dimostrando prestazione dopo prestazione di essere uno dei leader della nostra difesa. È diventato un calciatore importante. Sembrava che fosse meno adatta nella linea a quattro, ha personalità sia quando attacchiamo e difendiamo, cresciuto tanto, lavora molto con la linea come voglio io: è un grandissimo valore aggiunto per noi.

Oggi è stato annunciato l’infortunio di Peres, cosa sta succedendo a livello fisico: è tutto frutto della casualità o c’è qualcosa di diverso che dovete fare?

“Non credo nelle casualità, anche se in qualche situazione lo è: Peres si è lesionato l’otturatore, uno muscolo che molti non sapranno nemmeno cosa sia. Noi stiamo lavorando per trovare le soluzioni. Si potrebbe parlare ore e ore sugli infortuni, è anche una cosa interna che non possiamo dire a tutto il mondo, ma sicuramente le valutazioni le stiamo facendo: alle casualità io non credo”.

Come sta Defrel?

“Defrel lo valuterò nell’allenamento di oggi, come farò con Manolas. Dopo la sessione di questo pomeriggio sapremo se saranno convocati o meno”.

All’andata Conte schierò David Luiz a centrocampo e vi lasciò molto possesso palla. Si aspetta la stessa formazione domani, oppure pensa che gli avversari avranno un centrocampista in più?

“Fondamentalmente David Luiz lo ha utilizzato come centrocampista, era un 5-3-2. Credo che per quello che ho visto nelle ultime gare possa giocare con due trequartisti, 34-2-1, poi domani magari ci stupirà Conte, ma all’andata io avevo preparato entrambe le situazioni di gioco. Se dovesse rientrare Kanté potrebbe cambiare qualcosa per loro perché è un giocatore molto importante”.

Cosa hai cambiato rispetto al passato nelle palle inattive?

“Nella fase difensiva prima quasi sempre mettevo una difesa a zona in tutte le situazioni. Ora in base alle caratteristiche dei miei giocatori in certe gare andiamo a uomo, ma in altre partite si potrà senza dubbio cambiare. Non si improvvisa mai su questo dettaglio però, ai calciatori dobbiamo dare sempre certezze. Sulle punizioni laterali invece andiamo sempre a zona e ci muoviamo insieme. A livello offensivo, poi, studio sempre qualcosa di nuovo per mettere in difficoltà gli avversari base alla loro fase difensiva”.

Con Le squadre che vi sono dietro in classifica avete mostrato tanta solidità, ma col Napoli, Inter e Chelsea avete sempre preso gol a causa di errori dei singoli. È un problema di qualità oppure il ritmo è talmente alto che la squadra non riesce a tenere alta la concentrazione?

“Penso che stiamo trovando il pelo nell’uovo. La grande forza della squadra in questo momento è concedere pochissimo agli avversari. Di Alisson ricordo una gran parata su colpo di testa di Masina, ma in altre sfide non lo ricordo impegnato: vuol dire che la squadra sta lavorando bene in blocco, non solo in difesa. Nei gol subiti troviamo sempre un difetto nostro, mentre in quelli fatti siamo sempre bravi. Quando subisci una rete c’è in ogni caso un margine di errore. Con l’Inter eravamo ancora all’inizio, col Chelsea invece ci sono stati più errori individuali di gestione di palla sbagliata. Stiamo crescendo ma mi auguro di prenderne sempre di meno”.

Se la sente dire che le squadre italiane siano tornate ad altissimo livello?

“Io credo che sia cresciuta la mentalità, soprattutto nell’andare a prendere gli avversari nella loro metà campo. Questo ha un unico obiettivo: tenerli lontani dalla porta. Mettersi sotto la traversa a non prendere gol può essere uno svantaggio. Ognuno adotta il suo pensiero calcistico, io voglio andare all’altra parte per tenerli lontano. Noi non giochiamo per il fuorigioco, giochiamo corti per far sì che gli avversari siamo lontani dalla nostra linea difensiva: il nostro calcio sta crescendo di mentalità”.

Pensa che il turnover dia i suoi benefici ai giocatori o rischia di togliere ritmo sulle gambe?

“Io ero dall’altra parte prima, ogni calciatore vuole giocare tre partite a ritmo altissimo per 90 minuti, ma poi capiscono con l’andare del tempo il vantaggio che c’è nel recuperare energie fisiche e nervose, utili a poter giocare partite importanti come questa. Anche se Radja ha le caratteristiche fisiche per reggere diverse partite consecutive, ogni tanto tocca riposare pure a lui”.